“Zio Tibia Picture Show”, noto anche come “Venerdì con Zio Tibia”, è un piccolo gioiello della televisione italiana, un programma che ha accompagnato gli appassionati di horror nelle serate del venerdì tra il 1989 e il 1990, trasmesso su Italia 1. Si trattava di un’esperienza unica, tanto per l’atmosfera inquietante quanto per la sua capacità di giocare con il macabro in modo ironico e cinico. Il personaggio che dava il nome al programma, Zio Tibia, era un pupazzo dalle sembianze di un anziano con il volto putrefatto, una figura decisamente bizzarra che abitava in una cripta, accompagnato dal suo fedele cagnolino Golem e dall’assistente Astragalo, che appariva nella seconda stagione. Questo strano trio diventava il filo conduttore delle serate, creando una miscela di orrore e comicità che non mancava mai di sorprendere.
Zio Tibia era chiaramente ispirato a “Uncle Creepy”, il personaggio iconico della rivista horror americana Creepy, che debuttò nel 1964. Tuttavia, la sua caratterizzazione in versione televisiva italiana era arricchita da una vena ironica che smorzava i toni cupi dell’horror, offrendo una visione alternativa dell’orrore, più leggera e giocosa. La sua presenza scenica era tanto inquietante quanto affascinante, con il volto putrefatto che contrastava con il suo comportamento sarcastico e un po’ macabro, simbolo perfetto di un programma che non si prendeva troppo sul serio ma che sapeva comunque come affascinare.
La voce di Zio Tibia era affidata al doppiatore Fabrizio Casadio, la cui interpretazione dava vita al personaggio con un tono sornione, mentre la maschera del pupazzo veniva indossata da Stefano Cananzi. Questa scelta ha contribuito a creare quella miscela di realismo e finzione che tanto affascinava il pubblico, dando un volto fisico all’entità spettrale e al tempo stesso distaccandola dalla realtà attraverso l’ironia del doppiaggio e della sceneggiatura.
Ogni puntata del programma aveva una struttura precisa: Zio Tibia presentava un film horror, che veniva seguito da un episodio di una serie a tema. Il programma era pensato per introdurre e far vivere l’horror in modo più accessibile, con l’intento di far conoscere al pubblico una selezione di titoli e serie cult. La prima stagione si caratterizzava per la presenza di episodi della serie Freddy’s Nightmares, spin-off legato al famoso personaggio Freddy Krueger, mentre la seconda stagione vedeva l’introduzione della serie Venerdì 13, un’altra pietra miliare dell’horror televisivo.
Non mancavano, naturalmente, i film che completavano l’offerta del programma, tra cui titoli che sono ormai divenuti leggendari: La casa 2, Vamp, Hellraiser, Il ritorno dei morti viventi, Cabal e Brivido. Questi film, già di per sé ricchi di suggestioni visive e narrative, trovavano una cornice ideale nell’atmosfera del programma, un’ideale introduzione alla visione notturna di film di genere.
Purtroppo, “Zio Tibia Picture Show” non ebbe lunga vita. Nel 1991 il programma venne interrotto, cedendo il passo a “Notte Horror”, ma la sua eredità rimase viva nella memoria dei telespettatori, soprattutto tra quelli più giovani, che ritrovarono in Zio Tibia una figura non solo legata all’horror, ma anche alla curiosità e al divertimento di esplorare un mondo oscuro con una risata sotto i denti. Zio Tibia Picture Show” rimane un esempio di come la televisione italiana abbia saputo interpretare l’horror in modo originale e divertente, trasformando un programma di genere in un vero e proprio appuntamento cult per gli appassionati di cinema horror e non solo.
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