Yayoi Kusama è un’artista iconica, nota per le sue zucche e i suoi pois. Tuttavia, c’è molto di più nella sua arte che va oltre queste due cose. Nonostante alcune campagne di marketing recenti abbiano rischiato di banalizzare la sua figura, la mostra al Guggenheim di Bilbao ci aiuta a comprendere le innumerevoli e complesse sfumature di questa artista.
La mostra, curata da Doryun Chong e Mika Yoshitake, con la collaborazione di Lucía Agirre, è una retrospettiva audace che racconta una carriera lunga quasi ottant’anni. Presenta quasi duecento opere, alcune delle quali mai esposte prima, che raccontano sincronicamente una pratica artistica che assume i contorni di una filosofia. L’arte di Yayoi Kusama supera la periodizzazione e si nutre di concetti che ciclicamente tornano e si intrecciano lungo tutte le fasi della sua carriera. Un eterno ritorno che fa di Kusama un’artista inevitabilmente complessa e ancora poco compresa al di là delle sue chiare conquiste estetiche.
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