Quando ho letto la notizia, ammetto che mi si è gelato il sangue nelle vene… ma in senso buono, da vera nerd dei misteri e delle serie tv cult. The X-Files, la leggendaria serie che ha accompagnato le notti insonni di un’intera generazione di appassionati, tornerà in una nuova versione tutta rinnovata. E non è un sogno febbrile post-marathon su Disney+: questa volta dietro al progetto c’è Ryan Coogler, regista visionario di Black Panther e Creed. Un nome che fa drizzare le antenne, specialmente quando si parla di rivisitazioni di miti pop.
Sì, avete letto bene: X-Files sta per tornare, ma con una nuova squadra dell’FBI e una prospettiva decisamente più moderna. A quanto pare, il reboot sarà ambientato nel nostro presente ipertecnologico e post-pandemico, un mondo in cui le teorie del complotto corrono più veloci della luce sui social e dove la realtà è spesso più assurda della fantasia. L’ha confermato lo stesso Coogler in un’intervista al podcast Last Podcast on the Left, lasciando intendere che non si tratterà di un semplice revival nostalgico, ma di un’opera ambiziosa, pensata per parlare al pubblico di oggi.
Una serie che ha fatto la storia
Per capire l’entusiasmo di chi, come me, ha divorato ogni episodio (e si è pure spaventata a morte con certi “mostri della settimana”), bisogna fare un passo indietro. The X-Files, nata dalla mente del geniale Chris Carter, ha debuttato nel 1993 e ha cambiato per sempre il panorama delle serie tv sci-fi. In un decennio dominato da sit-com e drama familiari, X-Files era qualcosa di diverso: cupa, provocatoria, visionaria. E con due protagonisti diventati subito iconici: Fox Mulder, interpretato da David Duchovny, e Dana Scully, l’inimitabile Gillian Anderson.
Lui era l’agente ossessionato dal paranormale, convinto dell’esistenza degli alieni e in cerca della sorella scomparsa. Lei, la scienziata scettica con una mente affilata e un cuore d’acciaio. Insieme formavano una delle coppie più affascinanti mai viste sul piccolo schermo: non necessariamente innamorati, ma legati da una complicità profonda, cementata da anni di indagini su fenomeni inspiegabili, cospirazioni governative, mutanti e rapimenti alieni. E da quell’iconica scritta sul poster di Mulder: I Want to Believe.
Non solo Mulder e Scully
Il successo della serie fu enorme. Nove stagioni originali, due film cinematografici, un ritorno nel 2016 con una decima stagione evento e poi un’undicesima nel 2018. Senza dimenticare gli spin-off come Millennium e The Lone Gunmen. La serie è diventata un vero e proprio fenomeno culturale, influenzando decine di show successivi, da Fringe a Stranger Things. Ha ridefinito il concetto stesso di “cult” televisivo, vincendo premi, facendo discutere e lasciando una scia di fandom ancora oggi attivissimi.
Ecco perché la notizia del reboot ha scatenato una valanga di reazioni tra i fan. Alcuni sono entusiasti, altri più cauti. La domanda più ricorrente è: Mulder e Scully torneranno? Al momento, sembra di no. La nuova serie sarà incentrata su un cast completamente diverso, anche se Chris Carter – che ha confermato di essere stato coinvolto nella fase creativa – ha dato la sua benedizione al progetto e ha espresso fiducia nella visione di Coogler. Ha anche ricordato quanto fosse complicato scrivere la serie originale, tra trame complesse, simbolismi e misteri irrisolti. E chi ha visto l’episodio “Jose Chung’s From Outer Space” sa bene di cosa parla…
Ryan Coogler e il futuro del paranormale
Ma allora, cosa possiamo aspettarci da questo reboot? Se conoscete il lavoro di Ryan Coogler, sapete che è uno di quei registi capaci di prendere in mano un universo narrativo e renderlo potente, inclusivo, profondamente contemporaneo. Black Panther non è solo un film di supereroi, è un manifesto culturale. Creed ha riscritto il mito di Rocky senza tradirne l’anima. E ora, con X-Files, Coogler ha tra le mani una mitologia vastissima, piena di spunti ancora oggi attualissimi: la sfiducia nelle istituzioni, il potere della scienza, il confine sempre più labile tra realtà e finzione.
L’ambientazione nel presente potrebbe davvero dare nuova linfa alla serie. Immaginate episodi che indagano su deepfake, intelligenze artificiali fuori controllo, teorie del complotto virali, microchip sottopelle, fenomeni inspiegabili nell’epoca dei Big Data… La materia prima non manca, anzi. E l’idea di vedere nuovi agenti alle prese con questi casi X, magari con un taglio più inclusivo e globale, mi fa venire i brividi. Di quelli belli, ovviamente.
Il fascino eterno dell’ignoto
Insomma, la nuova X-Files ha tutte le carte in regola per diventare qualcosa di speciale. Certo, la nostalgia per Mulder e Scully sarà difficile da mettere da parte, ma forse è il momento giusto per aprire un nuovo capitolo. Dopo tutto, lo spirito della serie non è mai stato solo nei suoi protagonisti, ma nel modo in cui affrontava l’ignoto con coraggio, curiosità e un pizzico di ironia.
Non sappiamo ancora quando andrà in onda, né su quale piattaforma, ma una cosa è certa: l’attesa sarà lunga, e io sono già pronta con il mio taccuino a prendere appunti su ogni dettaglio, ogni teaser, ogni riferimento oscuro che Coogler e il suo team vorranno regalarci.
E voi, cosa ne pensate di questo reboot? Siete pronti ad accettare nuovi agenti, nuove storie e – si spera – nuove verità là fuori? Fatemelo sapere nei commenti e, se anche voi non vedete l’ora di tornare a caccia di alieni e misteri governativi, condividete l’articolo sui vostri social… perché the truth is still out there.
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