WonderLili: l’amore nel portare avanti la propria passione

Linda (nota come WonderLili in ambito cosplay) è una talentiosacosplayer e propmaker dal 2015. Il suo nickname deriva dall’unione di Wonder, riferimento a WonderWoman, la supereroina del mondo DC, e del soprannome che l’ha accompagnata per buona parte della sua vita, Lili; non a caso, è più facile sentirla chiamare proprio così che non con il suo nome vero.

Nonostante sia un’appassionata di anime e manga fin da bambina, riesce ad avvicinarsi al mondo del cosplay solo da ragazza, quando, grazie ad una sua amica, partecipa alla fiera Cartoomics a Milano e decide di “vestirsi come un personaggio che ama particolarmente”. Nasce così il cosplay di Peggy Carter, arrangiato in pochi giorni e senza particolari accorgimenti, che le permette però di entrare in contatto per la prima volta con questo magico mondo. Vedendo i suoi personaggi preferiti prendere vita, non riusciva a fare altro che notare quanto fosse felice di essere in quell’ambiente e quanto fossero felici gli altri di poter donare un sorriso a grandi e piccini. Da allora decise di diventare una cosplayer sempre più brava e di mettere il massimo dell’impegno per creare qualcosa che potesse trasmettere, anche se solo per poco tempo, quelle stesse sensazioni che ha vissuto lei durante la giornata.

Inizia quindi la ricerca di tutorial online, materiali e consigli per poter imparare a fare creazioni sempre più elaborate; agli inizi, soprattutto riuscire a trovare i materiali non era cosa facile, i siti online le erano sconosciuti e poteva fare affidamento solo su un negozio di Belle Arti del paese dove viveva e su una sarta che la aiutava nella parte sartoriale. Basti pensare che il cosplay di Yuuko Ichihara di xxxHolic possedeva delle ali fatte di polistirolo e cartoncino; leggerissime, ma inadatte ad una fiera e per niente durature. Con l’andare avanti del tempo e la conoscenza di alcuni membri della community, la ricerca è diventata sempre più semplice e i materiali sempre più professionali. Siccome la sua parte preferita del cosplay fin dall’inizio fu la creazione di oggetti, armi, armature, ali, il suo punto di riferimento divenne Kamui, una cosplayer professionale di alto livello che metteva a disposizione dei meno bravi tutorial, pattern e video esplicativi (ovviamente tuttora attiva e, secondo il suo parere, ancora una dei migliori cosplayer in circolazione).

Nacquero così alcuni cosplay più complessi e dotati di prop molto più soddisfacenti: Undertaker da Black Butler, Misa Amane da Death Note (nella versione della copertina del secondo volume del manga), Levi Ackerman da Attack on Titan, la principessa Emeraude da Magic Knight Rayearth. Negli ultimi tre cosplay nominati, oltre a tutti gli oggetti e alle armi, ha lavorato anche ad alcune parti del sartoriale; sebbene il cucito rimanga ancora la parte più ostica, riesce a creare da zero, durante il periodo del lockdown, Envy da Fullmetal Alchemist, cosplay a cui è molto legata per essere riuscita a creare tutto da sé, compresa la parrucca, una delle più complesse fatte fino ad ora. Altro cosplay che ha un posto speciale nel suo cuore è Noelle da Genshin Impact, il primo personaggio in armatura realizzato. Accanto a quelli già citati, i cosplay realizzati fino ad ora sono numerosi e con tutti ha un legame speciale, perché, in qualche modo, hanno lasciato un segno nel corso della sua vita: Kurapika e Illumi da Hunter x Hunter, Giyuu Tomioka da Demon Slayer, Lady Oscar, Elsa da Frozen, Mikey da Tokyo Revengers, Ray da The Promised Neverland, Hakuryuu Ren da Magi, Sailor Uranus e Black Lady da Sailor Moon, Inuyasha, Yennefer e Triss da The Witcher, Caska da Berserk, Sasuke da Naruto

Nonostante l’elenco sia già molto lungo (e nemmeno completo), ha già in mente nuovi progetti per i prossimi anni, sperando di poter rendere i suoi lavori sempre più precisi e complessi; come si è già detto, infatti, la sua parte preferita è la creazione del cosplay e, sebbene anche lei possegga dei cosplay di cui ha curato veramente poco, ritiene che un bravo cosplayer debba essere un misto di creazione e interpretazione: essere bravi in tutto è per pochissimi, ma, con l’impegno, si può arrivare almeno a poter fare delle parti da sé (anche perché non c’è soddisfazione più grandi di ricevere complimenti per qualcosa che si è creato da soli e poter spiegare come si è arrivati a quel risultato). Per tale ragione, ritiene che anche gli original si possano considerare pienamente cosplay, anche perché, oltre alla creazione spesso completamente in autonomia del costume, coloro che li indossano elaborano una vera e propria storia del personaggio, dandogli un nome, una fisionomia specifica, un passato; avendo un particolare interesse per la scrittura, non esclude in futuro di farne uno a sua volta.

Avendo a disposizione una mole così grande di cosplay, non è facile dare a tutti lo stesso spazio durante l’arco dell’anno; spesso, cerca di adeguare il personaggio alla fiera, in modo da poter trovare delle location adatte per ottenere degli scatti ambientati. Alcune fiere possiedono molteplici sfondi e sono quelle, a suo dire, più meritevoli: Lucca comics, l’evento fotografico al Parco Giardino Sigurtà, la Festa dell’Unicorno a Vinci, il festival di Novegro nella versione primaverile, che consente di sfruttare il parco esterno; una fiera notevole è il Comicon di Napoli, anche se dispone di pochi spazi da dedicare alla fotografia. All’estero, invece, una delle più belle e vicine è il San Marino Comics, che permette di vivere la città e sfruttare tutte le sue location per le fotografie.

Proprio in fiere come Vinci, San Marino o il Comicon si può ancora respirare la stessa aria delle fiere di tanti anni fa, dove c’era gioia, spensieratezza, divertimento e solidarietà, cosa che in altri luoghi, purtroppo, non c’è più; in particolar modo, ha potuto notare come i social abbiano, da una parte, aiutato la diffusione del mondo del cosplay (e nerd in generale), liberandolo da quell’aura in parte negativa e “da sfigati” che l’avvolgeva una volta, ma, dall’altra, ha creato tanti “vip” convinti di avere un posto di rilievo all’interno dell’ambiente solo per un numero maggiore di followers o di like. Secondo la sua opinione, non esiste nessuno superiore ad un altro, c’è solo chi sa fare di più (e quindi è semplicemente più bravo e meriterebbe, giustamente, un seguito maggiore) e chi sa fare meno, vuoi perché novizio, perché non ha possibilità o tempo. Ma non bisognerebbe mai dimenticare che tutti i cosplayer lo fanno, innanzitutto, come hobby e passatempo. C’è poi una categoria di persone particolarmente valide in grado di lavorare anche per altri (chi nella sartoria, chi nel prop making, chi nella creazione delle parrucche) che merita di avere un riscontro anche economico per quelle che sono le capacità acquisite in anni di esperienza; ma, in tutti gli altri casi, nessuno è superiore ad un altro. Stare all’interno dell’ambiente, vorrebbe quindi dire, secondo lei, supportarsi e aiutarsi, gioire dei successi degli altri e provare a migliorarsi per arrivare, se si desidera, ad un livello più alto. Chiunque si avvicini al cosplay al giorno d’oggi, e che, quando iniziò Lili non era un problema che si poneva, deve sempre tenere a mente che non sono i like a fare la differenza, ma l’amore che ci si mette nel portare avanti la propria passione, il desiderio di creare qualcosa di nuovo e che sfida i propri limiti, la voglia, per un solo giorno, di uscire dalla vita quotidiana ed essere quel personaggio che, da bambini o da adulti, avremmo sempre voluto essere.

Per esplorare il talento meraviglioso di Linda WonderLili, vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali Facebook e Instagram.

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