Wolverine – L’immortale è il secondo film dedicato al personaggio più popolare degli X-Men, interpretato da Hugh Jackman. Il film si svolge dopo gli eventi di X-Men – Conflitto finale e vede il mutante con gli artigli di adamantio alle prese con il suo passato e il suo futuro in Giappone. Qui, Wolverine incontra un vecchio amico che gli offre la possibilità di liberarsi dalla sua maledizione dell’immortalità, ma si ritrova coinvolto in una pericolosa cospirazione che mette a rischio la sua vita e quella di una giovane ereditiera.
Il film, diretto da James Mangold, si ispira alla celebre saga a fumetti di Chris Claremont e Frank Miller, ambientata nel Sol Levante. Il regista cerca di dare spessore drammatico e psicologico al protagonista, esplorando i suoi tormenti e le sue domande sul senso della vita eterna. Il film si presenta come un noir giapponese, con elementi di azione, fantascienza e arti marziali. Il tono è più cupo e violento rispetto ai precedenti film sugli X-Men, ma non mancano momenti di ironia e di omaggio alla cultura orientale.
Hugh Jackman è ancora una volta perfetto nel ruolo di Wolverine, mostrando sia la sua forza fisica che la sua fragilità emotiva. Il suo personaggio è al centro della storia e delle scene più spettacolari, come il combattimento sul treno ad alta velocità o lo scontro finale con il Samurai d’argento. Gli altri attori, per lo più giapponesi, sono abbastanza convincenti nei loro ruoli, anche se alcuni risultano un po’ stereotipati o poco approfonditi. Tra le figure femminili, spicca la bella e coraggiosa Yukio, interpretata da Rila Fukushima, che fa da spalla e guida a Wolverine.
Wolverine – L’immortale è un film che può piacere ai fan del personaggio Marvel, che ritrovano almeno un paio di sequenze ad alto tasso di adrenalina che sanno rendergli giustizia. Tuttavia, il film soffre di alcuni difetti, come una trama troppo complicata e piena di sottotrame, una regia a volte poco incisiva e un uso eccessivo di effetti speciali, che tolgono realismo e credibilità alle scene. Inoltre, il film non riesce a sfruttare appieno il potenziale del contesto giapponese, che rimane spesso solo una cornice esotica e non una vera fonte di ispirazione.
In conclusione, Wolverine – L’immortale è un film discreto, che offre qualche momento di intrattenimento e di emozione, ma che non raggiunge i livelli di qualità e di originalità di altri cinecomic recenti. Il film vale la pena di essere visto soprattutto per la bravura e il carisma di Hugh Jackman, che conferma di essere l’attore ideale per interpretare Wolverine.