We Can Be Heroes. Tributo a David Bowie

Oggi è venuto mancare all’eta di 69 anni, David Robert Jones, in arte David Bowie, musicista, attore, e protagonista della scena artistica per oltre cinquanta anni. David Robert Jones è morto dopo aver lottato per 19 mesi contro un cancro, dopo aver da poco concluso il suo ultimo album “Black Star”, aver festeggiato il suo sessantanovesimo anniversario, l’ 8 gennaio scorso.

Bowie se ne è andato dopo averci lasciato canzoni indimenticabili come “Heroes”, “Space Oddity”, di cui esiste una versione in italiano cantata da lui stesso, o “ The Man Who Sold the War”. Autore ed interprete dotato di un eccezionale impronta vocale, ed ha anche dimostrato di essere un fantastico duettatore, capace di aggiungere sonorità e spessore a molte canzoni, come in nella celebre “Under Pressure”, cantata assieme all’amico Freddie Mercury.

Capace di trasformarsi in modi imprevedibili, ha creato il look  del “Glam Punk”, e della “New Wave”, con il suo aristocratico ed algido personaggio del “ Duca Bianco”. Bowie è stato anche un attore dotato ed istrionico, indimenticabile nel ruolo del cattivo nel film fantasy “ Labyrinth”, che vi consigliamo caldamente di vedere; Bowie è stato anche un intellettuale, capace di conciliare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguita’ sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura potendo contare su solidi legami che vanno dal rock’n’roll stardom a Warhol e William Burroughs. Bowie ha anche lasciato un’impronta importante nel mondo della moda e del pret a porter, come riconosce lui stesso nel film “Zoolander”, quando si propone di fare da giudice alla sfida “Underground” tra Derek e Hansel,

Se pensate di non conoscere David Bowie, provate a sentire “Heroes”, “Ziggy Stardust” o “The Man Who sold The War” , e vi ritroverete a canticchiarli, perché fanno parte di quei brani dai riff immortali che ci appartengono da sempre.

Eppure, sentiamo David Bowie ancora più vicino a noi ed al mondo di Satyrnet, perché ha saputo giocare con la sua identità, interpretando dei personaggi da lui stesso creati, sia sul palco che nella vita reale.

Quando arrivò a Tokyo per la prima volta, Bowie interpretava il trasgressivo e sessualmente ambiguo “Ziggy Stardust”, l’uomo delle stelle. Era un personaggio trasgressivo, androgino, che colpi moltissimo il pubblico giapponese: I colori di Bowie, il suo personaggio così alieno, colpirono la formale società nipponica; non è un caso che il Giappone divenne uno dei principali mercati dei suoi dischi.

In fondo proprio Bowie era un cosplayer di se stesso: con i suoi alter ego, con i suoi colori, con la sua voglia di divertirsi e far divertire, è riuscito a sdoganare il travestitismo, come gioco ed intrattenimento. Difficile da credere, eppure basta vedere i suoi personaggi, i suoi trucchi per capire quanto i personaggi più amati del mondo cosplay siano ispirati al “ Duca Bianco”;

Ad esempio, le stelle dipinte sulla faccia, erano un marchio di fabbrica di David Bowie, e sono state riprese in tantissimi anime anni ’80, e uno degli stilisti di Bowie è stato Kansai Yamamoto, il creatore del kimono moderno. Guardate il look dei gruppi di Japan Rock moderni, quanti di loro si ispirano al suo stile sul palco?

Insomma, parte del nostro mondo lo dobbiamo proprio a lui, a David Bowie, che ha dimostrato che si può essere degli eroi mostrando come si vuole essere, senza censure, e senza esagerazioni, ed è per questo che è uno dei personaggi che maggiormente hanno influenzato il mondo moderno, insegnandoci che chiunque può essere un eroe, anche solo per un giorno.

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