Negli anni ’80, mentre le reti televisive locali italiane si popolavano di programmi comici, alcuni spettatori ebbero il privilegio di imbattersi in un gioiello proveniente dal Canada: il duo comico Wayne e Shuster. Un programma che, anche se trasmesso solo sulle reti locali in Italia, seppe lasciare un segno indelebile per il suo stile unico e il suo modo di fare comicità: parodie fulminanti e raffinate di celebri film, opere letterarie e persino del mondo dello sport. I protagonisti di questo duo erano Johnny Wayne, il cui vero nome era Luis Weingarten, e Frank Shuster, due amici inseparabili e maestri nell’arte dell’umorismo intelligente e mai volgare.
L’Italia degli anni ’80, abituata alla comicità più tradizionale o spesso intrisa di slapstick e battute popolari, trovò una ventata d’aria fresca nelle brevi, ma esilaranti parodie di Wayne e Shuster. Episodi di pochi minuti, capaci di trasformare opere iconiche della letteratura e del cinema in momenti di pura comicità. Tra i titoli indimenticabili che vennero trasmessi spiccano sketch come Dr. Jackill e Mrs. Hyde, una divertente rilettura della celebre opera di Stevenson, dove il dottore si trasforma in una versione comica e irriverente del suo alter ego; Il Diabolico Portiere, un mix esilarante tra il mondo dello sport nazionale canadese, l’hockey su ghiaccio, e le atmosfere horror di Venerdì 13, un incastro perfetto che giocava su cliché e pregiudizi con una brillantezza unica.
Non meno divertente era Il ritratto di Dorian Wayne, una parodia che prendeva spunto dal capolavoro di Oscar Wilde, trasformandolo in un ritratto di vanità e comicità sfrenata. E poi c’era L’uomo da 600 Dollari Canadesi, una chiara satira del celebre L’uomo da sei milioni di dollari, che ironizzava sulla differenza economica e culturale tra il Canada e gli Stati Uniti. Ogni sketch era una piccola perla, un condensato di ingegno e creatività che non mancava mai di far ridere fino alle lacrime.
Tuttavia, il successo del duo comico non si fermava certo all’Italia. Wayne e Shuster erano già dei giganti della comicità in Canada e negli Stati Uniti, dove erano ospiti fissi dell’Ed Sullivan Show, una delle trasmissioni più seguite dell’epoca. La loro popolarità oltreoceano era tale da renderli figure influenti nel panorama dell’umorismo nordamericano. In un’epoca in cui la comicità televisiva iniziava a sperimentare nuovi linguaggi e stili, Wayne e Shuster si distinsero per la loro capacità di fare satira in modo colto e accessibile al tempo stesso. Il loro repertorio non si limitava infatti a far ridere: riusciva a far riflettere attraverso la lente dell’ironia e dell’intelligenza.
Purtroppo, la magia del duo comico si spense con la scomparsa di Johnny Wayne nel 1990, seguita, anni dopo, da quella del suo inseparabile compagno Frank Shuster nel 2002. Ma la loro eredità comica non si estinse. L’influenza che esercitarono su generazioni successive di comici fu immensa. Lorne Michaels, creatore del celeberrimo Saturday Night Live, fu uno degli aspiranti comici che trovò ispirazione nel lavoro di Wayne e Shuster. Il loro approccio alla parodia, il modo di intrecciare cultura popolare e riferimenti colti, divenne un modello per molti artisti successivi.
Se oggi, in un’epoca dominata dall’umorismo spesso crudo e diretto, ci si imbatte per caso in qualche episodio di Wayne e Shuster, magari navigando tra gli archivi della rete, si scopre un tesoro dimenticato che meriterebbe di essere riscoperto. La loro comicità, semplice ma raffinata, riesce ancora a far ridere di gusto senza scadere mai nella volgarità. E forse è proprio questo il motivo per cui i loro sketch sono rimasti nel cuore di chi ha avuto la fortuna di vederli.
Rimane il rammarico di non poter godere oggi di una loro più ampia diffusione. Sarebbe un vero dono per le nuove generazioni poter assistere alle loro geniali parodie, che in meno di mezz’ora riuscivano a condensare umorismo e cultura popolare in un mix irresistibile. Il loro era un umorismo “pulito”, capace di far ridere di cuore senza forzature, senza la necessità di solleticare i piedi, come accade con molti degli show moderni, per strappare un sorriso.
Ma se la televisione non offre più queste piccole perle di comicità, la rete, fortunatamente, conserva ancora qualche frammento di quella magia. Chiunque abbia la curiosità di immergersi negli sketch di Wayne e Shuster potrà riscoprire quel senso di comicità autentica, quella capacità unica di raccontare storie già note sotto una luce completamente nuova, ridendo di un mondo che, attraverso la lente dell’umorismo, diventa più leggero, più umano.