Viselia, in simpatia Vis, nome d’arte di Carlotta, è un giovanissimo talento di Torino. Amante dei libri, degli animali, del teatro e della recitazione, del cantare a squarciagola senza vergogna alcuna e…dei Cosplay! Il nome nasce da un curioso scambio di battute con il ragazzo, il quale, a detta di Viselia, era stato assillato da lei nella disperata ricerca di un nome che potesse dare l’idea di “caloroso”. Alla fine scelse quello che secondo lei più si addiceva, nome iconico di una delle due armi usate dal suo primo personaggio di D&D a cui era più affezionata e che tanto le piaceva.
Quest’anno, nel 2022, Viselia compie dieci anni di Cosplay, e si ricorda ancora con emozione la volta che ha portato il suo primo personaggio in fiera, nell’aprile del 2012 al Torino Comics: Rukia Kuchiki da Bleach. Ciò nonostante ha deciso di aprire pagine social e di farsi conoscere con questo nome (nuovo) da poco, un po’ per la sua riservatezza, un po’ perché fino a quel momento aveva temuto cambiasse qualcosa nel suo modo di dedicarsi a una delle sue più grandi passioni.
Carlotta ha da sempre avuto il desiderio di travestire i panni dei suoi personaggi preferiti, anche se da bambina non aveva la benché minima idea di cosa volesse dire “fare Cosplay”, non conosceva quella parola. Sapeva che le sarebbe piaciuto avere un bel vestitino della maghetta Melody di Doremì (anche se il suo preferito, crescendo, è diventato un altro, e se ci pensa le viene da ridere) e aveva chiesto alla zia, ancora oggi sua compagna di avventure e di cucito, se questo fosse possibile. Solo molti anni dopo, grazie a una sua amica di vecchia data, scopre il mondo delle fumetterie e delle fiere. E la prima volta si agita così tanto che non vede l’ora di portare il suo primo personaggio alla fiera dell’anno dopo, preparandosi un po’ maldestramente. Quel giorno non è importante per lei solo come “Battesimo Del Fuoco”, ma anche perché grazie a quel Cosplay lei ha conosciuto il suo gruppo storico di amici ancora presente nella sua vita, sempre più numeroso e che la accompagna.
Vis ha interpretato diversi personaggi femminili e maschili e in più versioni diverse: è passata da anime, a manga, manhwa, videogiochi di generi differenti, fino ai giochi di carte. E la lista è sempre in aggiornamento con progetti nuovi. I personaggi che sceglie sono dati da una fortissima attrazione che le fa sempre dire “Voglio fare il suo Cosplay” e cerca di impegnarsi al meglio per realizzarlo, anche se è maldestra e poco manuale. Per questo motivo, lei è legata a qualsiasi personaggio che interpreta, chi scelto con più interesse e con più conoscenza e intimità, chi con più leggerezza. Ma se deve scegliere, probabilmente opterebbe per Violet, di Violet Evergarden: ha sempre sentito un feeling speciale per lei, e l’ha sempre fatta sentire totalmente a suo agio, tanto dal desiderare di avvicinarsi per la prima volta al pensiero di ricreare dei set appositi che si adattassero a lei e a personaggi futuri.
Che sia un abito fatto a mano o da zero a lei va bene in entrambi i casi, se è di buona fattura lo prende volentieri su internet, in caso contrario le piace mettersi alla prova e realizzarlo da sé. Armi e accessori, però, preferisce crearli. Proprio nella realizzazione di personaggi difficili ai quali si era approcciata nei suoi primi lavori da inesperta, consapevole che ancora oggi è un percorso non finito e in costante crescita, ha trovato l’ispirazione di grandi Cosplayer che ammira profondamente come Narga, Kinpatsu e Kamui, pur stimando sempre chi, anche se di minor fama, riesca a dare vita a un personaggio.
Secondo lei non esiste una formula unica per essere un bravo Cosplayer, ogni persona ha il suo stile e il suo genere di contenuti, e crede che l’importante sia valorizzare la propria idea nel miglior modo che si ritiene utile. Sicuramente questo è un hobby molto costoso e per migliorare e professionalizzarsi servono molte energie, ma se alla base c’è il divertimento, la voglia di mettersi in gioco, creatività e rispetto allora ci si può ritenere sempre soddisfatti.
A pensarci, qualche volta può essere capitato a Carlotta di essere stata paragonata ad altri Cosplayer e l’essere stata un po’ sminuita, ma si ritiene fortunata a non essere mai stata offesa fino a ora per il modo in cui fa Cosplay, e per il fatto di aver sempre trovato persone molto gentili e disponibili nell’offrire, invece, consigli costruttivi sul come poter migliorare, magari una prop (accessori), il trucco, o il materiale utilizzato.
Per lei fare Cosplay significa tante cose. Farlo la rende felice, si sente orgogliosa di quello che fa e continuerà a farlo con amore. Per lei è una scelta. E ognuno deve sentirsi libero di decidere la strada che più preferisce: se lasciare che sia un hobby e passione, vederlo con più leggerezza, oppure renderlo un vero e proprio lavoro. Personalmente crede che non ci sia nulla di male se un Cosplayer decidesse di farsi supportare da altre persone o vederci una possibilità di guadagno, proprio perché è e dovrebbe essere un mondo variegato. Ha aggiunto, in merito al punto, che a lei piace a prescindere da tutto questo, e certamente, dovesse capitare di raggiungere un altro livello di professionalità, sarebbe lusingata di ricevere un supporto economico da chi vuole sostenere i suoi lavori e che apprezza.
Grazie ai social, che però pensa abbiano una duplice facciata, si sono aperte molte più possibilità, e il settore cambia costantemente, fornendo rispetto a prima molte alternative per contenuti diversi. Dice duplice perché se da una parte si ha molteplici mezzi per vedere, interagire ed esprimersi, chiusura, maleducazione, spietatezza e oppressione sono un aspetto da tenere in considerazione e su cui riflettere.
Per il discorso Original, per lei qualsiasi sia il tipo di personaggio, esistente in altre opere, o meno, se fa piacere e c’è volontà di farlo non ci vede nulla di male. Ha visto molte idee valide e affascinanti, e sostiene che non debba necessariamente far parte del mondo di anime o manga per essere considerato un Cosplay. Chiaramente vede la “difficoltà” che essi possano generare in fiere in cui la gestione richiede di mostrare i riferimenti dei personaggi e nomi per evitare invece chi ne approfitta e in alcun modo sta portando un Cosplay, ma resta comunque un’idea interessante a cui tutti possano affacciarsi.
Negli ultimi anni ha preso parte a diverse fiere, le piacerebbe provare le più famose alle quali non è ancora stata e vedere quelle al di fuori dell’Italia. Le fiere/eventi estivi sono una novità dall’anno scorso, e, amante dell’estate, le farebbe davvero piacere poter andare a Rimini Comix 2022 quest’anno, meta sempre consigliata e di cui ha sentito molto parlare. Se ci sono occasioni diverse da fiere ne è molto incuriosita, ed è molto contenta ci siano tante occasioni nuove da poter sperimentare. Le piace scegliere un fiore per ogni evento diverso e applicarlo alla serie di foto legate a esso, come se fosse un Easter Egg speciale, e, siccome è un tipo molto vivace e allegro, ogni situazione è buona per fare gag tra amici e molte risate. Sostiene che se manca quello, allora manchi una parte di qualcosa. Il 90% delle sue foto in fiera dice siano quasi tutte meme e l’ultima volta al Parco del Sigurtà ha raccontato di essere stata completamente inzuppata da una carpa, turbata dal suo tentativo di essere “accarezzata”.
Quello che si sente dire ai nuovi, o quasi, che si avvicinano ai Cosplay è di continuare a fare quello che più vogliono fare, di non smettere mai di divertirsi, di non scendere a compromessi, ma soprattutto di creare momenti preziosi di cui poter parlare nel futuro. E per concludere, ringrazia la sua famiglia, che teneramente la sostiene e si burla dei drammatici colpi di scena che, come sappiamo, tutti i Cosplayer hanno. Un grande grazie a chi le ha concesso questa intervista, e a chi leggerà.
Se volete approfondire il talento di Viselia vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali all’indirizzo: linktr.ee/Viselia
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