I social network sono diventati uno strumento indispensabile per comunicare, informarsi, divertirsi e lavorare. Tuttavia, sono anche una fonte di rischi per la sicurezza informatica, sia per gli utenti privati che per le aziende. Infatti, i criminali informatici sfruttano le vulnerabilità dei social network per diffondere virus, rubare dati, frodare e ricattare le vittime. In questo articolo vedremo quali sono le principali minacce che si nascondono dietro i social network e come proteggersi da esse.
Phishing
Il phishing è una tecnica di inganno che consiste nel mandare messaggi falsi che sembrano provenire da fonti legittime, come banche, servizi online o amici, per indurre l’utente a cliccare su un link, scaricare un allegato o inserire le proprie credenziali di accesso. Lo scopo è quello di infettare il dispositivo con un malware, rubare le informazioni personali o finanziarie o accedere ai profili social dell’utente. Il phishing può avvenire tramite email, messaggi istantanei, post o commenti sui social network. Alcuni esempi di phishing sono:
- Messaggi che invitano a partecipare a sondaggi, quiz o giochi in cambio di premi o sconti, ma che in realtà conducono a siti malevoli o richiedono l’installazione di applicazioni pericolose.
- Messaggi che avvisano di problemi con il proprio account o con una transazione e che richiedono di verificare i propri dati o di effettuare un pagamento, ma che in realtà portano a pagine fasulle che catturano le informazioni inserite.
- Messaggi che sembrano provenire da amici o conoscenti e che contengono link o allegati interessanti, ma che in realtà sono stati inviati da hacker che hanno preso il controllo del loro profilo o che hanno creato account falsi.
Per difendersi dal phishing, è importante prestare attenzione ai messaggi che si ricevono e verificare sempre la fonte, l’indirizzo, l’ortografia e il contenuto. Inoltre, è bene non cliccare su link o allegati sospetti, non inserire mai le proprie credenziali su siti non sicuri e usare sempre software antivirus e antimalware aggiornati.
Furto d’identità
Il furto d’identità è un reato che consiste nel rubare o falsificare i dati personali di una persona o di un’azienda per assumere la sua identità e compiere azioni illecite in suo nome. Il furto d’identità può avvenire tramite il phishing, il malware, l’hacking o la raccolta di informazioni pubblicate sui social network. Alcuni esempi di furto d’identità sono:
- Creare account falsi sui social network con il nome, la foto e le informazioni di una persona reale, per ingannare i suoi contatti, diffondere false notizie, chiedere soldi o danneggiare la sua reputazione.
- Accedere ai profili social di una persona o di un’azienda, per modificare le sue impostazioni, pubblicare contenuti inappropriati, inviare messaggi offensivi o spam, cancellare o rubare i suoi dati.
- Usare i dati personali o finanziari di una persona o di un’azienda, per effettuare acquisti online, aprire conti bancari, richiedere prestiti, sottoscrivere abbonamenti o commettere frodi.
Per difendersi dal furto d’identità, è importante proteggere le proprie credenziali di accesso ai social network, usando password complesse e diverse per ogni account, attivando l’autenticazione a due fattori e cambiando le password regolarmente. Inoltre, è bene limitare le informazioni personali o aziendali che si condividono sui social network, usando le impostazioni di privacy e sicurezza, e controllare periodicamente i propri profili, le proprie attività e le proprie transazioni.
Cryptolocker
Il cryptolocker è un tipo di malware che cripta i file presenti sul dispositivo infetto e richiede un riscatto per decriptarli. Il cryptolocker può entrare nel dispositivo tramite il phishing, il download di file infetti o l’accesso a siti malevoli. Una volta attivato, il cryptolocker mostra un messaggio che avverte l’utente che i suoi file sono stati bloccati e che deve pagare una certa somma, di solito in bitcoin, entro un termine stabilito, altrimenti i file saranno cancellati o resi pubblici. Il cryptolocker può colpire sia i dispositivi personali che quelli aziendali, causando la perdita di dati importanti, il blocco delle attività e il danno economico.
Per difendersi dal cryptolocker, è importante seguire le stesse precauzioni per il phishing, evitando di cliccare su link o allegati sospetti e usando software antivirus e antimalware aggiornati. Inoltre, è fondamentale effettuare regolarmente il backup dei propri file, su supporti esterni o su servizi cloud, in modo da poterli recuperare in caso di attacco. Infine, è sconsigliato pagare il riscatto, perché non c’è garanzia che i file vengano decriptati e perché si incoraggia il crimine.
Truffe amorose
Le truffe amorose sono delle frodi che sfruttano i sentimenti delle persone per estorcerle denaro. Le truffe amorose possono avvenire tramite i social network, le app di incontri, le chat o le email. Il truffatore si finge una persona interessata a una relazione sentimentale con la vittima, spesso usando foto e dati falsi, e cerca di guadagnarsi la sua fiducia e il suo affetto. Dopo aver instaurato un legame emotivo, il truffatore inizia a chiedere soldi alla vittima, inventando scuse come problemi di salute, familiari, lavorativi o legali, oppure promettendo di incontrarla di persona. Il truffatore continua a chiedere soldi finché la vittima non si accorge della truffa o non ha più nulla da dare.
Per difendersi dalle truffe amorose, è importante essere cauti e razionali quando si conoscono persone online, verificando la loro identità, evitando di fornire informazioni personali o finanziarie e non inviando mai denaro a persone sconosciute. Inoltre, è bene prestare attenzione ai segnali di allarme, come le richieste di denaro, le incongruenze nelle storie, le scuse per non incontrarsi o per non usare la webcam, le pressioni emotive o le minacce.
Sex extortion
La sex extortion è un tipo di estorsione che consiste nel ricattare una persona con la minaccia di diffondere immagini o video a sfondo sessuale che la riguardano. La sex extortion può avvenire tramite i social network, le app di incontri, le chat o le email. Il ricattatore può ottenere le immagini o i video della vittima in diversi modi, come:
- Registrando le conversazioni o le videochiamate erotiche tra la vittima e il ricattatore, che si finge interessato a una relazione sessuale.
- Hackerando il dispositivo o il profilo social della vittima e rubando le immagini o i video intimi che ha salvato o condiviso.
- Creando delle immagini o dei video falsi che mostrano il volto della vittima in situazioni compromettenti, usando la tecnica del deepfake.
Una volta in possesso delle immagini o dei video, il ricattatore chiede alla vittima di pagare una certa somma, di solito in bitcoin, o di inviare altre immagini o video, altrimenti le diffonderà ai suoi contatti, ai suoi familiari, ai suoi colleghi o su internet. Il ricattatore continua a chiedere denaro o materiale finché la vittima non si ribella o non denuncia il fatto.
Per difendersi dalla sex extortion, è importante essere prudenti e consapevoli quando si condividono immagini o video a sfondo sessuale online, evitando di inviarli a persone sconosciute o non fidate, usando applicazioni sicure e cancellando le tracce. Inoltre, è bene proteggere il proprio dispositivo e il proprio dispositivo e il proprio profilo social, usando password forti e diverse, attivando l’autenticazione a due fattori e aggiornando il software antivirus e antimalware. Infine, è consigliato non cedere al ricatto, ma denunciare il fatto alle autorità competenti e chiedere aiuto a esperti o associazioni.
Questi sono solo alcuni esempi di virus e frodi che possono colpire gli utenti dei social network. Per evitare di cadere in queste trappole, è importante essere sempre informati, attenti e responsabili quando si naviga online, e non esitare a segnalare o bloccare i contenuti o i contatti sospetti. Inoltre, è utile consultare le fonti ufficiali o affidabili per verificare le informazioni che si ricevono o che si condividono, e usare i servizi e le applicazioni di sicurezza offerti dai social network o da altre piattaforme. Ricordiamo che la sicurezza informatica dipende anche da noi.
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