Per il lancio di Manodopera – il gioiello di animazione in stop-motion premiato agli European Film Awards e al Festival del film di animazione di Annecy, impreziosito dalle musiche del Premio Oscar Nicola Piovani – Lucky Red promuove la mostra “Vietato ai cani e agli italiani” presso il MEI, il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova.
L’esposizione, presentata per la prima volta al Festival International du Film d’Animation d’Annecy, propone “valigie” che contengono alcuni personaggi e scenografie del film. La mostra si concluderà il 24 settembre. Gli spettatori che acquisteranno un biglietto del film avranno uno sconto sull’entrata al Museo.
Alain Ughetto nella sua opera ha voluto rievocare la storia della sua famiglia nel contesto dei grandi movimenti migratori dei primi del ‘900. La speranza di una vita migliore spinse infatti il nonno Luigi Ughetto e sua moglie Cesira a varcare le Alpi e a trasferirsi con tutta la famiglia in Francia.
«Nella mia famiglia, quando eravamo seduti a tavola, mio padre raccontava sempre che in Italia, in Piemonte, c’era un paese chiamato Ughettera, dove tutti gli abitanti si chiamavano Ughetto, come noi. Quando mio padre morì, decisi di andare a controllare. Esisteva per davvero: Ughettera, la terra degli Ughetto! La mia ricerca iniziò quel giorno di nove anni fa e, con essa, nacque anche la storia di questo film».
Il nuovo MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana – nasce dall’accordo tra il Ministero della Cultura, la Regione Liguria e il Comune di Genova con la volontà di raccontare molteplici aspetti del fenomeno migratorio italiano dall’Unità d’Italia ad oggi. Il riallestimento multimediale è visitabile dal maggio 2022 all’interno della Commenda di San Giovanni di Pré, ristrutturata per l’occasione, e vive in stretta relazione con il Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e il Galata Museo del Mare.
Da Genova milioni di italiani sono partiti diretti alle Americhe, all’Africa, all’Asia, e all’Australia lasciando tutto per giocarsi un viaggio senza ritorno. Il MEI nasce per ricordare questi migranti, raccontare le storie e i motivi della partenza da punto di vista umano, storico, sociologico. Un museo innovativo dove i visitatori e le visitatrici possono interagire con installazioni multimediali e vivere esperienze immersive: vedere, ascoltare, imparare e mettersi alla prova, immedesimandosi nell’esperienza migratoria.