Video Game Therapy: il videogioco come sostegno psicologico

Chi ha paura dei videogiochi? Sono così dannosi come talvolta li descrivono i media e un certo tipo di studiosi / scienziati? Tutt’altro! Gli studi finora illustrati nel nostro approfondimento teorico hanno dimostrato come i videogiochi influiscano sul benessere psichico delle persone. Da questi presupposti sono nati diversi protocolli che utilizzano il videogioco come medium terapeutico, sia per i disturbi psichici, sia emotivi che fisici. Soprattutto in un momento difficile come questo, in cui siamo costretti a casa, le esperienze videoludiche possono essere un rimedio fondamentale per superare le barriere dell’isolamento.

Il progetto Video Game Therapy è stato creato un gruppo di psicologi e psicoterapeuti clinici, esperti in gaming e nuove tecnologie, che ha pensato di proporre il mezzo videoludico come strumento terapeutico, anche nell’aiuto alla cura di psicopatologie gravi, come per i disturbi dell’umore e per il disturbo post traumatico da stress. Video Game Therapy  si occupa anche di prevenire le forme di dipendenza dallo stesso mezzo videoludico, e di percorsi di parent-training e media education per genitori, insegnanti ed educatori in ambito psicopedagogico, ma anche per psicologi, psicoterapeuti e professionisti in ambito clinico. Quando c’è identificazione è inevitabile che ci sia anche dell’investimento emotivo. Grazie all’utilizzo dei videogiochi la Video Game Therapy riesce a guidare il paziente attraverso il complicato percorso di identificazione, accettazione e gestione delle proprie emozioni.

Il loro approccio si basa su alcuni interessanti assunti:

  1. Il videogioco da solo è solo uno strumento e come tutti gli oggetti dipende da come lo si usa. L’importante, come con tutti i media, è conoscere il mezzo che si sta utilizzando, affiancare i propri figli durante la fruizione ed instaurare un dialogo su ciò che i videogiochi rappresentano per loro.
  2. Il videogioco è un gioco fatto a video e come tale serve ad esprimerci come tutti i giochi. In questa espressione c’è il livello solo animativo – ludico ma c’è anche quello creativo, immaginativo, ma anche riparatorio e terapeutico.
  3. Il videogioco è interattivo e sociale: un’attività, grazie alle nuove tecnologie, si svolge raramente da solo. I videogiocatori sperimentano l’interazione con diverse persone presenti sulla “piazza virtuale”. Oltre a consolidare i rapporti già esistenti, quindi, è possibile anche stringerne di nuovi. E’ proprio in questa caratteristica interattiva che è presente la potenzialità terapeutica del videogioco, infatti attraverso l’interazione si possono esplorare e sviluppare le caratteristiche della personalità dei giocatori.

Partendo dall’importanza che stanno assumendo oggi le nuove tecnologie, anche in contesti di cura, il videogioco rappresenta uno strumento dotato di grande potenziale tanto a livello emozionale quanto a livello cognitivo. La Video Game Therapy rappresenta un approccio innovativo a questa realtà e permette l’utilizzo di questo strumento in contesti clinici, riabilitativi o psicoeducativi e di empowerment.

Nel corso del secolo scorso, è stata pubblicata una notevole mole di letteratura scientifica sul tema del gioco e sull’impatto che può avere sullo sviluppo e sull’apprendimento. Una ricerca condotta dall’Università di Firenze ha analizzato i tratti di personalità identificati nel modello fattoriale del Big Five, con l’obiettivo di esplorare una eventuale relazione esistente tra l’utilizzo di videogiochi e le caratteristiche di personalità. I giocatori hanno mostrato un punteggio medio più alto sulla dimensione dell’Amicalità, rispetto ai non giocatori, punteggi medi più alti sulla dimensione della Stabilità emotiva. Inoltre è emerso che i casual gamers risultano essere più dinamici, vivaci e attivi, ma anche più responsabili, affidabili, autodisciplinati e alla ricerca di risultati nelle attività che li vedono coinvolti, mentre per quanto riguarda i tratti di personalità legati all’apertura mentale, sono risultati più presenti nei videogiocatori abituali.

Il gioco rappresenta una leva evolutiva nella vita dell’individuo e ha un ruolo fondamentale nel processo di costruzione dell’identità personale e sociale attraverso l’apprendimento delle regole dello stare con l’altro e alla costruzione di diverse e nuove forme di comunicazione interpersonale. In questo approccio il videogioco diventa uno strumento della terapia che funge da ponte tra l’ambiente virtuale e l’agire nella “fiaba” attraverso l’attivazione del proprio Sé, tra l’intrapsichico e ciò che non lo è.

Il videogioco diviene, dunque, uno strumento che apre alla possibilità di entrare nella fiaba, intesa come rappresentazione simbolica del proprio inconscio e stile di vita. A differenza del processo di apprendimento classico, che fonda le esperienze all’altrui visione ed idea del mondo, qui il processo di conoscenza, in virtù dell’atto creativo, è donazione soggettiva di senso.​ Nella Video Game Therapy vi è quindi la possibilità di un doppio livello: il primo è l’essere nella fiaba, in un ambiente virtuale presente e già costruito a priori digitalmente, il secondo livello è invece rappresentato dell’agire nella fiaba, attraverso l’attivazione del pro- prio Sé Creativo che diventa “ponte” tra ciò che è intrapsichico e ciò che non lo è, attraverso la mediazione dell’Altro da Sé.

Lo psicodramma, è una forma di psicoterapia, in cui i partecipanti esplorano le proprie emozioni e i propri vissuti attraverso la drammatizzazione teatrale: il modo migliore per un individuo di rispondere in modo creativo a una situazione fosse attraverso la spontaneità, cioè attraverso la prontezza ad improvvisare e rispondere nel qui ed ora. Grazie all’improvvisazione drammatica, il passato è restituito al passato, e smette di determinare l’individuo; a questi viene restituita la sua libertà creatrice attraverso l’esperienza che ne ha fatta. Anche il videogioco diventa un dramma, un palco dove recitare, e dove entrano in gioco ricordi ed emozioni da rielaborare in seguito.

Per info e approfondimenti, vi invitiamo a visitare il sito videogametherapy.it o la pagina ufficiale facebook.com/VideoGameT.

 

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