“Urgente”, “necessario”, “asap”: la nuova lingua del lavoro che ci sta alienando

Chi non ha mai ricevuto una mail che inizia con un generico “Ciao, spero questa mail ti trovi bene”? O si è sentito dire di essere “sott’acqua” o “frullato” da un collega? Sembra che il linguaggio del lavoro si sia trasformato in un codice segreto, fatto di formule vuote e ripetitive. Ma perché? E soprattutto, quali sono le conseguenze di questa standardizzazione della comunicazione?

Dall’aula alla scrivania: un salto nel vuoto

Ricordi quando alle superiori passavamo ore a cercare la parola giusta per scrivere una tesina? Oggi, sembra che la capacità di esprimerci in modo chiaro e conciso sia andata perduta. Ci ritroviamo a bombardare di email i nostri colleghi con frasi fatte e a partecipare a riunioni infinite dove si dicono poche cose concrete.

Perché usiamo un linguaggio così standardizzato?

Ci sono diverse ragioni:

  • Paura di sbagliare: Utilizzando frasi fatte, ci sentiamo più sicuri e meno esposti a critiche.
  • Mancanza di tempo: In un mondo sempre più frenetico, la comunicazione rapida e standardizzata sembra essere la soluzione più efficiente.
  • Influenza delle tecnologie: Le email, i messaggi istantanei e i social media hanno contribuito a semplificare il linguaggio e a favorire l’uso di abbreviazioni e emoji.
  • Cultura aziendale: In molte aziende, la comunicazione formale e impersonale è considerata la norma.

Le conseguenze di questa standardizzazione

  • Perdita di autenticità: Nascondiamo la nostra personalità dietro a frasi fatte e perdiamo l’opportunità di creare relazioni autentiche con i nostri colleghi.
  • Diminuzione della creatività: Un linguaggio standardizzato limita la nostra capacità di pensare in modo originale e di trovare soluzioni innovative.
  • Aumento dello stress: La comunicazione poco chiara e imprecisa può generare malintesi e conflitti, aumentando il livello di stress sul posto di lavoro.
  • Alienazione: Quando tutti parlano lo stesso linguaggio, ci sentiamo meno unici e più come dei robot.

Come ritrovare un linguaggio autentico

È possibile invertire questa tendenza? Assolutamente sì! Ecco alcuni consigli:

  • Prenditi il tempo di riflettere: Prima di scrivere una mail o partecipare a una riunione, fermati un attimo a pensare a ciò che vuoi comunicare.
  • Sii specifico: Evita le generalizzazioni e utilizza esempi concreti.
  • Utilizza un linguaggio inclusivo: Scegli parole che non discriminino e che siano comprensibili a tutti.
  • Sii te stesso: Non aver paura di esprimere la tua opinione e di essere diverso dagli altri.

In conclusione

Il linguaggio che utilizziamo al lavoro ha un impatto significativo sulla nostra vita professionale e personale. Scegliere di comunicare in modo autentico e rispettoso è un investimento nel nostro benessere e in quello degli altri. Ricordiamoci che le parole hanno un potere enorme e che possiamo utilizzarle per costruire relazioni positive e creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo.

E tu, cosa ne pensi? Hai mai notato come il linguaggio del lavoro stia diventando sempre più standardizzato? Condividi la tua esperienza nei commenti!

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