Una notte al museo

“Una notte al museo”, il capolavoro di Shawn Levy entusiasma grandi e piccini. Facile, quando il protagonista è il divertente Ben Stiller, in quasi-coppia con il suo partner favorito, Owen Wilson, l’Hutch di Starski & Hutch appunto.

Ben Stiller stavolta nelle spoglie di un padre poco raccomandabile, Larry Daley, e Owen Wilson nei panni invece di un mini capo cowboy. Grazie a una strana collaborazione tra i due, Larry, afflitto da un’incapacità quasi atavica che non gli permette di mantenere stabilmente un lavoro e per antagonista il nuovo compagno di sua moglie che, tipico americano brillante che riesce in tutto, lo oscura agli occhi del figlio, riuscirà infine a riscattarsi attraverso una singolare prova. Non sarà la solita dimostrazione da scalata nell’alta società, ma, quasi baciato dal destino, si renderà conto di avere per le mani un lavoro solo apparentemente umile, in realtà magnifico, da fiaba. Il massimo che si potrebbe pretendere per essere guardati con orgoglio dal proprio figlio. Perché da guardiano notturno del Museo di Storia Naturale di New York, Larry diventerà il piccolo capo buono di un mondo nascosto a tutti.

Anche se non ha nulla a che vedere con la qualità di quel film, questa pellicola ricorda un po’ il geniale “Jumanji” di Joe Johnston del 1995 il quale tra l’altro aveva per protagonista un Robin Williams fenomenale, presente anche qui nella veste del mentore-Teddy Roosvelt di Larry. Questa è una pellicola solo per divertirsi, per passare una serata al cinema in modo spensierato, tra un Eastwood e un Ozpetek. E questa pellicola ha quel minimo di qualità e quel tanto di divertimento che comunque la rende piacevole.

Un film che sarà apprezzato soprattutto dal popolo romano, scoprirete perché. E infine un premio a chi scoverà la chicca finale, molto sottile, da veri osservatori.

 

di Alice Rinaldi

 

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