Saverio Simonelli, giornalista e autore di “Tolkien. Il signore della fantasia” (2002), ha scritto un nuovo saggio dedicato al creatore della Terra di Mezzo: “Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien“, pubblicato da Ancora Editrice con la prefazione di Andrea Monda. Il libro si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa del Professore, avvenuta nel 1973. Simonelli ci propone un viaggio nei mondi immaginari di J.R.R. Tolkien, ma anche un ritratto intimo e appassionato di un “filologo ritardatario e malinconico” che ha fatto della parola il suo strumento di creazione e di espressione. «Tolkien ha avuto il coraggio e la cura di immergersi nel mondo complesso e affascinante delle parole umane e di prenderle sul serio, cercando di essere fedele all’impegno che esse richiedono. Così ha fatto per tutta la vita, ed è da questa “immersione” che è nato il suo corpus narrativo, che ha le sue radici nella filologia, l’amore per la parola. E così ha fatto anche Simonelli. I suoi libri (e i suoi amici) lo possono testimoniare» (dalla prefazione di Andrea Monda).
Il libro non è una semplice analisi critica del legendarium tolkieniano, ma una narrazione coinvolgente e personale che mette in luce il ruolo del linguaggio nella costruzione dei mondi fantastici. Simonelli si sofferma su alcuni aspetti significativi dell’opera di Tolkien, come il rapporto tra mito e storia, la concezione della natura e della magia, la creazione delle lingue artificiali, la rappresentazione dei personaggi e delle razze. Tra i punti più interessanti, c’è il confronto tra gli Ent e Tolkien stesso: entrambi sono “catalogatori enciclopedici” delle creature della Terra di Mezzo, entrambi hanno un’antipatia per il potere delle menti meccaniche che violano l’ordine naturale e non rispettano ciò che cresce.
Nel capitolo finale, intitolato “Effetto finale”, Simonelli ripercorre il successo e la ricezione dell’opera di Tolkien nel tempo. Tra le curiosità, c’è il rapporto del 1982 sulla figura del Professore redatto da una commissione parlamentare italiana, che viene criticato per i suoi errori e semplificazioni ingiustificate.
“Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien” è un libro scritto con stile narrativo e passione, che offre una riflessione sull’importanza del linguaggio nelle opere di Tolkien. Tuttavia, potrebbe deludere chi si aspetta una lettura critica del legendarium tolkieniano o una trattazione più approfondita del ruolo del linguaggio nella sua opera. Nonostante ciò, è un omaggio personale affascinante al grande autore britannico.