Un pomeriggio dedicato ai progetti editoriali che hanno riletto la vita e l’opera dell’artista attraverso il genere del graphic novel pubblicati dal Museo in occasione del bicentenario della nascita di Vincenzo Vela: Ti chiamavano Cenzín di Hannes Binder e Alberto Nessi e Il Cavo e il Pieno di Giuseppe Palumbo. L’incontro con gli autori è organizzato in collaborazione con il Festival ChiassoLetteraria ed è moderato da Sebastiano Marvin. Tra i diversi progetti editoriali realizzati dal Museo Vincenzo Vela nel 2020, accanto a poesia, saggi e ricerche storiche, non potevano mancare le forme narrative più attuali. Sabato 27 novembre alle ore 15.00, al Museo verranno presentati infatti i due graphic novel pubblicati dal Museo in occasione del bicentenario della nascita dell’artista. Si tratta di Ti chiamavano Cenzín, realizzato dall’illustratore Hannes Binder e dallo scrittore Alberto Nessi, e dal fumettista Il Cavo e il Pieno di Giuseppe Palumbo. Due opere di autori diversi tra loro per generazione e ricerca artistica, ma ugualmente ispirati all’avventurosa vita di Vincenzo Vela e dal suo potente lavoro artistico.
Gli autori saranno presenti sabato 27 novembre al Museo per discutere delle loro opere, in dialogo con Sebastiano Marvin, giornalista del settimanale Cooperazione, operatore culturale e membro del Comitato di ChiassoLetteraria, e per firmare le copie agli appassionati. Con Ti chiamavano Cenzín (uscito nelle librerie lo scorso dicembre), lo scrittore e poeta ticinese Alberto Nessi, premio svizzero di letteratura 2016, e l’illustratore zurighese Hannes Binder, noto per la tecnica dello scraper, ripercorrono le tappe dell’esistenza di Vela sulle orme di una delle sue opere più note, Le vittime del lavoro. Il fumettista italiano Giuseppe Palumbo, disegnatore (tra gli altri) di Diabolik e di Martin Mystere, si ispira invece allo Spartaco per una storia, quella di Il Cavo e il Pieno, che affronta le battaglie dello scultore e s’interroga sul rapporto tra arte e potere.
Ti chiamavano Cenzín (in coedizione con Edizioni Casagrande) e Il Cavo e il Pieno (in coedizione con Marco Lucchetti Art Gallery – Lugano) sono un nuovo tassello dei progetti editoriali del Museo Vincenzo Vela per attualizzare l’opera e l’eredità culturale dello scultore ticinese. Nel 2020, il bicentenario della nascita di Vela ha rappresentato un’occasione preziosa per rileggere la poetica dello scultore e i suoi valori attraverso altri occhi, quelli degli artisti contemporanei. Poeti (con l’antologia in versi e in prosa Poeti per Vincenzo Vela), scrittori e saggisti (Jean Soldini e Matteo Terzaghi con i primi due Libelli) si sono cimentati con l’eredità del pensiero e delle opere di Vela. Le pubblicazioni in occasione del bicentenario sono state completate dal monumentale Carteggio di Vincenzo Vela, edito dal Canton Ticino nella collana Testi per la storia della cultura della Svizzera italiana.
Nato a Zurigo nel 1947, Hannes Binder è illustratore e autore di graphic novel realizzate con la tecnica della finta incisione (scraper). Ha tradotto in immagini capolavori della letteratura elvetica, da Dürrenmatt a Keller, fino a classici per bambini come Heidi, e opere di Kafka, Böll, Glauser, Enzensberger. Ha illustrato, tra gli altri, I fratelli neri e Antonio Ligabue. Le sue opere sono state nominate e premiate numerose volte, tra gli altri con il premio svizzero per i media per bambini e ragazzi e con il Premio Hans Christian Andersen. Hannes Binder vive tra il Canton Zurigo e il Ticino.
Nato a Mendrisio nel 1940 e cresciuto a Chiasso, vive in Valle di Muggio, Alberto Nessi è stato insegnante. È poeta e scrittore, premio svizzero di letteratura nel 2016. Tra le sue opere principali, le poesie I giorni feriali (1969), Ai margini (1975), Rasoterra (1983), Il colore della malva (1992), Blu cobalto con cenere (2000), Ladro di minuzie (2010), e le opere in prosa Terra matta (1984), Tutti discendono (1989), Fiori d’ombra (1997), La Lirica (1998), La prossima settimana, forse (2008), Milò (2014). È anche curatore di Svizzera italiana (2017), che raccoglie una quindicina di passeggiate letterarie attraverso l’Elvezia italofona, dal Mendrisiotto alla Val Poschiavo.
Nato a Matera nel 1964, Giuseppe Palumbo ha cominciato a pubblicare fumetti nel 1986 sulle riviste Frigidaire e Cyborg, sulle cui pagine crea il suo personaggio più noto, Ramarro. Entra poi nello staff di Martin Mystère (Sergio Bonelli Editore) e di Diabolik (Astorina). Ha (tra gli altri) pubblicato il primo saggio di critica storico letteraria a fumetti, L’elmo e la rivolta. Modernità e surplus mitico di Scipioni e Spartachi, su idea e testi di Luciano Curreri, docente di Lingua e Letteratura italiana presso l’Università di Liegi. Ha illustrato copertine per Einaudi, Mondadori e Feltrinelli, e molti gli altri. È docente di disegno e fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Vive a Bologna dove ha il suo studio inventario (giuseppepalumbo.com)
Ingresso libero. Ricordiamo che l’acceso al Museo è consentito unicamente con il certificato COVID -19, a eccezione dei giovani fino ai 16 anni.