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Un castello medievale, una misteriosa chiave e vestigia romane: la scoperta da brivido di due archeologi!

Nel cuore pittoresco del North Somerset, nel Regno Unito, un’antica leggenda ha preso vita grazie a una scoperta che ha lasciato gli archeologi senza parole. Nel tranquillo villaggio di Claverham, un luogo che sembra cristallizzato nel tempo, un manoscritto dell’Ottocento ha condotto due esperti di Cotswold Archaeology a una scoperta da brivido: le fondamenta dimenticate di un castello medievale, una chiave pre-rinascimentale dalle origini misteriose e, ben più in profondità, tracce di una fortificazione romana.

Tutto è iniziato con uno schizzo disegnato a mano da una certa signora Betts, un’artista dell’epoca vittoriana, il cui nome fino a poco tempo fa era rimasto relegato nelle pieghe della storia. La signora Betts, con la precisione tipica degli antiquari, aveva raccolto testimonianze e schizzi dell’epoca per ricreare l’immagine di un edificio scomparso da tempo. Il manoscritto, rimasto nascosto in una polverosa collezione privata, è stato scoperto da un ricercatore, il quale ha subito compreso che quei disegni nascondevano un segreto più profondo. Seguendo le indicazioni della Betts, gli archeologi hanno cominciato a scavare nel punto esatto indicato dal suo schizzo, con la speranza di riportare alla luce una parte dimenticata della storia britannica.

Sotto la superficie apparentemente innocua dei campi di Claverham, è emersa la prima grande rivelazione: le fondamenta di un castello medievale, costruito nel XII secolo, forse durante il turbolento periodo normanno. Il castello, un tempo fiero custode della campagna circostante, era composto da un mastio possente, un cortile spazioso e diverse strutture secondarie, tra cui cucine e alloggi per la guarnigione. La sua architettura parlava di tempi di guerre e alleanze, di signori feudali e cavalleria, eppure, come molte altre fortezze di quel periodo, era stato dimenticato, assorbito dalla terra stessa.

Ma la scoperta non si fermava qui. Durante gli scavi, un oggetto ha catturato immediatamente l’attenzione degli archeologi: una chiave in lega di rame, finemente decorata, con un arco che raffigurava un quadrifoglio. Questa chiave, pre-rinascimentale per fattura, era un enigma. Gli studiosi non sono ancora riusciti a determinare con precisione cosa aprisse, ma l’ipotesi più affascinante è che essa potesse appartenere al castello stesso, forse per accedere a una stanza segreta, a un forziere oa un’area riservata. Il quadrifoglio, un simbolo carico di significati esoterici e mistici, potrebbe celare indizi sulle credenze e le pratiche della nobiltà medievale che abitava quel luogo.

E mentre la chiave rimane avvolta nel mistero, la scoperta più antica si trovava ancora più in basso. Gli archeologi hanno rinvenuto le vestigia di una fortificazione romana, dimostrando che quel sito aveva una storia ancora più lunga di quanto si immaginasse. Due fossati romani perpendicolari, scavati per proteggere il sito dall’invasione, hanno rivelato che Claverham era stato, in passato, un importante punto strategico per le legioni romane. Queste trincee, ora colme di terra e radici, erano un’eco di un tempo in cui l’impero di Roma si estendeva fino alle remote isole britanniche, mantenendo il controllo attraverso fortificazioni come questa.

La scoperta di Claverham rappresenta un ponte straordinario tra tre epoche distinte: il periodo romano, il Medioevo e l’era vittoriana. È un richiamo potente al fatto che la storia è sempre intorno a noi, anche quando è nascosta sotto strati di tempo e oblio. Ogni elemento ritrovato in questo sito racconta una storia che non solo appartiene al passato, ma risuona nel presente. Claverham, con i suoi paesaggi bucolici, si rivela così essere un crocevia di vicende umane e battaglie dimenticate, di vite vissute e segreti sepolti.

Eppure, nonostante le scoperte eccezionali, la curiosità rimane. Cosa nascondeva quel castello? Perché è caduto nell’oblio? E soprattutto, cosa custodiva quella chiave dalle decorazioni arcane? Gli archeologi continuano a cercare risposte, scoprendo che ogni strato di terra svela non solo nuove domande, ma anche un profondo fascino per il mistero.

Questa scoperta non è solo un capitolo nella storia del villaggio di Claverham, ma una finestra spalancata sul passato, capace di accendere l’immaginazione di storici, archeologi e appassionati di ogni parte del mondo. E mentre le indagini continuano, la terra del North Somerset sembra pronta a rivelare ancora molti dei suoi segreti più profondi, tenendo in sospeso chiunque abbia a cuore il dialogo eterno tra passato e presente.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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