Ultraman: Rising. Quando la vera battaglia è essere genitori!

Ultraman: Rising, diretto da Shannon Tindle e disponibile su Netflix, ci regala una lezione di rinascita e contemporaneità. Questo film d’animazione riprende il leggendario personaggio del Tokusatsu, trasportandolo nell’oggi con un’abilità che trasforma non solo l’estetica, ma anche la struttura narrativa, emotiva e di caratterizzazione. Questo lungometraggio animato cattura l’attenzione fin dal primo istante grazie allo stile grafico distintivo di Industrial Light & Magic, la celebre casa di produzione dietro innumerevoli capolavori Disney e LucasFilm. Questo stile, che sfrutta la CGI in modo innovativo, evita di imitare il realismo delle altre produzioni, preferendo invece qualcosa di originale e unico. Una scelta coraggiosa che Netflix adotta con successo per le sue opere più iconiche.

A differenza del precedente progetto dedicato a Ultraman, che era sempre stato presentato sottoforma di anime su Netflix, questa volta il personaggio mantiene le sue fattezze originali, con una differenza decisiva: il protagonista non è più lo storico Shin Hayata, ma è Ken Sato, una brillante stella del baseball. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che promette di portare novità e freschezza al franchise.

Ciò che rende ancora più interessante questo film è la trama che viene delineata. Invece delle classiche avventure in cui Ultraman si trova costantemente a difendere la Terra dai malvagi Kaiju che desiderano conquistarla, questa volta si troverà in una situazione del tutto inedita. Infatti, l’uovo del suo più temibile avversario si schiuderà proprio tra le sue mani, mettendolo di fronte a sfide e pericoli inaspettati. Sebbene il tema della paternità sia stato esplorato innumerevoli volte, Ultraman: Rising lo affronta con una freschezza che mantiene vivo l’interesse fino alla fine. I personaggi, autentici e divertenti, riescono a suscitare emozioni genuine. L’unica critica possibile riguarda la rappresentazione della società giapponese, che appare occidentalizzata. Tuttavia, questo dettaglio non sminuisce l’esperienza complessiva del film.

Ultraman ha dimostrato nel corso degli anni di poter assumere diverse incarnazioni. Oltre ad essere stato protagonista di numerose serie televisive e film, ha avuto il suo spazio anche nel mondo dei videogiochi. Tuttavia, fino ad oggi non è mai riuscito ad ottenere un impatto duraturo. Questo nuovo film potrebbe finalmente offrirgli la visibilità e il riconoscimento che merita. Fin dalla sua nascita nel lontano 1966 con la sua prima serie televisiva, Ultraman ha catalizzato l’attenzione del pubblico giapponese e non solo. Le successive avventure hanno introdotto nuovi Ultramen, espandendo così l’universo narrativo e svelando i misteri che avvolgono questa figura leggendaria. L’ultima reinterpretazione realizzata da Hideaki Anno per il lungometraggio Shin Ultraman ha dimostrato ancora una volta l’immenso potenziale di questo personaggio.

Ultraman: Rising si presenta dunque come un’emozionante occasione per scoprire una nuova versione di Ultraman, affrontando una sfida inaspettata e promettendo una storia coinvolgente. Il film mescola sapientemente l’iperealismo con figure super deformed, creando un linguaggio visivo accessibile e accattivante, perfetto per un pubblico di tutte le età. La fotografia vivace e coloratissima delinea chiaramente il target di riferimento, arricchita dalla presenza di un kaiju tenero e simpatico che strizza l’occhio ai più piccoli.

Ultraman: Rising è un film che incanta, offrendo ore di intrattenimento con un protagonista umano e imperfetto. La sua semplicità lo rende accessibile a tutti, utilizzando due linguaggi distinti ma ugualmente efficaci per il pubblico di riferimento. Una rivisitazione che parla al cuore, capace di farci empatizzare con i suoi personaggi e le loro storie. Se cercate un’avventura che sappia unire tradizione e modernità, Ultraman: Rising su Netflix è la scelta ideale. Un viaggio emozionante e visivamente straordinario che risveglia l’anima del Tokusatsu, portandola con successo nel nostro tempo.