Tv on demand

La televisione sta cambiando. O per meglio dire, i telespettatori si stanno trasformando e la tv li rincorre. Il consumo di contenuti per la televisione è sempre meno «di flusso» e sempre più on demand: il “vecchio” telespettatore che aspettava paziente la messa in onda del suo programma preferito è in via d’estinzione. Una rivoluzione resa possibile dall’accesso a quel gigantesco archivio di contenuti— anche televisivi — consultabili come e quando si vuole che è internet. E se per anni la tv ha guardato con sospetto a questa nuova realtà, ora ha deciso di abbracciarla. La7 è arrivata per prima. Dal 4 dicembre è on line La7.tv, un nuovo servizio web on demand che consente di guardare, gratuitamente, tutti i programmi della rete. Le trasmissioni si possono seguire sul proprio pc, senza vincoli di orario e a tutto schermo, con la qualità audio e video di un dvd. Tutte le produzioni restano poi disponibili per una settimana dalla messa in onda. L’incontro tra televisione e internet si compie, insomma. Con lo spettatore che può crearsi il palinsesto su misura.

«Tutto è nato osservando il mercato: Bbc IPlayer e l’esperienza americana di Hulu raccontavano che mentre la pubblicità ha sempre faticato ad essere allocata sul web, là dove invece venivano messi in rete contenuti professionali la situazione cambiava. Per questo abbiamo pensato di offrire un servizio completo e in alta qualità. Continueremo a lavorarci per renderlo sempre più semplice e interattivo», spiega il direttore di La7, Lillo Tombolini, che anticipa anche nuove frontiere: «In futuro proporremo contenuti indipendenti, creati apposta per il pubblico del web. A questo porta la tv on demand: andiamo verso un mondo in cui non ci chiederemo più da che parte arriva il contenuto che stiamo guardando. Ci sarà sempre più convergenza tra i mezzi e flessibilità. La tv classica sparirà ma ci saranno più contenuti, con più forme di erogazione e il pubblico sarà sempre maggiore. Mi spiego: non perdiamo più il telespettatore che non riesce a seguire in diretta una puntata di “Exit”, ma lo recuperiamo su internet dove può vederla quando vuole».

Investimenti giustificati dai numeri: 30 milioni di italiani accedono alla Rete e guardano in media 30 minuti di video al giorno. E anche la pubblicità web è cresciuta del 5,2% (600 milioni di euro) nel 2009. Un segno più che spicca in un periodo di recessione in cui il totale del mercato pubblicitario è sceso del 16%. Nel Regno Unito c’è stato poi il clamoroso sorpasso: nel primo semestre del 2009 gli investimenti pubblicitari web hanno superato quelli tv.

Anche Rai.tv, che trasmette in diretta e on demand i canali della tv pubblica, è una realtà sempre più solida, con un’offerta che comprende 14 canali tv e 21 di web tv in diretta e circa 740 titoli di programmi on demand. Spiega l’ad di RaiNet e direttore di Rai Nuovi Media, Piero Gaffuri: «La Rai sul web ha potenzialità enormi, sino ad ora sottovalutate. Nel 2010 ci concentreremo sullo sviluppo di nuove piattaforme crossmediali E proprio oggi, alle 15, le novità delle programmazione web di Mediaset verranno presentate in un’edizione straordinaria del Tg5 in diretta su www.tv.mediaset.it/quimediaset. Nella nuova area video saranno disponibili online poco dopo la messa in onda le versioni integrali, a schermo intero, dei programmi più seguiti.

Anche qui, si punta sull’altissima qualità e sulla velocità di fruizione. Dice Yves Confalonieri, direttore R.T.I. Interactive Media e Vice Presidente di Digitalia ’08 e Mediamond: «La leadership nella tv generalista ci permette di offrire sul web il nostro prodotto televisivo sia per la crescente voglia dell’utente di consumare prodotto video, sia grazie alle migliori capacità della Rete. Ce lo chiede il pubblico. E i nostri inserzionisti pubblicitari, sempre più interessati a investire su internet»

Chiara Maffioletti

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