Il FOA Boccaccio di Monza, presenta il graphic novel di Elena Mistrello Tracciato Palestina. Racconto di viaggio in Cisgiordania”. Il libro, scritto e disegnato dall’artista con la collaborazione di Elio Catania e Nicolàs Garcia, offre uno sguardo sulla vita dei palestinesi all’interno della West Bank. L’opera, in parte diario di viaggio e in parte reportage militante, nasce come progetto collaterale dell’ultima carovana di West Climbing Bank, un collettivo che utilizza l’arrampicata come mezzo di scambio e solidarietà, oltre che come atto di resistenza pacifica alla colonizzazione israeliana.
L’autrice, conosciuta nel mondo del fumetto e dell’illustrazione per la sua attenzione alle tematiche politiche e sociali, conduce il lettore attraverso i luoghi e gli incontri che caratterizzano il suo primo viaggio in Palestina. Ogni giorno è segnato dalla scoperta di diverse forme di violenza presenti nella regione, dalle restrizioni imposte dall’esercito israeliano alle difficoltà di movimento dei palestinesi.
Il tema centrale dell’opera è la violenza e le molteplici forme di resistenza che si sviluppano come reazione. L’autrice racconta di essere stata testimone di un’incursione notturna dell’esercito israeliano nel campo profughi di Dheisheh, dove era alloggiata, e di come questa esperienza abbia fatto emergere in lei la consapevolezza delle ingiustizie subite dai palestinesi.
Attraverso testimonianze, momenti intimi e rabbia, il fumetto cerca di trasmettere al lettore l’esperienza e le emozioni vissute dall’autrice durante il suo viaggio in Palestina. Un esempio di ciò è la descrizione del funerale di Adam, un ragazzo di sedici anni ucciso dall’esercito israeliano a pochi passi dall’autrice. La tavola che rappresenta il corteo funebre trasmette una forte sensazione di fierezza e rabbia, che coinvolge il lettore e ne fa sua la causa.
“Tracciato Palestina” è quindi non solo un racconto di viaggio, ma un’opera che invita alla riflessione sul significato dell’apartheid e della colonizzazione perpetrata da Israele nei territori occupati. Le illustrazioni e le descrizioni eloquenti riescono a suscitare nel lettore la curiosità di partire e di comprendere di persona cosa significhi vivere in quella regione. Un libro che lascia un segno profondo e invita alla solidarietà con il popolo palestinese.