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Topolino e l’Italia: la storia di un leggenda con le orecchie da topo

Nel 1928, un sogno prende vita: è l’anno in cui Walt Disney, con la sua straordinaria visione e audacia, dà forma a uno dei personaggi più iconici della storia: Topolino. Con il primo cartone animato sonoro sincronizzato, “Steamboat Willie”, il piccolo topo diventa immediatamente un simbolo di innovazione e gioia, conquistando il cuore del pubblico mondiale. In particolare, in Italia, Topolino trova un’accoglienza speciale. Nel 1930, il settimanale “L’Illustrazione del Popolo” pubblica la prima illustrazione dedicata a lui, segnando l’inizio di un legame indissolubile tra il personaggio e il nostro paese. Ma è solo nel Natale del 1932 che i lettori italiani possono leggere una pubblicazione intitolata a Topolino, battendo gli americani che dovranno attendere fino al 1935.

Fin dalle sue origini, Topolino è più di un semplice personaggio dei cartoni animati; è un ambasciatore di valori e emozioni che risuona profondamente nella cultura italiana. Questa terra, ricca di artigiani, poeti e artisti, ha accolto Walt Disney con entusiasmo, creando un legame unico. Nel 1938, presso il prestigioso Principe di Savoia di Milano, Disney fonda la Creazioni Disney Italia SAI, consolidando ulteriormente la sua presenza nel paese. Dieci anni dopo, nel 1948, il “Topolino” giornale inizia a pubblicare storie originali italiane, come “Topolino e il cobra bianco”, scritte da autori visionari come Guido Martina e Angelo Bioletto. Questa iniziativa segna un nuovo capitolo nella storia del personaggio, che diventa sempre più radicato nella cultura italiana.

La penna di Martina, affiancata da quella di Romano Scarpa, trasforma Topolino in un eroe avventuroso e complesso. Mentre Martina offre un ritratto di Topolino più presuntuoso e piatto, Scarpa recupera il carattere originale di Gottfredson, infondendo maggiore introspezione e profondità. I classici degli anni ’60 e ’70, come “Topolino e l’unghia di Kalì” e “Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera”, evidenziano l’evoluzione di Topolino e la sua capacità di adattarsi ai tempi, mantenendo al contempo la sua essenza. Con l’arrivo di nuovi autori come Massimo De Vita e Bruno Concina, il fumetto si arricchisce di avventure ironiche e variegate, continuando a catturare l’immaginazione di generazioni di lettori.

L’aspetto di Topolino, pur variando a seconda delle storie, rimane iconico: con la sua camicia azzurra, pantaloni rossi e guanti gialli o bianchi, Topolino è un personaggio che incarna la creatività e lo stile. Indossa accessori che riflettono il suo spirito avventuroso, come un farfallino rosso o un trench, sempre pronto a esplorare nuovi mondi. Questo legame con la moda e le tendenze non è solo superficiale; Topolino è un testimone e un creatore di mode, capace di rimanere saldo nelle tradizioni pur anticipando i cambiamenti futuri.

Il suo status di icona culturale si riflette anche in un aspetto sorprendente della storia italiana: la Fiat 500, prodotta dal 1936 al 1955, è conosciuta come la “Topolino”. Questa automobile, prima accessibile a tutti in Italia, diventa un simbolo di un’epoca e di un modo di vivere, proprio come il personaggio di Disney ha fatto nel mondo dell’intrattenimento.

Un legame poco conosciuto tra Topolino e la letteratura italiana è quello con Cesare Pavese, uno dei più grandi scrittori del Novecento. Nel 1932, quando Pavese ha solo 24 anni, traduce i primi due volumi di Topolino, una scelta che lo porta a confrontarsi con un argomento che ritiene “frivolo”. Franco Antonicelli, un importante editore dell’epoca, decide di pubblicare queste traduzioni nella sua collana “Biblioteca Europea”, che include autori del calibro di Kafka e Joyce. Nonostante Pavese accetti l’incarico, sceglie di non far apparire il suo nome, desiderando mantenere una certa distanza da un soggetto che considera poco serio. Oggi, queste traduzioni hanno acquisito un valore notevole per i collezionisti, oscillando da alcune centinaia a migliaia di euro, a seconda delle condizioni di conservazione.

In conclusione, il viaggio di Topolino attraverso i decenni è una testimonianza della sua capacità di adattarsi e innovare, rimanendo sempre al centro della cultura popolare italiana. Questo personaggio, che ha attraversato epoche e stili, continua a rappresentare un simbolo di creatività e gioia, unendo generazioni di lettori e spettatori in un legame profondo e duraturo. Non è solo un topo, ma un vero e proprio ambasciatore di un sogno, che continua a ispirare e divertire in tutto il mondo.

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico. Per info e contatti gianlucafalletta.com

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