Dal 7 novembre 2024 arriva nelle sale italiane “Timor – Finché c’è morte c’è speranza”, il nuovo film diretto da Valerio Di Lorenzo, prodotto da Blooming Flowers e Sarabi Productions, e distribuito da Blooming Flowers. Dopo l’anteprima ufficiale tenutasi durante il Romics 2024, il celebre Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games, questa black comedy promette di portare sul grande schermo un’avventura esilarante e decisamente fuori dagli schemi.
La trama ruota attorno a Calamaro, un giovane cresciuto nella periferia romana, che si trova coinvolto in un evento decisamente fuori dal comune. Tutto inizia con un disastro compiuto da Jason, uno dei suoi amici storici, durante la festa del suo trentesimo compleanno. In preda al panico, il gruppo di amici si trova costretto ad affrontare una situazione grottesca: occultare il cadavere di un uomo ucciso per errore. L’incapacità dei protagonisti di gestire questo macabro segreto li condurrà a scelte sempre più azzardate, portandoli infine a confrontarsi con le loro stesse paure e mancanze.
Valerio Di Lorenzo, già noto per il film “Quid”, selezionato per la candidatura ai David di Donatello nel 2021, torna dietro la macchina da presa con “Timor”, segnando un altro passo nella sua carriera di cineasta. Con una carriera che vanta anche numerosi cortometraggi, Di Lorenzo non è nuovo alle sperimentazioni stilistiche e narrative. In “Timor”, affiancato nella sceneggiatura da Andrea D’Andrea, il regista mette in scena una commedia nera che strizza l’occhio allo stile del celebre Guy Ritchie, giocando con i toni dissacranti e con una narrazione che oscilla tra il comico e il drammatico.
Il film non si limita a raccontare la tragicomica vicenda di un gruppo di amici, ma usa il cadavere come metafora della loro vita in stallo. Il corpo diventa il simbolo della spensieratezza perduta e dell’adolescenza prolungata, che inevitabilmente si scontra con la realtà di una maturità non ancora raggiunta. Di Lorenzo sfida i canoni morali tradizionali, spingendo lo spettatore a riflettere su quanto il giudizio sociale sia spesso incapace di tener conto della complessità emotiva e dell’empatia umana. In questo modo, il regista invita il pubblico a interrogarsi su ciò che davvero conta quando si tratta di affrontare situazioni estreme.
Il cast del film è altrettanto degno di nota. Nel ruolo del protagonista, Calamaro, troviamo Rocco Marazzita, già visto nella serie tv “Dostoevskij” dei Fratelli D’Innocenzo e nel film horror “Sound of Silence”. Ad affiancarlo c’è Giorgio Montaldo nei panni di Jason, il personaggio che innesca la catena di eventi disastrosi. Francesca Olia interpreta Rebecca, mentre il cast si completa con la modella e cestista Valentina Vignali nel ruolo della spacciatrice Involtina, Sandro Bonvissuto come Emanuele, Daphne Scoccia nel ruolo di Pollice, e Stefania Visconti nei panni di Alessandra. Ogni personaggio porta sullo schermo una propria complessità, contribuendo a creare una narrazione corale, ricca di sfumature e colpi di scena.
“Timor” si distingue per la sua capacità di mescolare la tensione del thriller con momenti di puro umorismo, il tutto condito da un twist finale imprevedibile che lascerà il pubblico senza parole. Di Lorenzo si conferma un regista abile nel costruire storie che, partendo da situazioni apparentemente assurde, svelano profonde riflessioni sulla condizione umana, sulle dinamiche sociali e sulle scelte personali.
Grazie alla sua presentazione in anteprima al ROMICS 2024, “Timor” ha già attirato l’attenzione degli appassionati di cinema e dei fan delle commedie nere. Il film si inserisce perfettamente nel contesto di un festival che celebra il fumetto, l’animazione e il cinema, rivelandosi come una delle opere più attese della stagione cinematografica. Con la sua trama audace, un cast di talento e una regia che non teme di osare, “Timor – Finché c’è morte c’è speranza” promette di essere un’esperienza cinematografica che non deluderà gli amanti del genere.
Valerio Di Lorenzo ha voluto creare un’opera che, oltre a divertire, potesse offrire uno spunto di riflessione, confermandosi come una delle voci più originali e interessanti del panorama cinematografico italiano contemporaneo. Non resta che attendere il 7 novembre per scoprire come Calamaro e i suoi amici riusciranno (o forse no) a uscire da questo vortice di errori e cattive decisioni, in una commedia nera che sa come lasciare il segno.