Timeline – Ai confini del tempo (Timeline) è un film di fantascienza del 2003 diretto da Richard Donner e interpretato da Paul Walker, Gerard Butler, Frances O’Connor e Billy Connolly. Basato sul romanzo omonimo scritto da Michael Crichton, il film combina azione e viaggi nel tempo, offrendo una miscela confusa di fantascienza, avventura storica e dramma.
La trama si svolge durante la guerra dei cent’anni e segue il giovane studente Chris Johnston (interpretato da Paul Walker), figlio di un rinomato professore di archeologia. Chris, insieme a un gruppo di suoi amici e ad alcuni militari, viene inviato nella valle della Dordogna, a Castlegard, per salvare suo padre, rimasto intrappolato nel passato mentre era impegnato in scavi archeologici per scoprire le antiche rovine di un castello del XIV secolo.
Il film affronta il tema dei viaggi nel tempo e i protagonisti si trovano costretti a lottare contro il tempo stesso per poter fare ritorno nel loro tempo presente prima che il “buco” che permette il passaggio si richiuda definitivamente.
Nonostante le premesse interessanti, il film manca di epicità e del ritmo necessario per coinvolgere appieno lo spettatore. Inoltre, i personaggi non vengono sviluppati in modo adeguato, risultando poco convincenti e privi di profondità. L’approccio generale al genere dei viaggi nel tempo appare ormai consumato e privo di idee originali, rendendo l’opera sostanzialmente inutile da un punto di vista creativo.
Il cast comprende attori come Paul Walker nel ruolo di Chris Johnston e Billy Connolly nel ruolo del Professore Edward Johnston, padre del protagonista. Nonostante le loro performance, il film non riesce a sfruttare appieno il talento degli attori a causa dei difetti nella sceneggiatura e nella regia.
In conclusione, Timeline – Ai confini del tempo è un tentativo di unire i generi della fantascienza e dell’avventura storica, ma fallisce nel fornire una storia coinvolgente e originale. Mancando di colpire emotivamente lo spettatore e non offrendo un’identità distintiva, l’opera risulta superflua e conferma la mancanza di idee nuove nel panorama cinematografico contemporaneo.
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