Forse non tutti lo sanno, ma i recenti aggiornamenti annunciati da TikTok lo stanno rendendo sempre più simile a YouTube, mentre quest’ultimo sta seguendo un percorso di “TikTokizzazione“. Ma cosa sta succedendo alle due piattaforme di condivisione video più famose del momento?
TikTok: il nuovo YouTube?
Da quando è nato, nel 2014, TikTok (prima conosciuto come Musical.ly), è sempre stato famoso per essere la piattaforma più adatta per chi ama guardare video da telefono. La breve durata e il caratteristico formato verticale lo hanno reso il Social più visitato dai pendolari. In un mondo che vive di spostamenti sui mezzi pubblici, tra chi va a scuola, chi all’università e chi si sposta per lavoro, questa nuova app trovava il suo posto e ci si metteva comoda per restarci. Per i creator invece, TikTok rappresentava un nuovo trampolino di lancio. Una vetrina globale tutta nuova, senza YouTuber e Influencer già famosi a rubare la scena.
Col passare degli anni, i TikToker hanno iniziato a creare performance sempre più di qualità, fino ad arrivare ad essere considerati al pari degli YouTuber. Rispetto agli esordi, i video oggi sono più ricercati, più studiati e meno amatoriali. E questa nuova professionalità nei contenuti ha portato il Social cinese ad allungare via via la durata dei suoi video. Dai video brevi di un minuto siamo passati prima a 3, poi a 5 e oggi a 10 minuti di durata massima. I TikToker hanno iniziato a creare veri e propri format e a postare con sempre più regolarità. Si è sentita così l’esigenza di fare lo step successivo: TikTok ora deve diventare un Social “da smart tv”, come YouTube. Per completare il suo percorso. E così la lunghezza massima dei video passerà da 10 a 30 minuti e verranno promossi anche i video verticali.
O YouTube: il nuovo TikTok?
Dal 2005, quando era la piattaforma per caricare i video amatoriali girati con la handycam e i vlog casalinghi con la webcam, YouTube ha subito un’evoluzione senza precedenti. Grazie alla sua nascita e crescita, persino il modo di concepire la TV è cambiato. I creatori di contenuti, poi conosciuti come YouTuber, hanno iniziato con vlog e video amatoriali girati da soli a casa, per poi finire a formare vere e proprie troupe televisive. Negli anni sono sbarcati su YouTube una gran quantità di contenuti alternativi, tra cui documentari, web serie, web movie, podcast video e via discorrendo. Persino la TV tradizionale, sentendosi minacciata da una tale concorrenza, ha iniziato a metterci piede. E così sono arrivati i canali ufficiali delle reti televisive.
Al fianco di YouTube poi sono nate ulteriori piattaforme, alcune simili, come Vimeo o Dailymotion, altre più dedicate solo al cinema o alle serie TV, come Netflix. Persino piattaforme specifiche dove guardare la TV tradizionale, come le app di Infinity, Rai Play, Now e Sky TG 24. E anche quelle sportive come Dazn. Persino chi preferisce i video live oggi ha la sua piattaforma, che è Twitch. Ma poi è arrivato TikTok e sono tornati i video brevi. Ma stavolta in verticale. Chi usufruiva principalmente di YouTube ha iniziato a “migrare”. TikTok era l’app per distrarsi e alelggerire i propri viaggi in treno, o anche da guardare prima di andare a letto. Un concorrente scomodo per YouTube. Così si è sentita l’esigenza di creare YouTube Shorts. Video brevi e verticali, magari con spezzoni di video da rivedere poi approfonditi sui canali ufficiali dei creator. YouTube voleva diventare un’app “da telefono”.
Ruoli invertiti?
Quindi, pare che si siano invertiti i ruoli. Mentre TikTok ora punta alle smart TV, YouTube punta agli smartphone. Ma più che un’inversione di ruoli, io la vedrei più come la fine di una naturale evoluzione. Oggi le due app sono complete e competono allo stesso livello. Nonappena il nuovo aggiornamento di TikTok vedrà la luce, le due app diventeranno quasi complementari. Su entrambe sarà possibile girare video lunghi (anche se per ora TikTok si fermerà a una media lunghezza), in entrambi i formati 16:9 e 9:16, e anche live. Insomma, per chi è semplice usufruitore, ci sarà ancora di più da scegliere.