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Tik tok: l’app cinese scala le classifiche dei social

Intrattenimento, immediatezza, coinvolgimento e autenticità, sono questi gli elementi che caratterizzano Tik Tok , il social cinese amato dai giovanissimi ma non solo. Molto in voga tra i 10 e i 17 anni, il social sta cominciando a fare sempre più proseliti in tutte le fasce della popolazione, con una crescita del 100% annuo. Trend, sfide, duetti, balletti, gag comiche, tutorial e pov (video in prima persona dove si esprimono punti di vista) impegnano gli utenti in brevi video dai 30 ai 60 secondi realizzati con l’obiettivo di divertirsi e di intrattenere. Ma le potenzialità di quest’app sono ancora tutte da scoprire. Ad esempio il suo utilizzo nell’ambito politico è ancora da definire. Ne è un esempio il caso della Colombia dove il popolare tiktoker Rodolfo Hernández per poco non batteva il nuovo presidente Gustavo Petro, che lo ha invece sconfitto nel ballottaggio dello scorso 19 giugno.

Un discorso a parte merita il settore dell’informazione. Molti giornalisti si stanno chiedendo se è possibile fare informazione con un “tiktok”. Molte testate giornalistiche stanno già usando il social. Segnalo per fare degli esempi, Vanity Fair Italia con 88,9 k di follower, Repubblica con 82,9K, Il Sole 24ore 65,9K. Fare informazione in 3 minuti è possibile? La risposta immediata è certamente no, se per informazione intendiamo dare una notizia comprovata dalle fonti in modo esauriente. Il rischio è la generalizzazione, la visione limitata, naturalmente la superficialità. Forse ha influito anche questo nell’annuncio dello scorso marzo di introdurre sulla piattaforma video della durata di 10 minuti, oltre naturalmente alle ragioni di concorrenza, il cui successo però è tutto da verificare. Non è difficile ipotizzare che a breve i grandi editori investiranno in questa app. Perché? I numeri parlano chiaro Titk Tok ha cavalcato in pochissimi anni l’hit parade dei social, oggi è il 6° più usato al mondo (Report 2022 di We Are Social).

In Italia sta andando bene anche il settore educativo supportato dall’ hastag #tiktokeducational e molto altro si potrà sperimentare tenendo sempre presente che Tik Tok premia i contenuti di valore.

Fare ” zapping” su Tik Tok, ovvero “swappare” tra un video e l’altro ( scorrere le cosiddette vertical stories dal basso verso l’alto e viceversa) , è diventata un’abitudine molto amata nei momenti di svago e soprattutto nei tempi morti. In questo contesto, la pubblicità funziona poiché l’acquisto diventa di natura emozionale, ci coglie nei nostri momenti liberi, senza tralasciare che l’algoritmo conosce a perfezione i gusti degli utenti.

Per quanto riguarda la produzione di contenuti, anche se è divertente fare un tiktok non è affatto semplice. L’app aiuta con i suoi filtri, con i suggerimenti ma spesso per postare contenuti di qualità e altamente creativi bisogna ricorrere all’uso di app di video-editing. Dopo aver editato il video, inserito l’audio, il filtro giusto non dimenticare gli hastag, ne bastano pochi al massimo quattro. Quelli più usati? A livello mondiale come riporta We are social, al primo posto #Fyp, a seguire #Vira,#Tiktok , #duet, #trending; #funny; #comedy; #humor; #love; #stitch.

Infine una rapida carrellata sugli accounts più popolari: al primo posto a livello mondiale Charli D’Amelio con 142,400,000 followers, a seguire Khabylame, Bellapoarch, Addisonre, Zachking, Wilsmith,Tiktok, kimberryloanza, Dixiedamelio, Cznburak. Nata nel maggio 2004 a Norwalk, in Connecticut, Charli è la tiktoker più seguita al mondo, dopo essersi iscritta al social nel 2019. Difficile capire qual è il segreto del suo successo, in poco più di un anno di pubblicazioni, è riuscita firmare collaborazioni e contratti che le hanno permesso di guadagnare circa 4 milioni di dollari netti.

Qualcuno vede nella brevità dei messaggi video un frutto dei tempi moderni, altri potrebbero addirittura scorgervi le cause, se non gli effetti ,del progressivo analfabetismo funzionale della popolazione, eppure nei tempi passati, nel XVII secolo, quando ancora non esisteva internet, in Giappone fiorì un genere letterario basato proprio sulla semplicità e sincerità dei suoi versi e caratterizzato da intensa e creativa composizione. Forse il paragone con gli haiku è azzardato, ma ogni epoca ha la sua espressione, non capire i propri tempi e non saper sfruttare le sue occasioni finisce per lasciare solo l’amaro in bocca.

 

di Angela Francesca D’Atri

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