Thor, il Dio degli Avengers

Thor della Marvel rompe con la tradizione del passato, mostrando un mito che esce dai libri di storia e si lancia nella mischia. Nel corso degli anni, e fino al suo debutto cinematografico del 2011, il personaggio è stato dipinto abilmente come un eroe dai tratti grandiosi e umili al tempo stesso, che brandisce un martello ed entra a far parte della squadra degli Avengers, aggiungendo un nuovo tassello all’universo Marvel.

“Ciò che mi affascina di Thor è lo scontro culturale e il suo dualismo intrinseco, la coesistenza della dimensione mortale e di quella divina all’interno di un singolo personaggio”, spiega lo scrittore Kieron Gillen, che si è occupato a lungo della scrittura di Thor e di Asgard per Marvel. “Inoltre mi piacciono molto i martelli!”

Thor della Marvel è apparso per la prima volta nel n. 83 della serie a fumetti JOURNEY INTO MYSTERY, nel 1962. Concepito originariamente come un nuovo tipo di supereroe dopo il successo di Hulk, la forma definitiva assunta da Thor in quella antologia classica andava al di là di ogni aspettativa.

“La creazione di Thor nasce dal desiderio di creare un supereroe che si distingue dagli altri, attingendo alla mitologia classica”,  afferma Larry Lieber, autore dell’esordio di Thor, basato su una trama di Stan Lee. “Si è rivelata un’ottima idea, specialmente quando il personaggio viene posto in contrasto con altri eroi quali Captain America e Iron Man”.

Quando Thor è apparso per la prima volta nei fumetti nel 1962, è entrato a far parte dell’ampia galleria di personaggi dell’Universo Marvel. E nonostante affianchi gli altri eroi, è molto diverso da coloro che  lui stesso definisce alleati, compagni e amici.

“Né Thor, né gli Asgardiani sono, a mio avviso, esseri sovrumani”, spiega Gillen. “Thor è forte in un modo fondamentalmente ‘diverso’, rispetto ad esempio a Hulk, che è il frutto di una sperimentazione scientifica. Thor invece è una creatura sovrannaturale”.

Diverso quindi dai mutanti e dagli eroi di stampo scientifico tipici della Marvel, Thor ha una presenza imponente, tuttavia conserva una qualità sorprendentemente umana che lo rende alla portata di tutti.

“Thor è un personaggio unico per via della sua umanità e del suo attaccamento alla razza umana”, spiega Chris Samnee, illustratore di THOR: THE MIGHTY AVENGER. “Non è un arrogante, né un ingombrante gigante con il quale è impossibile identificarsi. Infatti è stato esiliato da Asgard per vivere sulla Terra come uno di noi”.

E quando ha iniziato a considerare la Terra la sua seconda casa, è stato reclutato fra i membri dei Vendicatori, la squadra di supereroi che costituisce il fiore all’occhiello della Marvel. Nel corso degli anni, Thor ha inoltre affiancato esclusivamente Captain America e Iron Man, in una triade ‘ufficiosa’ che è diventata la chiave di volta dell’ampio Universo Marvel. Essendosi occupato della scrittura di Thor in diverse occasioni, Kieron Gillen ha concepito una teoria originale che potrebbe spiegare la maggiore importanza di alcuni Vendicatori, fra cui Thor.

“Mi sembra che la trinità centrale dei Vendicatori rifletta i tre pilastri tradizionali americani: il governo, l’economia e la fede”, ipotizza Gillen. “Thor oltre ad essere un osso duro, incarna un nobile scopo. Ha un’autorità morale ma diversa rispetto a Captain America. In una delle storie che ho scritto per THOR, lo troviamo all’inferno a combattere contro i diavoli, senza dire una parola, fino all’ultima pagina: ma in fondo cosa dovrebbe mai dire Thor, per il bene di Midgard, ad un gruppo di demoni?”

Inoltre Gillen è convinto del ruolo fondamentale svolto da Thor all’interno dei Vendicatori.

“Captain America è il leader, ma Thor è la spina dorsale dei Vendicatori”, dice lo scrittore. “Sopporta tutto il peso, senza piegarsi mai”.

di Chris Arrant

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