The Survivalist, diretto da Jon Keeyes, è uno di quei thriller distopici che lascia un po’ di amaro in bocca. Il film, ambientato in un futuro segnato dalla devastazione di una variante letale del Covid-19, ha tutte le premesse per essere un prodotto interessante, ma purtroppo non riesce a decollare, nonostante un cast di attori noti come Jonathan Rhys Meyers e John Malkovich.
La trama è semplice: il mondo è stravolto da una terribile pandemia, un virus mutato e diventato sempre più letale: la popolazione è allo sbando, le attività produttive sono chiuse, il presidente degli Stati Uniti è morto e il paese è senza una guida. Ben (Jonathan Rhys Meyers) vive chiuso nel suo ranch che ha trasformato in una piccola fortezza. La sua vita trascorre monotona e solitaria finché, un giorno, accoglie in casa una ragazza, in fuga, bisognosa del suo aiuto. Poco dopo un gruppo di uomini armati guidato da Aaron (John Malkovich) si presenta al ranch, vogliono rapire la giovane donna, l’unica persona al mondo ad essere immune al virus…
Ma qui iniziano i problemi del film. The Survivalist si rivela essere una pellicola a basso budget che non riesce a sviluppare adeguatamente né la trama né i suoi personaggi. La sceneggiatura è povera di spunti originali, con un ritmo che non riesce a creare quella tensione che un thriller distopico dovrebbe evocare. La storia si svolge per la maggior parte all’interno della fattoria del protagonista, con scontri che sembrano più una serie di “stalli alla messicana” che una vera battaglia tra forze contrapposte. Il conflitto principale tra Ben e Ramsey, che dovrebbe essere il cuore pulsante del film, risulta piuttosto debole, senza picchi di adrenalina o momenti davvero emozionanti.
Dal punto di vista estetico, la regia è del tutto anonima. Le sequenze notturne, girate con una palette di colori discutibile, contribuiscono a una sensazione di piattezza visiva, mentre il dinamismo delle azioni è quasi nullo, con il film che scivola facilmente nella monotonia. Anche i numerosi flashback sul passato di Ben, sebbene tentino di dare profondità al personaggio, appaiono forzati e inutili, senza riuscire ad aggiungere qualcosa di significativo alla narrazione.
Il cast, purtroppo, non riesce a risollevare le sorti della pellicola. Jonathan Rhys Meyers, che già da tempo sembra essere un attore poco sfruttato al massimo delle sue potenzialità, offre una performance che sembra più un’ombra di se stesso. John Malkovich, pur essendo un attore di grande calibro, sembra accettare il ruolo di villain per una mera questione di routine, senza apportare nessun guizzo di originalità. E anche l’apparizione di Julian Sands, che veste i panni del padre di Ben, sembra più un cameo senza vera rilevanza per la trama.
The Survivalist è uno di quei film che promette tanto ma che, alla fine, si rivela una delusione. Il suo potenziale di thriller post-apocalittico viene sprecato da una sceneggiatura povera e una regia incapace di sfruttare la tensione psicologica che una storia come questa dovrebbe avere. Se cercate una pellicola che sappia catturare l’immaginazione con un’ambientazione distopica e un conflitto che vada oltre la superficie, probabilmente vi consiglio di guardare altrove. Peccato, perché la premessa di The Survivalist aveva tutte le carte in regola per diventare un cult del genere.
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