The Secret of Monkey Island

Strano a dirsi ma non abbiamo ancora parlato del leggendario videogioco “The Secret of Monkey Island”, la mitica avventura punta e clicca sviluppata nel 1990 dalla Lucasfilm Games, oggi nota come LucasArts, e ideata da Ron Gilbert con l’apporto rilevante di Michael Land nelle musiche e di Steve Purcell nella grafica. Il gioco segue le disavventure del protagonista Guybrush Threepwood, un giovane pirata di belle speranze ma dallo scarso talento!

Monkey Island (nessuno conosce il vero segreto…), considerato uno dei giochi più influenti e amati di tutti i tempi, ha fatto la sua prima apparizione nel 1990 in floppy disk per Atari ST, Macintosh e Personal Computer, dotato di grafica EGA a 16 colori (oppure in CGA a 4 colori). Fu una delle prime avventure grafiche (insieme a Loom) ad utilizzare un sistema di scaling dei personaggi, in grado di ingrandire o rimpicciolire le sprite in base alla loro posizione sullo schermo. Alcuni mesi dopo uscirono un’altra versione PC, dotata di grafica ridisegnata in formato VGA a 256 colori, e la versione Amiga, che utilizzava gli sprite della versione EGA con gli sfondi in VGA, ridotti però a 32 colori effettivi, e con arrangiamento musicale da parte di Chris Hülsbeck. Un’ulteriore versione PC fu pubblicata nel giugno del 1992: questa volta in CD-Rom, sfruttava tracce audio e utilizzava una versione aggiornata dell’interfaccia grafica. La vecchia versione utilizzava infatti l’interfaccia già vista in titoli come Maniac Mansion e Zak McKracken and the Alien Mindbenders, dotata di dodici “verbi” e con inventario testuale; la nuova versione riduce i verbi a nove (eliminandone tre poco usati), e aggiunge le icone per gli oggetti nell’inventario. La versione CD-Rom sarà poi convertita per FM Towns e Sega CD.

Nel 2004, Ron Gilbert ha pubblicato nel suo blog un saggio che scrisse nel 1989, prima di intraprendere il lavoro sul gioco. In questo testo, intitolato “Why Adventure Games Suck”, Gilbert criticava le avventure grafiche dell’epoca, e stilava un dodecalogo di fattori secondo lui necessari a rendere il genere maturo. Queste regole, come ad esempio la rimozione della “morte istantanea”, l’importanza di un obiettivo chiaro e identificabile o enigmi in grado di far avanzare la storia, furono introdotte proprio in The Secret of Monkey Island, e caratterizzarono in seguito tutta la produzione di avventure LucasArts.

La trama di “The Secret of Monkey Island” segue le avventure di Guybrush Threepwood, un giovane aspirante pirata che si reca sull’isola di Mêlée per diventare un pirata di fama mondiale. Lì incontra la bellissima governatrice Elaine Marley e si innamora di lei… ma ad attenderlo c’è anche il temibile pirata Zombie LeChuck intento a trovare la misteriosa Isole delle Scimmie per carpirne l’arcano segreto. La storia si sviluppa in modo divertente e originale, con molti momenti comici e situazioni paradossali.

Il gameplay di “The Secret of Monkey Island” è semplice ma efficace. Il gioco utilizza un’interfaccia punta e clicca per interagire, tramite verbi/azioni, con l’ambiente di gioco, risolvere puzzle e parlare con i personaggi non giocanti. Il gioco è noto per i suoi puzzle creativi e spesso surreali che richiedono ai giocatori di pensare in modo non convenzionale per risolverli. Il gioco è anche famoso per la sua capacità di mettere il giocatore in difficoltà, con risposte sarcastiche e ironiche a molte degli snodi della trama.

Uno degli elementi che rendono “The Secret of Monkey Island” unico è sicuramente la sua atmosfera. Il gioco presenta un’ambientazione tropicale, colorata e piena di vita, che si adatta perfettamente alla trama del gioco. La colonna sonora del gioco è anche un punto forte, con la famosa “Theme from Monkey Island” che ha segnato l’infanzia di molti giocatori.

Il successo di “Monkey Island” ha portato alla creazione un vero e proprio franchise: “Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge”, “The Curse of Monkey Island”, “Fuga da Monkey Island”, “Tales of Monkey Island” e il recente “Return to Monkey Island”, titoli che sono stati sempre estremamente attesi ma con altalenanti risultati di critica. Il gioco ha anche influenzato la creazione di altri giochi d’avventura, che hanno cercato di replicare lo stile umoristico e non convenzionale di “Monkey Island” ed è stato fonte di ispirazione per la saga Disney “Pirati dei Caraibi”.

“The Secret of Monkey Island” è sicuramente uno dei giochi più iconici e amati di tutti i tempi, che ha avuto un enorme impatto sulla cultura videoludica. Con la sua trama originale e divertente, il suo gameplay innovativo e la sua atmosfera unica, “Monkey Island” è un’avventura che ogni appassionato di videogiochi dovrebbe provare almeno una volta.

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *