Chi dopo anni trascorsi a giocare con i videogame preferiti, sentendosi ormai esperto del settore, non vorrebbe cimentarsi creando i propri giochi interattivi, mettendoli immediatamente alla prova del giudizio degli altri player? La possibilità, già offerta in passato da altri titoli come Roblox, Dreams, Little Big Planet e altri ancora, diventa un’opportunità rivoluzionaria di divertirsi ed entrare, se si desidera, nel mercato imprenditoriale grazie a The Sandbox, l’universo online che mette a disposizione di semplici appassionati, aspiranti creativi e piccole software house, gli strumenti e il modello di business ad hoc. Per mettersi alla prova è sufficiente iscriversi su gamemaker.sandbox.game e scaricare il software Game Maker, già reso disponibile in versione Alpha: una volta entrati ci si potrà sbizzarrire nella realizzazione di un gioco utilizzando come unità di misura della propria creatività i voxel, pixel volumetrici (o se si preferisce piccoli cubi) che permettono di creare mondi e personaggi.
Chi ha un’idea per un gioco potrà anche sottoporla a The Sandbox, che ha creato su gamefund.sandbox.game un fondo ad hoc da 2 milioni di dollari per finanziare, con cifre comprese tra 4mila a 30mila dollari, le 100 proposte più innovative e avvincenti, e fornirà consulenza durante le fasi di sviluppo, oltre a promuovere la pubblicazione degli stessi videogame sulla piattaforma. Il software permette di partire da un piano tridimensionale totalmente nuovo o di scegliere un’ambientazione (un deserto, una città, e così via) tra quelle messe a disposizione nel software o condivise da altri utenti, e di iniziare a modificarla e costruire la propria esperienza di gioco, anche grazie al programma gemello VoxEdit, disponibile per realizzare i propri oggetti e personaggi o per utilizzare quelli immaginati da un gruppo di artisti 3D e grafici selezionati da The Sandbox. Successivamente si potranno stabilire le meccaniche di gioco, definire gli avatar e i personaggi non giocanti e, affinando in ogni dettaglio il livello di interattività, si potrà così dare forma a un adventure, un platform, un RPG e molti altri generi, perché il limite a ciò che si può creare è dato soltanto dalla propria fantasia.
Per utilizzare Game Maker è necessario disporre di un wallet Ethereum, un portafogli virtuale legato alla blockchain (un registro pubblico digitale a prova di manomissione), tecnologia attraverso cui sarà garantita la proprietà di ogni oggetto, personaggio, costruzione o videogame, tanto quanto la compravendita ad altri utenti o ad aziende, che avverrà utilizzando la valuta digitale di The Sandbox chiamata $SAND. Anche gli appezzamenti di terra del metaverse, definiti in lotti di LAND (ciascuno corrispondente a uno spazio di 96x96x128 metri, vale a dire 3072x3072x4096 voxel) sono oggetto di una compravendita, che è già avviata e ha già generato un valore superiore a 20 milioni di dollari.
Tutto questo darà luogo a un vero e proprio mercato di videogame ed esperienze, in cui chi detiene pezzi di questo metaverse potrà costruirci sopra i propri giochi e far pagare il biglietto a chi vuole provarli o acquistarli, oppure affittare la terra digitale a chi ha creato un gioco e ha bisogno dell’ambiente in cui ospitarlo. Si viene a creare così un meccanismo virtuoso attraverso cui chi vuole mettersi alla prova nella realizzazione di un videogame, si tratti di un singolo utente, un gruppo di appassionati o un minuscolo sviluppatore, può usare il software a costo zero e testare il risultato dei propri sforzi pubblicando o vendendo direttamente il gioco e i relativi asset. Tutto questo permetterà di costruire una vera e propria nuova economia basata sui videogame in cui i giocatori stessi smetteranno di scaricare gratis un gioco per poi pagare contenuti speciali o aggiuntivi, potranno monetizzare la propria esperienza di gioco, con la raccolta di manufatti digitali che avranno un valore economico, e se vorranno diventeranno veri e propri imprenditori in grado di lanciare il proprio videogame per vedere come viene accolto dal mercato.
L’idea è talmente innovativa che non a caso diverse software house di primo livello, come Square Enix e Atari, sono state attratte dal progetto di The Sandbox, insieme a investitori provenienti dall’industria come Chris Ye, CEO di Uken Games e Michael Witz, fondatore di Redemption Games, cui si aggiunge l’approdo nel metaverse di marchi celebri come Rollercoaster Tycoon o di guru della Silicon Valley come Tyler Winklevoss, co-fondatore di Gemini Exchange e creatore della primissima versione del social network poi divenuto Facebook, e anche Ken Howery, co-fondatore di Paypal.A titolo illustrativo dell’ampia varietà che caratterizzerà The Sandbox, sulla piattaforma sono stati pubblicati i primi videogame: il platform d’avventura e azione Tombs of Treasure, l’adventure game Shinytures: Finding the Lost Creatures, l’RPG di ambientazione fantasy Dethrone. I titoli che andranno a popolare il metaverse oltre che da utenti e terze parti saranno creati anche dalla società controllante Animoca Brands, che allo scopo ha già ingaggiato Patrick Methe, game director di Far Cry 4, Far Cry 5 e Far Cry New Dawn.