Nel 2018, Square Enix ha rilasciato The Quiet Man, un titolo che, sin dal primo trailer mostrato durante un E3, ha suscitato molta curiosità tra i videogiocatori. Presentato come un’esperienza diversa dal solito, con una trama noir che racconta la storia di un protagonista sordo alla ricerca della sua verità, il gioco prometteva una narrazione coinvolgente e un gameplay innovativo. Tuttavia, dopo averlo provato, si può dire che The Quiet Man non ha rispettato le alte aspettative generate, risultando essere un prodotto incompiuto e, in molti aspetti, deludente.
La premessa, purtroppo, si ferma alla carta. L’idea di un protagonista che affronta il mondo senza poter sentire è affascinante, ma la realizzazione lascia molto a desiderare. In termini di trama, The Quiet Man si sviluppa in un contesto piuttosto banale, con una storia che non riesce a catturare l’attenzione come dovrebbe. A partire dalla grafica, che sembra appartenere a una generazione precedente, il gioco non riesce a sfruttare appieno le potenzialità della PlayStation 4, nemmeno nella versione potenziata della PS4 Pro. Gli ambienti, per quanto ricchi di atmosfera, sono statici e poco dettagliati, con una resa visiva che non fa giustizia alla trama, lasciando il giocatore con la sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto non rifinito.
Un altro punto critico riguarda il sonoro. Essendo il protagonista sordo, ci si aspetterebbe una gestione sonora unica che potesse immergere ancora di più il giocatore nel suo mondo. Purtroppo, il comparto audio non riesce a colmare questa lacuna, rimanendo troppo limitato e non abbastanza immersivo. La mancanza di un sound design potente e innovativo non aiuta certo a rendere l’esperienza di gioco più coinvolgente.
Il gameplay, uno degli aspetti più cruciali di The Quiet Man, non fa altro che accentuare le difficoltà del titolo. Le scene di combattimento, che dovrebbero essere il fulcro del gioco, sono noiose e mal realizzate. I colpi e le combo sembrano privi di impatto, con movimenti e transizioni che non danno mai la sensazione di realismo o soddisfazione. Anzi, spesso la sensazione è quella di assistere a una serie di finzioni, come se i combattimenti non avessero peso o significato. Questo è particolarmente deludente, considerando che l’obiettivo principale del gioco è proprio quello di abbattere i criminali che ostacolano il cammino del protagonista. La mancanza di cura e perfezione in questo settore rende The Quiet Man uno dei titoli più monotoni e frustranti della generazione PS4.
Nonostante queste gravi lacune, The Quiet Man ha un aspetto positivo: la sua durata. Con circa 3 ore di gioco, il titolo non si perde in lunghe sessioni che potrebbero annoiare ulteriormente il giocatore. Il costo di vendita ridotto (nel mio caso, acquistato per soli 5€) rende il titolo comunque un acquisto non troppo oneroso, seppur non giustificato dal contenuto. In effetti, il gioco non è riuscito a suscitare un grande entusiasmo, almeno fino a metà. Poi, con l’arrivo del capitolo finale, ho avuto una piccola sorpresa: un cambiamento nelle combo del gameplay, qualche scena più interessante e un finale che, seppur mediato da un buon pezzo musicale, riesce a dare un po’ di soddisfazione. Per questo motivo, il mio voto iniziale di 4 è salito a 6, ma solo per quel poco di sentimento che il finale riesce a trasmettere.
Tuttavia, se vi aspettate un prodotto ben realizzato e rifinito, The Quiet Man non è il gioco che fa per voi. La sua premessa intrigante, purtroppo, è stata sviluppata in modo superficiale, trasformando quello che poteva essere un titolo interessante in una sorta di tech demo. La sensazione finale è quella di un progetto incompiuto, con la Square Enix che, pur avendo delle idee originali, non è riuscita a concretizzarle in modo efficace.
In conclusione, The Quiet Man potrebbe interessare chi cerca un’esperienza breve e non pretende troppo dalla qualità del gameplay. Per chi, invece, è in cerca di un titolo che valorizzi davvero il concetto di gameplay innovativo, sarebbe meglio passare oltre. La speranza è che, in futuro, Square Enix possa riprendere il concetto di base e affinare le meccaniche, magari seguendo l’esempio di giochi come Double Dragon per offrire un’esperienza più gratificante. Fino ad allora, The Quiet Man rimarrà tra i peggiori giochi di questa generazione, una promessa non mantenuta che avrebbe potuto essere molto di più.
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