La prima stagione di The Legendary Hero Is Dead! è un’esplosione di umorismo nero, parodia, e un’irriverente revisione dei canoni del fantasy e degli anime. Adattato dal manga di Subaruichi, il quale è stato pubblicato tra il 2014 e il 2020, l’anime ha esordito nel 2023 con una proposta che sa come mescolare l’elemento più classico dei mondi fantasy con situazioni completamente sopra le righe, regalando un’esperienza di intrattenimento sorprendentemente divertente.
La trama è tanto insolita quanto divertente: la storia ruota attorno a Touka Scott, un contadino egoista e scapestrato che si ritrova a dover prendere il posto del leggendario eroe Shion Bleidan, protagonista di una grande vittoria contro le forze demoniache che minacciavano il mondo. L’eroe Shion muore, in un incidente tragicomico, proprio a causa di una trappola creata dallo stesso Touka, un evento che darà vita a una serie di eventi imprevisti. Con il corpo del defunto eroe posseduto dal suo spirito, Touka si trasforma in un “eroe zombie”, e, insieme alla negromante Anri Haynesworth e all’amica d’infanzia Yuna Yunis, si lancia in un’avventura per risolvere la minaccia demoniaca, ma lo fa a modo suo, con una miscela di cinismo e umorismo che strizza l’occhio al pubblico amante della commedia più spinta.
La serie è un perfetto esempio di “dumb fun”, come spesso viene definito dai fan più accaniti. The Legendary Hero Is Dead! non si prende mai troppo sul serio e gioca con i tropi tipici degli anime fantasy, ribaltandoli completamente. L’eroe, anziché essere un modello di virtù e coraggio, è un goffo ed egoista individuo che, pur avendo una posizione eroica, non è mai veramente un “eroe” nel senso tradizionale del termine. È proprio questa inversione di ruoli che rende il tutto così divertente. La serie è per chi ama ridere dei luoghi comuni e delle convenzioni del genere, e lo fa con un’ironia che tocca anche i temi più assurdi, come il fanservice esagerato e le situazioni grottesche, ma lo fa con una consapevolezza che ne fa un prodotto decisamente autoironico.
Un altro elemento che contribuisce al successo della serie è la colonna sonora. La sigla di apertura, Shinda! di Masayoshi Ōishi, è un pezzo energico e coinvolgente che sembra fatto su misura per questo tipo di anime, con il suo ritmo incalzante e il tono ironico che ben si adatta alle atmosfere del programma. La sigla di chiusura, Kawaikutte ijiwaru shichau di Yurika Kubo, continua su questa scia, con una melodia allegra che strizza l’occhio alla parte più leggera della serie, ma che non manca mai di fare riferimento agli aspetti più eccentrici e umoristici del racconto.
Dal punto di vista visivo, la produzione, curata da Liden Films, è più che adeguata. Non aspettatevi animazioni particolarmente sofisticate, ma il design dei personaggi e degli ambienti è funzionale, e non distoglie mai l’attenzione dal ritmo e dall’umorismo della trama. Le scene d’azione, pur non essendo il fulcro principale della serie, sono comunque ben realizzate, e servono a mantenere alta l’adrenalina durante i momenti clou della narrazione. Nonostante le evidenti imperfezioni in termini di tecnica, la serie si fa apprezzare per la sua capacità di mantenere alto l’intrattenimento.
Uno degli aspetti più apprezzati dai fan è sicuramente l’approccio irriverente alla narrazione. La serie non teme di sfidare le aspettative degli spettatori, creando momenti comici spesso surreali, come quando la testa di Touka, nel corpo di Shion, viene calciata in giro come se fosse un pallone. Scene del genere sono accompagnate da una scrittura che gioca con il concetto di “umorismo slapstick”, ma lo fa con intelligenza, rendendo l’assurdità della situazione ancora più esilarante.
Tuttavia, ciò che potrebbe dividere il pubblico è l’elemento ecchi e “degenerato” che permea molte delle situazioni e dei personaggi. La serie non si nasconde dietro a convenzioni più rispettabili e abbraccia un umorismo spinto, che gioca con le “feticizzazioni” e altre dinamiche più osé. Per alcuni, questo potrebbe essere un aspetto fastidioso, ma per chi apprezza una satira e un parodismo senza filtri, The Legendary Hero Is Dead! rappresenta una boccata d’aria fresca nel panorama degli anime più convenzionali.
In definitiva, The Legendary Hero Is Dead! è una serie che si fa apprezzare per la sua natura spudoratamente ridicola e il suo approccio autoironico al genere fantasy. Non si prende sul serio, gioca con il materiale di partenza, e fa ridere con la sua comicità assurda e spesso sfacciata. È l’anime ideale per chi cerca un intrattenimento spensierato, pieno di battute irriverenti e situazioni assurde, con un pizzico di avventura e un buon tasso di umorismo demenziale. Se siete fan di anime come Konosuba o Arifureta, probabilmente troverete in The Legendary Hero Is Dead! il vostro nuovo guilty pleasure.