Nel mondo del fumetto contemporaneo, poche opere riescono a colpire con la stessa intensità emotiva e narrativa di “The Grocery”, scritto da Aurélien Ducoudray e disegnato da Guillaume Singelin. Questo fumetto non è solo un racconto di violenza e sopravvivenza, ma un profondo affresco sulla disuguaglianza sociale, sulla corruzione e sulla lotta per la dignità. Con un mix di cinismo e realismo, “The Grocery” riesce a toccare corde sensibili e a trasportare il lettore in una realtà cruda e inquietante, dove l’innocenza si scontra con la brutalità della vita quotidiana.
La storia, ambientata a Baltimora, ruota attorno a un piccolo negozio di alimentari gestito dal padre di Elliott, un ragazzo appena trasferito nel quartiere. Quello che inizialmente sembra essere un semplice negozio di quartiere si rivela essere il punto nevralgico di un intreccio di eventi che coinvolgono bande di giovani e criminali spietati. Ma il cuore pulsante della trama è un uomo che, sopravvissuto miracolosamente alla sedia elettrica, intravede nella città un’opportunità di riscatto e potere. A poco a poco, i ragazzini del quartiere diventano pedine inconsapevoli in un gioco molto più grande di loro. Allo stesso tempo, un veterano della guerra torna a casa, solo per scoprire che il suo paese, la sua società, non sono più quelli che conosceva.
Il fumetto si distingue per il suo approccio narrativo tagliente e senza sconti. Ducoudray costruisce una trama complessa e stratificata, dove la violenza e la corruzione sono al centro della vita dei protagonisti. Non è solo un’analisi delle difficoltà quotidiane, ma anche una critica severa a una società che ha dimenticato i suoi emarginati, abbandonando intere generazioni al loro destino. La città di Baltimora non è semplicemente un luogo fisico: è un personaggio in sé, un’entità che respira e agisce attraverso i suoi abitanti, costretti a lottare per la sopravvivenza, ma anche per non perdere la propria umanità.
I disegni di Guillaume Singelin giocano un ruolo fondamentale nel conferire al fumetto la sua forza visiva e emotiva. Il suo stile, apparentemente semplice e quasi cartoonesco, crea un contrasto potente con la durezza della storia. I personaggi, dalle linee esagerate e stilizzate, sembrano usciti da un mondo infantile, ma le loro vite sono segnate da drammi profondi. Questo contrasto tra la forma leggera e i contenuti pesanti amplifica il senso di disorientamento e ingiustizia che permea la narrazione. È un’arte che non solo racconta, ma esprime visivamente la tensione tra il mondo dell’infanzia e quello della realtà violenta e corrotta.
“The Grocery” non è solo una riflessione sulla violenza e la corruzione, ma anche una denuncia sociale. Le storie dei personaggi si intrecciano in un affresco corale che tocca temi universali: la disuguaglianza sociale, la brutalità della guerra, la corruzione politica e il declino morale di una società che sembra incapace di reagire. Nonostante la disperazione che permea la storia, c’è anche un barlume di speranza: i protagonisti, pur soffrendo e lottando, cercano una via d’uscita, una possibilità di riscatto. È questa speranza che rende “The Grocery” un’opera incredibilmente umana, capace di parlare non solo di dolore, ma anche di resilienza.
La pubblicazione di “The Grocery” in Italia è un evento importante, e l’introduzione della collana “Cherry Bomb”, curata da Zerocalcare, ha il merito di portare al pubblico italiano opere di grande qualità, che altrimenti potrebbero restare sconosciute. Zerocalcare ha scelto con grande attenzione i titoli da includere in questa collana, e “The Grocery” rappresenta perfettamente la sua visione editoriale: un fumetto che non ha paura di esplorare i temi più difficili, ma che riesce comunque a mantenere una forte carica emotiva e una sincera umanità. “The Grocery” è dunque un’opera che ogni appassionato di fumetti dovrebbe leggere. La sua forza narrativa, la profondità dei suoi personaggi e l’efficacia dei disegni lo rendono un esempio straordinario di come il fumetto possa raccontare la realtà con una sincerità brutale, ma anche con una luce di speranza. Un fumetto che non ha paura di parlare della violenza, ma che sa anche come darle un contesto umano e universale, facendo di “The Grocery” una delle opere più significative
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