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The Flintstones “Yabba dabba doo!!”

Era il 30 settembre 1960 quando la televisione statunitense trasmetteva per la prima volta un episodio de Gli Antenati (The Flintstones), serie animata destinata a diventare una pietra miliare della cultura pop. Prodotta da Hanna-Barbera, in collaborazione con Dan Gordon, Gli Antenati presentavano al pubblico un mondo che, pur essendo ambientato nell’età della pietra, aveva un sapore decisamente moderno. Nonostante le ambientazioni preistoriche, con automobili a propulsione umana e dinosauri che svolgevano funzioni da elettrodomestici, la serie era un chiaro riflesso della società statunitense degli anni ’60, con la sua spensieratezza e il boom economico di quegli anni.

La città immaginaria di Bedrock, dove la storia si svolge, era una sorta di trasposizione satirica della moderna metropoli americana, piena di soluzioni ingegnose e paradossali. Un mondo dove la tecnologia era rappresentata da animali che, con un’incredibile ironia, svolgevano le funzioni degli elettrodomestici moderni. Pensate a un mammut usato come aspirapolvere o a un pterodattilo impiegato come aeroplano! Tutte queste trovate rendevano la serie non solo un esempio brillante di comicità, ma anche una velata critica sociale.

La famiglia protagonista, i Flintstone, è composta dall’irresistibile Fred, sempre impegnato in situazioni comiche e tragicomiche, e dalla sua devota moglie Wilma, personaggi che rispecchiavano la tipica famiglia americana dell’epoca. A completare il quadro, c’erano i vicini e migliori amici, i Rubble: Barney, spalla comica di Fred, e la sua dolce moglie Betty. Insieme, queste due famiglie vivevano avventure che, nonostante l’apparente assurdità, rispecchiavano temi universali come l’amicizia, la famiglia e il lavoro.

Gli Antenati non si limitavano a essere una semplice sitcom animata. Si trattava di un’opera estremamente innovativa, essendo la prima serie animata ad andare in onda in prima serata, il che all’epoca era una vera rivoluzione. Fino ad allora, l’animazione era considerata un medium riservato ai bambini, ma The Flintstones dimostrò che anche gli adulti potevano essere catturati da questo formato, grazie alla qualità delle storie e alle battute sagaci.

Non è un caso che la serie abbia preso ispirazione da una delle sitcom più popolari degli anni ’50, The Honeymooners. Le dinamiche tra Fred e Barney, così come tra Fred e Wilma, riprendevano molto da vicino quelle presenti nel telefilm originale. Ma Gli Antenati seppero trovare una propria identità, grazie alla miscela unica di ambientazione preistorica e parodia della vita moderna.

Il successo di The Flintstones fu tale che, oltre ai 166 episodi trasmessi tra il 1960 e il 1966, la serie diede vita a numerosi spin-off, tra cui I figli degli antenati, in cui i giovani Ciottolina e Bam Bam diventavano adolescenti. Inoltre, furono prodotti diversi lungometraggi, che continuarono a espandere l’universo di Bedrock.

Anche in Italia, la serie ebbe un enorme impatto culturale. Inizialmente trasmessa sul Secondo Programma nel 1963, Gli Antenati divennero presto una presenza costante nel palinsesto televisivo, guadagnando popolarità grazie alle gag esilaranti e alla capacità di rappresentare, con leggerezza, temi universali. E chi potrebbe dimenticare le pubblicità italiane che utilizzavano i protagonisti della serie per promuovere prodotti? Il celebre “Wilma, dammi la clava!” o “Wilma, dammi il Neocid!” riecheggiano ancora oggi nella memoria collettiva di molte generazioni.

Ma cosa rende Gli Antenati così speciali da essere ancora oggi amati e ricordati?

Oltre all’umorismo intelligente e alle situazioni comiche, la serie aveva un’anima. Era una finestra su una società ottimista, dove il progresso e il benessere erano accessibili a tutti, anche se rappresentati da tecnologie rudimentali. E poi c’era il calore umano che traspariva dai rapporti tra i personaggi, in particolare l’amore tra Fred e Wilma o l’amicizia tra Fred e Barney, elementi che hanno saputo toccare il cuore degli spettatori di ogni età.

Il lascito di The Flintstones è stato tale che ancora oggi, a distanza di oltre 60 anni dalla prima messa in onda, la serie continua a ispirare nuove generazioni. Che si tratti di fumetti, film, videogiochi o merchandising, Gli Antenati hanno saputo mantenere vivo il loro spirito avventuroso e il loro irresistibile humor.

Se vi capita di rivedere un episodio, lasciatevi travolgere dal mondo di Bedrock. E ricordatevi sempre del grido che ha accompagnato generazioni di spettatori: “Yabba Dabba Doo!”.

 

Enrico Ruocco

Enrico Ruocco

Figlio della GOLDRAKE generation, l’amore che avevo da bambino per il fumetto è stato prima stritolato dall’invasione degli ANIME, poi dall’avvento dei Blockbuster e annientato completamente dai giochi prima per PC e poi per CONSOLE.
In seguito con l’arrivo del nuovo millennio, il tanto temuto millennium bug , ha fatto riaffiorare in me una passione sopita soprattutto grazie ad INTERNET.
Era il 2000 quando finalmente in Italia internet diventava sempre più commerciale, ed io decisi di iniziare la mia avventura sul web creando il mio sito TUTTOCARTONI. Sito nato da una piccola ricerca fatta fra quello che “tirava” sul web e le mie passioni. Sappiamo bene cosa tira di più sul web … sinceramente non lo ritenni adatto a me, poi c’era lo sport, altra mia passione ma campo altamente minato. Infine c’erano i cartoon e i fumetti…beh qua mi sentivo preparato e soprattutto pensavo di trovare un mondo PACIFICO…
Man mano che passava il tempo l’interesse si spostava sempre più verso il fumetto, ed oggi, nel 2017, guardandomi indietro e senza vantarmi troppo posso considerarmi un blogger affermato e conosciuto, uno dei padri degli eventi salernitani dedicati al mondo del fumetto ma soprattutto lettore di COMICS di ogni genere.

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