Ciano, magenta e giallo. Tre colori, tre stili di vita, tre classi sociali, tre destini già scritti. Liv, Roman, Becca, Yari, Emil e Mina si conoscono da adolescenti, sanno che ci sono delle differenze, ma vanno oltre. Non lasciano che la società decida per loro e non vogliono essere giudicati solo per il loro diverso colore.
The Cyan’s Anthem di Lucia Biagi è un fumetto corale che, al contrario delle opere precedenti dell’autrice, non si concentra su un solo punto di vista, riuscendo a tenere insieme molti sguardi. Le storie individuali dei singoli personaggi si intrecciano con la parabola della loro amicizia in un doppio arco temporale.
L’adolescenza con la scoperta della propria identità, della sessualità, delle differenze di classe e dei propri privilegi. Poi il trauma. Il loro mondo va in mille pezzi. Un evento così brutale da non poter essere raccontato crea una spaccatura nel gruppo di amici. Traiettorie di vita che si allontanano, contatti che si perdono, ma dopo vent’anni dall’accaduto, i protagonisti si ritrovano insieme, non per scelta, ma perché il passato, con la sua ferocia, torna sempre a galla.
I personaggi si mettono quindi alla ricerca della verità, per impedire che il presente infanghi il nome di chi non c’è più e fare luce su quel momento che ha segnato le loro vite, cercando tra ricordi dolorosi e districandosi tra politici e affaristi, per lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare a vivere davvero. Le due narrazioni, passato e presente, iniziano e finiscono insieme, con un tono noir, che crea una storia intima ma carica di suspense.
La ricerca artistica e narrativa di Lucia Biagi fa un salto netto, dall’individuale al collettivo, con uno sguardo critico sociale consapevole che colpisce per l’ampiezza: disuguaglianza, razzismo, gentrificazione, lavoro, questioni di genere. Il mondo altro di TheCyan’s Anthem racconta la realtà in cui siamo immersi attraverso il ciano, il magenta e il giallo, che tingono la pelle dei suoi abitanti e decretano la loro condizione sociale.
Dopo anni di lavoro sul bianco e nero e sulle bicromie, Biagi porta a perfetto compimento la creazione di una storia organica alla scelta grafica: il fumetto è interamente realizzato in tricromia ciano/magenta/giallo. In questo mondo dove esistono smartphone, Uber, discoteche, è tutto plasmato dagli stessi tre colori. Allo stesso modo, ogni capitolo ha una palette specifica, sempre basata sulla mescolanza dei colori primari, che definiscono il personaggio stesso, il suo passato e il suo presente.
La fusione tra narrazione e scelta grafica è totale e rende il libro un unicum nel panorama del fumetto indipendente italiano, la sinergia degli aspetti che compongono il linguaggio del lavoro di Biagi fa comprendere come anche nel fumetto italiano si possono immaginare opere così complesse e organiche.
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