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The A.r.t. Project – Una sfida ccoperativa per recuperare preziosi artefatti

Nel nuovo episodio pre-natalizio di Gameplay, ci troviamo a compiere una missione di grande valore in Giappone con il gruppo Art Rescue Team. La missione? Recuperare opere d’arte preziose dalle mani della Mano Bianca, una banda criminale dedita al furto di opere inestimabili. Un’avventura avvincente che ci porta in giro per il mondo, dalla Scandinavia a Rio de Janeiro, nel tentativo di fermare questo saccheggio culturale.

The A.R.T. Project è un gioco cooperativo per 1-6 giocatori, progettato da Florian Sirieix e Benoit Turpin, con le illustrazioni di Vincent Dutrait. Il gioco ci vede tutti uniti contro il sistema: ogni giocatore pesca due carte missione all’inizio di ogni turno, ma l’ordine in cui si giocano le carte è deciso insieme, in modo da gestire le risorse comuni in maniera strategica. Le risorse condivise comprendono carburante, armi, alleati e indizi, che sono vitali per portare avanti la missione. L’obiettivo finale è salvare almeno sette opere d’arte prima che il mazzo delle missioni si esaurisca.

Il gioco si sviluppa attraverso fasi alternate in cui i giocatori prendono decisioni collettive per risolvere i vari problemi. Ogni round è composto da quattro fasi principali: la missione, il movimento, il combattimento e la conclusione del turno. Le missioni ci richiedono di utilizzare risorse per raccogliere indizi, ma quando le cose si complicano e si devono affrontare le forze della Mano Bianca, il combattimento diventa inevitabile.

La meccanica di gioco è intrigante, poiché le risorse sono tutte condivise tra i partecipanti e il loro uso deve essere oculato. Ad esempio, il carburante è fondamentale per spostarsi tra le città, ma se finisce, si dovrà sacrificare salute per continuare. Inoltre, la difficoltà cresce man mano che si recuperano le opere d’arte, aumentando la forza degli agenti della Mano Bianca in ogni città. Ogni combattimento si risolve con un tiro di dado e, in caso di sconfitta, il leader della squadra subisce un danno alla salute.

Le carte missione sono un altro elemento distintivo di The A.R.T. Project. Ogni carta porta con sé effetti che richiedono una gestione strategica delle risorse. Sebbene i giocatori non possano comunicare apertamente il contenuto delle carte, possono comunque scambiarsi suggerimenti come “mi serve un walkie talkie”, per coordinare meglio le azioni. La tensione cresce quando le risorse scarseggiano e la collaborazione diventa cruciale.

Uno degli aspetti più affascinanti del gioco è la gestione delle città. Ogni città conquistata dalla Mano Bianca diventa “perduta”, impedendo ai giocatori di accedervi e di raccogliere indizi o opere d’arte. Questo crea una corsa contro il tempo, dove ogni errore potrebbe costarci la vittoria.

Il gioco si conclude con una vittoria se i giocatori riescono a recuperare tutte le opere d’arte necessarie per completare il tracciato. Al contrario, la sconfitta arriva se uno dei giocatori perde l’ultimo punto salute, se non ci sono più risorse per far fronte alla Mano Bianca o se il mazzo delle missioni finisce.

In termini di impressioni, The A.R.T. Project è un gioco cooperativo che punta a coinvolgere la famiglia, riuscendo a mantenere una sfida avvincente senza essere troppo complesso. La struttura delle missioni, con la crescente difficoltà e l’aumento delle risorse da gestire, mantiene il gioco dinamico e interessante. Il divieto di comunicare liberamente il contenuto delle carte aggiunge una sfida strategica, ma non impedisce ai giocatori di fare scelte ponderate. La partita si fa via via più intensa, specialmente quando si avvicina il finale, con sfide più dure da affrontare.

Con una meccanica ben bilanciata e un ritmo che aumenta man mano che si procede, The A.R.T. Project potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa per chi cerca un’esperienza cooperativa ma non troppo impegnativa.

Lo Chef Ludico

Lo Chef Ludico

Angelo Minestrini è noto come "Lo Chef Ludico", Perugino d.o.c. classe '69, vive a Roma dove lavora come capo Gastronomo; Nerd senza ritegno appassionato di videogiochi, musica anni '80 e retrowave, serie tv e cinema. Da tempi immemori coltiva una grande passione per i giochi da tavolo che ora condivide nel suo canale come Youtuber, Blogger e da qualche anno anche come Game Designer. La sua missione è una divulgazione ludica espressa con lo stesso spirito e voglia di divertirsi di quando era ragazzino, con tanta semplicità ed autoironia. Il suo motto "il gioco ci mantiene giovani, sa regalare emozioni ed è come un buon piatto casereccio, se lo consumi con gli amici ha più gusto".
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