Nel vasto mondo dei cinecomics, spesso ci si trova a scoprire gemme nascoste, progetti che hanno avuto vita breve ma che, in qualche modo, hanno lasciato un’impronta nella storia del cinema. Tra questi, uno dei più curiosi è senza dubbio “Tex e il Signore degli Abissi”, film italiano del 1985 che, nonostante la sua produzione nazionale e il celebre personaggio di Tex Willer, non riuscì a conquistare il pubblico come ci si sarebbe aspettato. Ma prima di addentrarci nell’analisi del film, vale la pena fare un passo indietro, rievocando il contesto che portò alla sua realizzazione.
Tex Willer, il leggendario ranger protagonista dell’omonimo fumetto creato da Gian Luigi Bonelli nel 1948, è un’icona del genere western italiano, conosciuto per le sue innumerevoli avventure nella polverosa frontiera americana. Sempre più apprezzato da una vasta platea di lettori, Tex è uno dei personaggi più amati della narrativa a fumetti, protagonista di storie ricche di azione, mistero e colpi di scena. Non sorprende quindi che, a un certo punto, si sia pensato di portare Tex sul grande schermo, anche se, come vedremo, il risultato non fu esattamente quello sperato.
Il regista Duccio Tessari, già noto per i suoi lavori nel genere western, come “A Pistol for Ringo” e “The Return of Ringo”, fu chiamato a dirigere il progetto. Per il ruolo di Tex, Tessari scelse Giuliano Gemma, un attore che aveva già accumulato esperienza nel western italiano e che sembrava la scelta più naturale per vestire i panni del ranger. Al fianco di Gemma, troviamo William Berger, nei panni di Kit Carson, e Carlo Mucari, che interpreta l’amico pellerossa Tiger Jack. Il film si ispira a tre storie a fumetti del celebre personaggio: “El Morisco”, “Sierra Encantada” e “Il Signore dell’Abisso”.
La trama del film ruota attorno a un mistero che coinvolge alcune pietre verdi misteriose, scoperte da un gruppo di pellerossa durante una perlustrazione. Queste pietre hanno la capacità di mummificare chiunque le tocchi, rendendo la persona più dura della roccia. Un oscuro stregone, utilizzando il potere delle pietre, impone il suo dominio con il terrore, e spetta al nostro eroe, Tex Willer, risolvere il mistero e fermarlo. Insieme ai suoi compagni, Kit Carson e Tiger Jack, Tex si imbarca in un’avventura che lo porterà a scontrarsi con il pericolo nei canyon, a fare i conti con sparatorie e agguati, e, infine, a scoprire il covo dello stregone. La lotta finale vedrà la distruzione delle pietre maledette, ponendo fine alla minaccia.
Tuttavia, nonostante l’intenzione di avvicinarsi il più possibile al fumetto, il film presenta alcune difficoltà, che emergono fin dai primi minuti. Duccio Tessari cercò di rendere il film più fedele possibile al materiale originale, inserendo scene statiche che imitavano le tavole a fumetti, nella speranza di attrarre i fan di Tex. Inoltre, la sceneggiatura, curata dallo stesso Bonelli, tentò di rimanere il più possibile fedele allo spirito delle avventure di Tex. Nonostante gli sforzi, il film fu un clamoroso flop. Le critiche si concentrarono principalmente sulla scelta di Giuliano Gemma per il ruolo del protagonista. Seppure un attore di talento, Gemma non fu ritenuto fisicamente adatto a interpretare Tex, tanto che molti fan rimasero delusi dalla sua interpretazione, considerandolo troppo lontano dall’immagine che avevano del ranger. Anche Bonelli, il creatore del personaggio, si mostrò insoddisfatto del risultato, ammettendo che il film avrebbe potuto essere realizzato in maniera molto migliore.
Nonostante tutto, “Tex e il Signore degli Abissi” può comunque essere apprezzato come un discreto film western, anche se a ben vedere, ha poco a che fare con l’essenza del fumetto. Se avesse avuto un altro titolo o se i protagonisti non fossero stati associati ai personaggi tanto amati da milioni di lettori, il film probabilmente avrebbe avuto un’accoglienza più favorevole. Ma così com’è, rimane una curiosità cinematografica per tutti gli appassionati di Tex e del western italiano, un piccolo tassello di una storia che, purtroppo, non è riuscita a replicare il successo delle avventure a fumetti.
“Tex e il Signore degli Abissi” è un film che lascia con un retrogusto agrodolce. Da una parte c’è la passione di voler portare sul grande schermo un personaggio iconico come Tex Willer, dall’altra c’è una realizzazione che non riesce a rispettare appieno le aspettative dei fan e degli appassionati. Un esperimento che, purtroppo, non è riuscito a entrare nel cuore del pubblico come avrebbero sperato i suoi creatori, ma che rimane un affascinante pezzo di storia del cinema italiano, degno di essere riscoperto da chi ama il western e i fumetti.