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Tim Burton: il viaggio di Tara Wood nella Mente del Maestro del Gotico e del Surreale

La regista e produttrice Tara Wood ci invita a intraprendere un affascinante viaggio attraverso la mente di Tim Burton, un viaggio che promette di essere tanto onirico quanto inquietante. La sua docu-serie, ancora priva di un titolo ufficiale, esplora il percorso di uno dei registi più iconici della storia del cinema, noto per aver mescolato in modo magistrale il gotico e il surreale con un’irresistibile vena di fantasia. Presentata in anteprima al Tribeca Film Festival, la serie è destinata a suscitare grande interesse, con WME già interessata alla distribuzione e Fifth Season che gestisce le vendite globali. Composta da quattro episodi, la docuserie si prefigge di raccontare la vita e l’opera di Burton attraverso la sua filmografia, ma anche di immergersi nei retroscena, nelle passioni e nelle difficoltà che hanno accompagnato la sua carriera.

Tara Wood ha una missione chiara: fare luce su una figura che, pur essendo tra le più conosciute del panorama cinematografico, rimane ancora avvolta da un velo di mistero. “Tim Burton continua a costruire la sua estetica, lo stile Burton”, si legge nel comunicato stampa, e la serie si propone di svelare come Burton abbia dato forma alla sua visione unica, con quella capacità straordinaria di mescolare il macabro e il fantastico in un gioco visivo che ha conquistato il cuore di generazioni di spettatori. Non è solo il suo lavoro cinematografico a essere il fulcro della docuserie, ma anche la sua capacità di creare mondi in cui il soprannaturale e l’incubo convivono con una dimensione di bellezza e malinconia.

Il documentario si apre con un rimando a un altro dei più amati cortometraggi di Burton: Vincent, realizzato nel 1982, che racconta la storia di un bambino ossessionato dai mostri e dall’iconico attore horror Vincent Price. Questo film in stop-motion segna l’inizio di un percorso che, anno dopo anno, ha prodotto capolavori come Beetlejuice, Edward mani di forbice, Batman, Batman Returns, The Nightmare Before Christmas, Ed Wood, Sleepy Hollow e, più recentemente, la serie di successo Mercoledì su Netflix. Burton è stato capace di trasportare sul grande schermo il suo amore per il gotico, per l’arte e per la letteratura, creando personaggi che sono entrati nell’immaginario collettivo: da Edward, il ragazzo dalle forbici al posto delle mani, al re del Natale Jack Skeletron, fino alla figura malinconica della Sposa Cadavere e al bizzarro Cappellaio Matto.

Ma la serie non si limita a esaminare l’evoluzione artistica di Burton, si tuffa anche nei legami personali e professionali che ha intrecciato nel corso della sua carriera. Tra i protagonisti del documentario, spiccano le testimonianze di attori e collaboratori che hanno lavorato con lui fin dai primi giorni di carriera. Johnny Depp, uno degli attori più legati a Burton, lo definisce “un artista unico, un autore, un visionario”, mentre Helena Bonham Carter, sua musa e compagna di lunga data, lo descrive come “una linea in continuo movimento”. Anche Steve Buscemi, grande amico e collaboratore di Burton, sottolinea come il regista sia riuscito a costruire “enormi parchi giochi” che sono la trasposizione visiva delle sue idee più bizzarre e brillanti. La serie, dunque, non è solo una retrospettiva sulla sua carriera, ma una testimonianza di quanto il suo approccio al cinema abbia influenzato e ispirato tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di lavorare con lui.

Il documentario si addentra anche nei temi ricorrenti del suo cinema: l’infanzia perduta, l’inquietudine, l’incontro tra il mondo fantastico e quello reale. Burton è, in un certo senso, l’emblema di un regista che ha saputo mantenere viva la sua curiosità e il suo spirito di gioco, trasformando le sue passioni in qualcosa di visivamente straordinario. I suoi film sono luoghi dove il disagio esistenziale si mescola con l’umorismo nero, dove le figure mostruose diventano protagonisti di storie di redenzione e di scoperta di sé. Questi temi sono esplorati in profondità dalla docuserie, che vuole rendere giustizia a una carriera che ha attraversato decenni, passando dalla stop-motion di Vincent alla tecnologia digitale di Mercoledì, senza mai perdere il suo tocco distintivo.

Il regista, oggi a 43 anni di carriera, continua a sorprendere e affascinare il pubblico. Dopo il successo di Beetlejuice 2, che segna il ritorno di uno dei suoi personaggi più amati, Burton è impegnato nella preparazione della seconda stagione di Mercoledì, una serie che ha frantumato record su Netflix e che si prepara a portare nuovi, eccitanti sviluppi nella storia di Wednesday Addams. Con l’annuncio di nuovi attori come Steve Buscemi e Christopher Lloyd, e la conferma di Lady Gaga nel cast, le aspettative per il futuro del regista sono alle stelle. Questo progetto di Tara Wood si preannuncia come un’opera necessaria per chiunque voglia capire la mente di un maestro del cinema contemporaneo, capace di dare vita a mondi che continuano a incantare e spaventare allo stesso tempo. Un viaggio che, grazie anche alle testimonianze di chi lo conosce meglio, ci svela non solo l’artista, ma l’uomo dietro il mito.

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico. Per info e contatti gianlucafalletta.com

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