Szaki (1962) è un film “burlesco filosofico” di Roman Polanski a metà strada fra l’assurdo di Beckett e il teatro di Witkiewicz: due uomini avanzano sulla neve si spacciano l’un l’altro ogni genere di scusa per non tirare la slitta, in una comica schermaglia di astuzie; così finiscono per perdere la slitta, e decidono di tornare indietro. Ma anche sulla malinconica via del ritorno l’indole umana prende il sopravvento e ciascuno dei due ricorre a nuovi stratagemmi per convincere il compagno a portarlo a spalle.Gli apologhi di Polanski si possono sempre leggere a più livelli, da quello politico a quello antropologico, da quello generazionale a quello metafisico.