Super Vicki (Small Wonder) è una sitcom statunitense, ideata da Howard Leeds e prodotta tra il 1985 ed il 1989 la cui produzione fu annullata per un calo degli ascolti. Vicki, (V.I.C.I., Voice Input Child Identicant), è una bambina robot che fa parte della famiglia Lawson, ideata dallo stesso Ted come supporto ai bambini portatori di handicap. Gli altri componenti della famiglia sono Jamie e Joan. Trattata una bambina vera e componente della famiglia, la sua vera identità viene tenuta segreta nonostante la curiosità dei vicini, i Brindle e in particolare della figlia Harriet, innamorata di Jamie. Successivamente, la crescita dell’attrice verrà giustificata con un upgrade fatto dal padre che l’avrebbe resa sempre più simile a un’umana, anche se, essendo comunque un robot finirà col mettersi nei guai e con l’interpretare in maniera erronea gli ordini imposti dai genitori.
La serie, che quando ero bambina mi piaceva molto, originale e fuori dagli schemi ha recentemente compiuto i 33 anni. La serie mescola elementi di fantascienza, commedia e familiare, cercando di far divertire il pubblico con le situazioni comiche e paradossali che nascono dall’interazione tra il robot e gli umani.
Tra le curiosità che la interessano, troviamo la sua comparsa in un episodio dei Griffin e la voce di corridoio, poi (facilmente) smentita che voleva il fratello interpretato da Bily Corgan. Tiffany Brissette, l’attrice che la interpretava oggi lavora come infermiera in Colorado.
La serie può essere vista come un prodotto tipico degli anni ’80, che riflette le paure e le speranze di un’epoca in cui la tecnologia stava avanzando rapidamente, ma anche creando nuovi problemi e dilemmi. Super Vicki può essere apprezzata per il suo valore nostalgico, ma anche per la sua capacità di stimolare alcune riflessioni sul rapporto tra uomo e macchina, tra natura e artificio, tra realtà e finzione.
Qualche anno fa si vociferava su un possibile reboot che sarebbe dovuto essere prodotto da Netflix, di fatto attualmente non si hanno notizie riguardanti