Nel vasto universo di “Stargate SG-1“, un mondo di epiche battaglie spaziali e viaggi nel tempo, “Stargate: Continuum” si erge come un’avventura cinematografica che spinge i confini della serie TV verso territori audaci e inaspettati. Diretto da Martin Wood e sceneggiato da Brad Wright, questo secondo film basato sulla celebre serie è un tuffo affascinante in un labirinto temporale che sfida le leggi della fantascienza e della narrazione. Richard Dean Anderson fa una memorabile apparizione nei panni del suo storico personaggio, Jack O’Neill, regalando ai fan una dolce nostalgia e un legame con il passato della serie.
L’inizio di questa storia ci trasporta subito in un’ambientazione familiare ma minacciosa: la squadra SG-1 e il generale Jack O’Neill sono convocati sul pianeta dei Tok’ra per assistere alla cerimonia di estrazione del simbionte Ba’al dall’ultimo suo clone catturato. Ma, come spesso accade nei migliori racconti di fantascienza, la situazione si complica. Ba’al, con il suo solito brio maligno, rivela che il vero Ba’al è ancora là fuori, pronto a scatenare un piano di vendetta e conquista galattica. Prima che la cerimonia possa procedere, un misterioso evento fa svanire tutti gli astanti, inclusi i membri principali della squadra. In un turbinio di confusione e colpi di scena, O’Neill viene ucciso, e Ba’al, nell’ultimo atto di una lunga e tortuosa esistenza, viene a sua volta abbattuto da Mitchell. Ma la trama si infittisce ulteriormente. Il piano di Ba’al coinvolge una macchina del tempo e un ritorno al passato per riscrivere la storia e recuperare un dominio galattico. Attraverso un astuto stratagemma temporale, Ba’al tenta di impedire la scoperta dello Stargate, affondando la nave Achille, portatrice dell’artefatto, nel 1939. È una corsa contro il tempo, con Mitchell che deve affrontare i paradossi temporali e le conseguenze di un passato alternativo. Nel nuovo scenario temporale, SG-1 si ritrova in una realtà distorta dove la Terra è sotto l’oppressione di Ba’al e Quetesh, e il Progetto Stargate non è mai esistito. La serie di eventi che seguono è un mix esplosivo di azione e dramma. I personaggi che conosciamo sono ora proiettati in ruoli e destini molto diversi: Daniel Jackson deriso dalla comunità scientifica, Samantha Carter scomparsa, e il colonnello Mitchell mai nato. Con l’attacco di Ba’al che diventa sempre più imminente, il nostro gruppo di eroi è costretto a una corsa frenetica per salvare la Terra e ripristinare la linea temporale originale.
La produzione di “Stargate: Continuum” è degna di nota per la sua qualità e l’attenzione ai dettagli. Girato con un budget di circa 7 milioni di dollari, il film ha saputo approfittare di risorse tangibili e di una realizzazione tecnica notevole. I 19 giorni di riprese, integrati da altri cinque nell’Artico, hanno conferito al film una sensazione di autenticità e vastità. Un elemento degno di nota è il supporto dell’Esercito degli Stati Uniti, che ha fornito caccia F-15 e il sottomarino USS Alexandria, donando al film una verosimiglianza palpabile. Non da ultimo, le riprese artiche, effettuate al Laboratorio di Fisica Applicata della Marina degli Stati Uniti, conferiscono a “Stargate: Continuum” il riconoscimento di essere il “film girato più a nord del mondo” nel Libro dei Guinness dei primati.
“Stargate: Continuum” è più di un semplice capitolo della saga di Stargate. È un audace esperimento narrativo che sfida le convenzioni del tempo e della realtà, mantenendo intatta l’essenza di un universo che continua a incantare e a stimolare l’immaginazione dei suoi spettatori. Con un mix di azione, suspense e dramma, il film riesce a onorare il suo predecessore mentre si avventura in nuove e intriganti direzioni.