Lo ammetto senza remore: ogni volta che le parole Star Wars e videogioco tattico a turni compaiono nella stessa frase, qualcosa dentro di me scatta. Un fremito, un brivido, una sorta di richiamo della Forza che mi riporta alle notti insonni passate a pianificare missioni impossibili su pianeti lontani. E no, non sto esagerando. È successo ancora. Questa volta con Star Wars: Zero Company, un titolo appena annunciato ma già capace di far tremare le fondamenta del fandom. Perché, credetemi, qui non stiamo parlando di un semplice spin-off. Questo gioco è una rivoluzione.Durante un attesissimo Developer Panel, Respawn Entertainment – quelli dei celebrati Jedi: Fallen Order e Jedi: Survivor – in collaborazione con Bit Reactor e Lucasfilm Games, ha alzato il sipario su un progetto che sembra cucito su misura per chi, come me, sogna da sempre un XCOM ambientato nella galassia di George Lucas. Il risultato? Un titolo strategico, profondo, con una narrativa ramificata e un comparto tecnico da urlo. Zero Company non è solo un nuovo capitolo dell’universo videoludico di Star Wars: è il primo passo verso un modo tutto nuovo di viverlo.
Il protagonista? Tu. O meglio, il comandante Hawks, capo di un’unità mercenaria personalizzabile in ogni dettaglio: aspetto fisico, voce, specie, persino il nome. Finalmente possiamo diventare davvero parte dell’universo di Star Wars, non solo impersonare qualcun altro. E non finisce qui: anche la squadra che guideremo sarà totalmente personalizzabile. Volete formare un gruppo d’assalto interamente composto da droidi astromeccanici con una passione per le detonazioni? Fatelo. Preferite un mix di razze aliene con abilità diverse? Sta a voi decidere. Ma attenzione: ogni scelta avrà conseguenze, proprio come nelle migliori campagne da tavolo o nelle saghe GDR più amate.La nostra unità si riunirà in un hub centrale chiamato The Den, un rifugio tra le stelle dove potremo reclutare nuovi agenti, gestire l’avamposto e, ovviamente, approfondire le dinamiche di squadra. Sì, perché Zero Company non si limita alla strategia bellica: vuole anche raccontare storie, creare legami, farci affezionare ai nostri compagni di battaglia.
Il gioco è ambientato durante le Guerre dei Cloni, ma offre una libertà narrativa che raramente abbiamo visto nel franchise. La mappa galattica ci guiderà attraverso missioni che cambieranno in base all’andamento del conflitto, mentre visiteremo pianeti tratti da serie come The Bad Batch, Obi-Wan Kenobi e altre chicche dell’universo espanso. Una vera delizia per chi ama riconoscere luoghi e personaggi nascosti nei meandri della lore. E qui entra in gioco uno degli elementi più interessanti: la narrazione emergente. I rapporti tra i membri della Zero Company evolveranno nel tempo, influenzando le missioni, sbloccando abilità inedite e – chissà – forse anche modificando il destino della galassia. È una visione coraggiosa, quasi da GDR, che fonde tattica e storytelling in maniera sublime. Al centro di tutto troveremo la Kafrene Mining Colony, che fungerà da quartier generale operativo. Qui potremo pianificare le missioni, accedere al mercato nero (non vedo l’ora di contrattare con un Rodiano dai metodi discutibili), modificare l’equipaggiamento della squadra e gestire le risorse. Un vero mix tra GDR, gestionale e RTS che promette di tenerci incollati allo schermo per ore. Giorni. Settimane.
Le prime immagini, trapelate nel 2023 e ora finalmente confermate, ci mostrano un gameplay isometrico – alla XCOM – ma con uno stile visivo fortemente cinematografico. Stiamo parlando di Unreal Engine 5, signori e signore: ambientazioni dettagliatissime, giochi di luce mozzafiato, animazioni fluide e un’atmosfera così intensa da sembrare quasi un film interattivo. Immaginatevi una missione sotto la pioggia su una colonia mineraria imperiale, con l’illuminazione rossa che si riflette sull’armatura del vostro Mandaloriano. Io ho già i brividi.E parlando di Mandaloriani… sì, ce ne sarà uno nella vostra squadra. Insieme a un droide da combattimento e – secondo alcune voci – ad altri personaggi speciali con abilità uniche. Ogni missione sarà personalizzabile, e le opzioni di difficoltà includeranno anche una modalità Permadeath per i più coraggiosi (o masochisti).
Non un altro gioco di Star Wars. Il gioco di Star Wars che aspettavamo.
Quello che mi colpisce di più è il tono maturo e riflessivo del progetto. Dopo anni di giochi d’azione veloci, Zero Company ci propone una pausa. Un invito a pensare, pianificare, guidare. Un ritorno al concetto di leadership, di comando consapevole, di strategia. Finalmente un Star Wars che ci sfida anche mentalmente, non solo nei riflessi. E poi, diciamolo: avere tra le mani un titolo strategico che sfrutta così bene la ricchezza dell’universo creato da George Lucas è un sogno che si avvera per tanti fan. Soprattutto per quelli cresciuti con Knights of the Old Republic (sì, ci sono anch’io nel club) e che sentivano il bisogno di tornare a un gameplay più profondo e coinvolgente. Star Wars: Zero Company uscirà su Xbox Series X|S, PlayStation 5 e PC, ma ci sono buone probabilità che anche la futura Switch 2 possa ospitarlo. E questa, per i fan Nintendo, è una notizia da festeggiare con un brindisi a base di blue milk.
Il mio hype? Oltre la soglia di sicurezza. Il mio sogno? Pianificare operazioni segrete con un Mandaloriano, un droide cinico e un gruppo di ribelli scelti, mentre l’Impero trama nell’ombra. Zero Company ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo punto di riferimento per gli strategici ambientati in universi sci-fi. E io non vedo l’ora di far parte della ribellione.E voi? Siete pronti a mettere da parte la spada laser e impugnare… la mente? Scrivetemi cosa ne pensate, condividete l’hype, taggatemi sui social e raccontatemi come sarebbe la vostra squadra ideale nella galassia lontana, lontana. La Forza tattica ci unisce, Comandanti. Ci si vede nella mappa galattica!
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