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La recensione di Star Wars Battlefront

Con l’attesissimo arrivo del nuovo film di Star Wars, l’entusiasmo è esploso come un vulcano e non sorprende vedere i negozi riempirsi di prodotti legati alla pellicola, pronti a cavalcare l’onda del suo sicuro successo. Anche i nostri media preferiti non potevano tirarsi indietro. Prima Disney e poi Electronic Arts hanno portato le Guerre Stellari sui giochi, concentrandosi sulla trilogia originale invece dei prequel realizzati da Lucas. L’importanza di questa operazione si può capire su vari livelli, ma basti pensare che persino Battlefield è stato messo in pausa per un anno per lasciare spazio a Battlefront, una situazione impensabile in qualsiasi altra circostanza.

Naturalmente, al timone del progetto c’è ancora DICE, che negli ultimi mesi non si è certo tirato indietro nel mostrare lo stato di sviluppo del gioco, alimentando un hype davvero esagerato. Oggi finalmente siamo arrivati al verdetto definitivo, un verdetto che chiarirà tutti i dubbi sul titolo, ora che ogni piccolo segreto è stato rivelato durante una maratona di gioco estremamente lunga. Preparate le vostre spade laser e accendete il proiettore olografico, perché si avvicina una lunga e avventurosa camminata tra le stelle.

Lavorare su una storia così importante come Star Wars non è certo facile. Ogni dettaglio, per quanto insignificante possa sembrare, viene supervisionato e discusso dai responsabili di produzione. Dato il passato narrativo di DICE, non proprio al massimo come livello, la soluzione più ovvia è stata quella di scartare del tutto una campagna o una modalità storia, evitando così un problema che potrebbe tornare indietro come un boomerang. Un vero peccato secondo noi, perché in generale questa sarebbe stata la parte mancante più importante del pacchetto completo. Per compensare la mancanza di contenuti single player, DICE ha virato verso una serie di modalità di gioco competitive e cooperative da poter godere con i bot o da giocare con un amico, sia localmente tramite Split Screen, rinunciando però ai solidi 60 frame al secondo, sia online attraverso una modalità cooperativa semplice. Ognuno dei quattro pianeti ricreati in Battlefront ha una mappa dedicata per ciascuna delle quattro modalità, portando a un totale di sedici missioni.

Si parte dalle classiche schermaglie di addestramento, che permettono ai giocatori di prendere confidenza con i comandi dei veicoli e migliorare le proprie abilità di combattimento, fino ad arrivare alla modalità Survival, dove devi resistere per quindici ondate a soldati nemici e veicoli. Ci sono tre livelli di difficoltà, con l’ultimo che metterà alla prova le tue abilità e richiederà una mira eccellente, una buona strategia e una buona collaborazione con un compagno di squadra, dato che i nemici controllati dall’IA saranno davvero spietati. Tuttavia, tutto questo non si discosta molto da ciò a cui siamo già abituati con altri giochi, rendendo i contenuti single player poco più che un semplice passatempo, una distrazione dalla massiccia azione online. L’unico incentivo a continuare a giocare è rappresentato da una serie di stelle da raccogliere su ogni mappa, che sbloccano personaggi in un diorama dedicato, un altro elemento di contorno piuttosto insignificante.

A completare le modalità single player ci sono le Battaglie, che utilizzano una meccanica molto simile a quella di Kill Confirmed in Call of Duty, mettendo di fronte i ribelli agli imperiali, con l’aggiunta degli Eroi. L’IA prenderà il ruolo del leone, con un comportamento strategico eccellente e armi sempre più pericolose man mano che il match avanza, rendendo le partite anche in single player molto combattute.

Questo gioco non è stato creato per gli accaniti fan di Battlefield (con cui questo gioco ha davvero poco in comune), né dagli appassionati di sparatutto, ma piuttosto da una vasta massa di giocatori che desiderano solo combattere come imperiali e ribelli nella speranza di rivivere le stesse situazioni viste nei film. In Battlefront, sono state eliminate particolarità balistiche o scontri troppo ostici, lasciando solo un’ossatura basilare ma funzionale, adatta allo scopo. Le 11 armi presenti, tra cui blaster pesanti, pistole e fucili da cecchino, non sono equilibrate e alcune sono molto più efficaci delle altre. Non è neanche necessario accumulare uccisioni per attivare potenziamenti sul campo di battaglia, né riservare le granate per situazioni di emergenza, dato che tutto è basato su semplici tempi di recupero. Il gioco diventa quindi una festa di esplosioni, laser che si incrociano e soldati che volano gambe all’aria, divertente per chiunque. Anche la scelta di far apparire i token per mezzi e armi speciali nel bel mezzo delle mappe è una decisione mirata a far sentire ogni giocatore potente in partita, anche solo per una kill. Allo stesso modo, tutti possono ottenere token per impersonare gli eroi, sei fino ad oggi, anche se ci sono chiari sbilanciamenti voluti per riprodurre le abilità dei film, invece che elevare l’esperienza di gioco.

Nonostante l’effetto iniziale possa lasciare perplessi, anche chi desidera qualcosa di più può trovare soddisfazione con una gestione delle classi diversa dal solito. DICE ha eliminato le solite build di abilità predeterminate per dare una scelta più ampia attraverso un sistema di potenziamenti che possono essere combinati liberamente. Man mano che si sale di livello, si sbloccano armi e potenziamenti sempre più forti, così come tratti speciali che forniscono bonus in base alle uccisioni consecutive in battaglia. È possibile scegliere, ad esempio, la carta del bounty hunter, che rende i nemici più propensi a lasciare cadere token per armi e torrette, o optare per tratti che favoriscono la rigenerazione della salute o la resistenza agli esplosivi. È possibile cambiare setup solo tra una partita e l’altra, ma anche selezionare quello degli amici con cui si sta giocando online.

Il cuore del gioco risiede nell’online, con nove modalità, un numero non eccessivo ma comunque solide e ben fatte. La maggior parte di esse è una versione rivisitata dei classici capture the flag, control point e dl Rush, con At-At e At-St al posto dei carri armati. Ci sono anche deathmatch a squadre e la spettacolare Fighter Squadron, dove si può salire a bordo di Ala X, Ala A, Tie Fighter e Interceptor, combattendo nei cieli dei quattro pianeti presenti. Le tredici mappe multiplayer offrono abbastanza varietà per divertirsi a lungo, ma i giocatori rimarranno incollati ai server proprio per l’atmosfera del gioco, ricreata in modo delizioso e la giocabilità alla portata di tutti. Durante le battaglie tra eroi, i giocatori si alterneranno nel ruolo di Darth Vader, Palpatine e Boba Fett contro Han Solo, Leia e Luke Skywalker in intense battaglie all’ultimo colpo di spada laser.

Il comparto tecnico di Battlefront è senza dubbio uno dei migliori tra gli fps di quest’anno, merito del motore frostbite. È praticamente impossibile trovare difetti, ad eccezione della mancanza di distruttibilità. Tutto è curato nei dettagli, dagli scontri tra le nuvole alle tempeste di sabbia su Tatooine e Sullust, fino alle foglie e agli alberi di Endor. Il sonoro è superlativo, con campionamenti presi direttamente dai film e una colonna sonora classica che accontenterà gli amanti di Star Wars. I soldati possono essere personalizzati, ma non le armi, solo le teste e due opzioni aggiuntive per le armature. Le animazioni sono eccezionali, rendendo le battaglie spettacolari da vedere. Anche se il lavoro sugli eroi è curato, non è altrettanto apprezzabile per le truppe di base, e i veicoli, con il loro semplice sistema di controllo, sono riprodotti in modo incredibilmente dettagliato. Battlefront è presentato con due telecamere distinte, permettendo ai giocatori di combattere anche in terza persona o di entrare direttamente nel cockpit dei velivoli, offrendo una fantastica immersione, anche se è un po’ più complesso da guidare.

Redazione

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