Oltre 50 anni dopo la sua morte, Stanley Kubrick non può più controllare la sua eredità. Il 30 aprile negli Stati Uniti esce “The Magic Eye: The Cinema of Stanley Kubrick”, libro che il regista di “2001: Odissea nello spazio” e “Spartacus” aveva cercato di censurare con ogni mezzo.
Un perfezionista ossessionato dal controllo. Kubrick era noto per la sua maniacale cura dei dettagli e per la sua insofferenza verso le critiche. Nel 1970, quando l’autore Neil Hornick iniziò a lavorare al libro, il regista gli concesse l’accesso a materiale inedito e a copie rare dei suoi film. Ma quando lesse una bozza del manoscritto, Kubrick si infuriò.
Minacce e querele legali. Kubrick accusò Hornick di aver scritto un libro pieno di “critiche inaccettabili” e di aver travisato la sua opera. Minacciò di avviare azioni legali e di bloccare la pubblicazione del libro con ogni mezzo a sua disposizione. Le sue pressioni ebbero successo: Hornick fu costretto a mettere da parte il progetto per oltre 50 anni.
Un’opera attesa da decenni. Finalmente, grazie al lavoro della vedova di Kubrick, Jan Harlan, e di alcuni collaboratori del regista, “The Magic Eye” vede la luce. Il libro include le tre prefazioni scritte da Hornick nel corso degli anni, che raccontano la sua battaglia contro la censura imposta da Kubrick.
Un ritratto sfumato di un genio controverso. “The Magic Eye” non è una semplice biografia elogiativa. Hornick offre un’analisi critica dei film di Kubrick, evidenziandone sia i pregi che i difetti. Il risultato è un ritratto sfumato di un genio complesso e tormentato, ossessionato dal controllo e dalla perfezione.
Un’occasione per rileggere Kubrick. La pubblicazione di “The Magic Eye” è un’occasione preziosa per rileggere l’opera di Kubrick con occhi nuovi. Il libro di Hornick ci invita a mettere in discussione le nostre interpretazioni dei suoi film e a confrontarci con una visione diversa da quella ufficiale.
Un libro per gli appassionati di cinema e per chiunque sia interessato al potere e ai limiti della critica. “The Magic Eye” è un libro che piacerà agli appassionati di cinema e a chiunque sia interessato al potere e ai limiti della critica. È un’opera che ci spinge a riflettere sul rapporto tra autore e opera, tra artista e pubblico, e sul ruolo della critica nell’interpretazione dell’arte.
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