L’albo Squadra 666 – Il mostro della cripta non è una versione a fumetti dell’omonima pellicola horror di Daniele Misischia, e non è neppure un prequel o un seguito. È la fedele riproduzione di un oggetto di scena, in gergo cinematografico “prop”, utilizzato per le riprese. Il fumetto che dà origine alle indagini dei protagonisti è stato interamente scritto e disegnato per il film; non dal fittizio autore Diego Busirivici (Lillo Petrolo) ma da Alekos Reize e Alfredo Castelli, creatore di Martin Mystère, che inventa per la prima volta dei nuovi personaggi a fumetti a quasi quarant’anni dall’esordio del suo Detective dell’Impossibile.
Il mostro della cripta è un horror-comedy uscito nelle sale italiane nell’estate 2021, prodotto da Carlo Macchitella e dai Manetti Bros (registi del film di Diabolik, a breve nelle sale) e diretto da Daniele Misischia. Leggendo l’episodio Il mostro della cripta di Squadra 666, il suo fumetto preferito, il giovane e un po’ nerd Giò (Tobia De Angelis) si accorge di alcune sinistre analogie tra la storia raccontata nell’albo e gli avvenimenti che stanno seminando morte e orrore nel piccolo paese in cui vive. Giò e la sua variegata compagnia di amici si tuffano così in un’avventura horror in cui è coinvolto suo malgrado anche l’autore del fumetto, Diego Busirivici. Una commedia decisamente “nera” che vede la strampalato gruppo impegnato in una lotta senza quartiere contro un essere demoniaco e sanguinario.
A disegnare nella realtà Il mostro della cripta è stato Alekos Reize, storyboard artist del film, su testi di Castelli. È grazie a loro che possiamo conoscere Sybil, Carlos, Simon e Duffy, i componenti della Squadra 666, dotati di tecnologie avanzatissime e poteri magici. La loro missione è dare la caccia a una creatura assassina in un piccolo borgo dell’Austria, un’avventura sulle tracce del misterioso fondatore dell’istituzione per cui lavorano.
L’albo Squadra 666 – Il mostro della cripta è quindi la riproduzione di un prop, ma è anche una storia “mysteriosa” ispirata alla grande stagione dei fumetti horror di fine anni Ottanta, quando è ambientato il film. Un oggetto imperdibile per gli amanti del genere, per i collezionisti di oggetti di scena e per tutti gli appassionati lettori del Buon Vecchio Zio Alfy.
Alfredo Castelli è uno dei più famosi sceneggiatori italiani di fumetti. Esordisce nel 1965 su Diabolik scrivendo e disegnando il personaggio di Scheletrino e negli anni collabora con tutti i principali editori italiani e con riviste come il Corriere dei Ragazzi e Il Giornalino, per approdare poi presso Sergio Bonelli Editore, dove nel 1982 crea il suo personaggio più celebre, Martin Mystère, le cui avventure continuano ancora oggi. Altre sue creazioni celebri sono Gli Aristocratici, L’Ombra, Gli Astrostoppisti (tutti e tre riproposti in libreria da Editoriale Cosmo), l’Omino Bufo e Zio Boris. È anche un importante storico del fumetto, specializzato in particolare sulle origini del medium; la sua opera principale è la monumentale Eccoci ancora qui, dedicata a personaggi e autori dei quotidiani americani a cavallo tra XIX e XX secolo.
Alekos Reize nasce a Roma nel 1984. Fervido collezionista di titoli di studio, dopo una laurea in architettura e un dottorato in disegno frequenta la Scuola Romana dei Fumetti. In questo periodo fonda assieme ad un gruppo di amici il collettivo Blackboard, con il quale realizza due volumi autoprodotti, sia come sceneggiatore che come disegnatore. Nel 2019 partecipa all’antologia Quartieri. Viaggio al centro delle periferie italiane pubblicata da BeccoGiallo. Lavora come storyboard artist a diversi film, tra cui Diabolik dei Manetti Bros e Il mostro della cripta. Come tanti altri disegnatori, disegna costantemente tranne quando deve disegnare.
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