Quando si pensa ai film onirici, vengono immediatamente in mente alcune opere che hanno segnato la storia del cinema. Uno degli esempi più iconici è senza dubbio Jurassic Park di Steven Spielberg. La meraviglia di vedere i dinosauri marciare attraverso le praterie dell’Isola Nublar, accompagnati dalla maestosa colonna sonora di John Williams, è un’esperienza che ha toccato profondamente il cuore di molti spettatori, quasi come se fossero stati trasportati in un mondo parallelo. Un altro esempio è Avatar di James Cameron, un film che con le sue straordinarie ambientazioni ci catapulta in un pianeta alieno così ricco di dettagli e bellezza da sembrare più reale della nostra realtà.
Ma il cinema onirico non è esclusiva delle grandi produzioni hollywoodiane. Esistono gemme meno conosciute, provenienti da altre latitudini e epoche, che meritano attenzione. Un caso particolare è quello del cinema italiano, e in particolare del maestro Bruno Bozzetto, noto principalmente per le sue opere di animazione come West & Soda, Allegro non troppo e Vip mio fratello superuomo. Bozzetto ha sempre avuto un talento unico nel rappresentare i sogni e l’assurdo, ma c’è un film, forse meno noto al grande pubblico, che spicca nella sua filmografia: Sotto il Ristorante Cinese.
Questo film del 1987 è l’unica opera di Bozzetto girata con attori in carne e ossa, un’eccezione nella sua carriera, eppure riesce a conservare intatto quello stile inconfondibile, fatto di humor surreale, leggerezza e profondità. La trama è tanto semplice quanto straordinaria: Ivan, un giovane studente universitario, vive una vita ordinaria, divisa tra lo studio, il lavoro e i preparativi per il suo matrimonio con Ursula, la sua fidanzata e datrice di lavoro. La sua esistenza è scandita dalla routine fino a quando, per una serie di circostanze fortuite, si trova coinvolto in una rapina in banca. Da quel momento, la sua vita cambia radicalmente.
In fuga dai rapinatori, Ivan si rifugia in un ristorante cinese, ma la vera svolta avviene quando scende nei sotterranei del locale e si imbatte in un varco misterioso. Varcata la soglia, Ivan si ritrova in un mondo da sogno, una spiaggia tropicale di una bellezza mozzafiato, popolata da creature fantastiche. Qui incontra Eva, una giovane donna che ha vissuto tutta la sua vita in quel mondo incantato insieme a suo padre, un geniale scienziato che ha inventato un dispositivo capace di creare il varco tra i due mondi.
Il film, a questo punto, si trasforma in una vera e propria avventura onirica. Ivan ed Eva tornano nel mondo reale, e qui la narrazione prende una piega tragicomica: la bellezza e l’ingenuità di Eva creano una serie di situazioni imbarazzanti, mentre Ivan si rende conto di essersi innamorato di lei. Ma i problemi non tardano ad arrivare: Ursula, sentendosi tradita, decide di vendicarsi, e i rapinatori continuano a dare la caccia a Ivan. La tensione cresce fino al climax finale, quando i due protagonisti si trovano nuovamente di fronte al varco sotto il ristorante cinese, dove Ivan dovrà prendere una decisione che cambierà per sempre la sua vita.
Il film, pur essendo poco conosciuto, è un piccolo capolavoro del cinema fantastico italiano. Gli effetti speciali, seppur limitati dalla tecnologia dell’epoca, sono curati e ben realizzati, contribuendo a creare quell’atmosfera surreale che caratterizza l’opera. Ma ciò che rende Sotto il Ristorante Cinese davvero unico è la capacità di Bozzetto di mescolare realtà e fantasia, di trasformare una semplice storia d’amore e fuga in una riflessione più ampia sul significato della vita, sull’importanza dei sogni e sulla possibilità di sfuggire alla monotonia del quotidiano.
Chi conosce l’animazione di Bruno Bozzetto riconoscerà in questo film molti degli elementi tipici del suo stile: l’ironia sottile, le situazioni paradossali, i personaggi buffi e stravaganti, ma anche una profondità di fondo che emerge tra le righe, come in una favola moderna. Sotto il Ristorante Cinese è, a tutti gli effetti, la versione live-action de I sogni del signor Rossi, uno dei personaggi più amati del regista.
In conclusione, questo film rappresenta una tappa fondamentale per chi ama il cinema onirico, un genere che ha il potere di portarci altrove, di farci riflettere e, soprattutto, di farci sognare. Sotto il Ristorante Cinese è un’opera che, nonostante il passare degli anni, mantiene intatta la sua freschezza e la sua capacità di affascinare lo spettatore, invitandolo a varcare, insieme a Ivan, quel magico varco verso un mondo dove tutto è possibile.
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