La SO66 nasce dall’esperienza decennale dei suoi fondatori in diverse discipline marziali e schermistiche. Studiando antichi trattati di scherma storica, derivanti dalla cultura orientale e occidentale, ed anche grazie ai bellissimi movimenti dei combattimenti coreografati ben visibili nei film della saga, è stato possibile codificare nuove tecniche che si adattano alle descrizioni narrate da George Lucas nei manuali Jedi e Sith (editi in Italia da De Agostini) sugli stili di combattimento. È stato così possibile definire un valido percorso per imparare a duellare con le lightsaber (spade laser) in oltre 7 Forme di combattimento.
SO66 Lightsaber Combat è la concretizzazione di un sogno condiviso, realizzato grazie alla passione e all’impegno dei suoi fondatori, sicuri di portare innovazione nel settore sportivo schermistico, strizzando amichevolmente l’occhio a quelle persone che amano socializzare e condividere la propria passione cinematografica per Star Wars (oggi considerata una vera e propria Cultura sociale a tutti gli effetti). Nelle Scuole SO66 Lightsaber Combat si può praticare un’attività sportiva divertente che chiede impegno, dedizione e costanza al pari di qualsiasi altra disciplina. L’allievo potrà confrontarsi con altri duellanti di spada laser in tornei agonistici individuali o di squadra, previa adeguata preparazione, culminando nella partecipazione a tornei nazionali in cui si sfideranno gli Allievi delle diverse scuole.
La sigla SO66 sta per “Sopravvissuti Ordine 66”: il nefasto evento che nel III° Episodio della saga cinematografica – La Vendetta dei Sith – porta gli Jedi alla quasi totale estinzione. Il nome rimanda anche al periodo dell’Universo Espanso narrato nei romanzi e nei fumetti di Guerre Stellari da cui traiamo ispirazione.
L’Arte Marziale, dall’origine etimologica della parola stessa, ha come scopo finale quello di preparare il praticante all’autodifesa in un possibile scontro fisico, nella maggior parte dei casi arrecando offesa al corpo dell’avversario, onde metterlo in condizione di non nuocere. La scherma con spada laser non è da considerarsi un’Arte Marziale, bensì un complesso e singolare “linguaggio del corpo” che orbita attorno a dei concetti più o meno astratti, legati alla protagonista dell’immaginario collettivo di bambini, ragazzi e adulti degli ultimi decenni: LA SPADA LASER. Come George Lucas, che nelle sue interviste dichiara di aver accoppiato due culture per dare vita alla figura JEDI, unendo gli archetipi del Cavaliere occidentale e del Samurai orientale, così anche i ragazzi di SO66 hanno attinto vigorosamente alla nostra passata esperienza marziale schermistica, sia orientale che occidentale, per adattare concetti universali di combattimento sportivo, studiando e applicando empiricamente le tecniche con l’obiettivo finale di imparare a muoversi in modo armonioso e in equilibrio col proprio corpo, coordinandosi felicemente con lo strumento di allenamento nella più totale sicurezza per sé e per gli altri. Nel lightsaber combat SO66, in cui il confronto avviene principalmente sul piano tecnico più che su quello fisico, ogni incontro è portato al massimo e totale controllo dei colpi. Chi subisce un colpo deve dichiararlo, anche se vi sono giudici che regolamentano il confronto.
Il concetto di violenza è completamente e tassativamente bandito. Può sembrare un ossimoro legare la frase “non violenza” al concetto di combattimento, eppure possiamo offrire la possibilità di praticare il Lightsaber Combat SO66 nella più totale sicurezza, tanto che le protezioni fisiche non sono obbligatorie, ad eccezione di un paio di guanti specifici a salvaguardia delle mani, parte inevitabilmente più esposta.
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