SignIT: basta graffiti sui muri, benvenuti “tag” digitali!

Basta con i graffiti, le firme e i disegni che imbrattano i nostri monumenti: com’è accaduto di recente, con grande e comprensibile scandalo, addirittura al Colosseo. Sarà finanziata dal Ministero della Cultura, tramite il PNRR TOCC, l’innovativa app “SignIT”: che stimola i giovani a fare “graffiti virtruali” sui monumenti invece che imbrattarli. Un’idea geniale che abbina l’aspetto di valorizzazione turistica sostenibile a quello di educazione sociale. E salvaguarda il patrimonio culturale del nostro Paese

Da oggi in avanti, chiunque abbia voglia di lasciare sul muro di una chiesa o di un edificio celebre il proprio “messaggio” – una dichiarazione d’amore, il tifo per una squadra, la data della visita, ma anche qualcosa di creativo e colorato – può farlo in maniera virtuale e semplicissima, per di più con la possibilità di condividere il proprio gesto con chiunque.

SignIT è un’applicazione per apparati mobili (come smartphone e tablet) con la quale sarà possibile realizzare nel proprio device un “graffito virtuale” quando ci si trova davanti a un monumento, un luogo d’arte, un punto turistico: e contemporaneamente sarà possibile geolocalizzarlo. Una volta fatto, il “graffito virtuale” rimarrà nel metaverso: solo quando si giunge materialmente sul luogo dove in precedenza è stato creato il contenuto, sarà possibile anche ad altri vederlo sul proprio smartphone (esattamente come accade per i graffiti reali, ma in questo caso visualizzandoli appunto sul metaverso, non sul monumento).

Ulteriori logiche di profilazione utente consentiranno agli utilizzatori di SignIT di decidere anche a chi voler far vedere il contenuto generato, lasciando messaggi “personalizzati e riservati” solo ad una persona o ad un gruppo di amici, piuttosto che consentire a chiunque si trovi in quel luogo di vedere ciò che si è realizzato.

Stando a recenti indagini di Polizia, quasi il 50% di coloro che lasciano graffiti sui muri ha fra i 18 e i 25 anni, e solo il 5% ha più di 40 anni. Questo presuppone che SignIT possa ottenere la maggior diffusione fra giovani e giovanissimi, ovvero lo stesso target di “nativi digitali” che utilizza costantemente smartphone e social. Tutto ciò con un doppio obiettivo: uno di carattere turistico, stimolandoli a fruire a loro modo e quindi a condividere le bellezze culturali del nostro Paese; e uno di evidente carattere educativo, spingendoli a trasformare pratiche invasive e dannose per i monumenti, in comportamenti virtuosi e facilmente condivisibili.Con l’utilizzo di SignIT si potrà insomma introdurre nell’uso comune una nuova pratica corretta, contribuendo a scoraggiare la pessima abitudine di lasciare “graffiti” personali imbrattando superfici pubbliche o private.

SignIT sostituisce questa pratica con un “graffitismo virtuale” che non crea danni ma può comunque soddisfare ugualmente il desiderio di protagonismo e l’estro creativo.

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