Gli occhi inespressivi e privi di emozione, il movimento rapido e costante, l’innato comportamento predatorio: lo squalo è diventato uno dei protagonisti più inquietanti e iconici del cinema contemporaneo. Da quando, negli anni ’70, lo squalo è balzato sul grande schermo con la potenza di un incubo, ha acquisito un posto d’onore nell’immaginario collettivo, dando vita a un sottogenere cinematografico che continua a sedurre e terrorizzare. “Sharkology. Guida completa al cinema degli squali” di Nicola Bassano, storico del cinema, si propone come la più esaustiva e coinvolgente esplorazione di questo fenomeno, dedicando 240 pagine alla sharksploitation, un universo affascinante e spietato che affonda le sue radici in film memorabili, come Lo Squalo (1975) di Steven Spielberg, fino a giungere alle produzioni più recenti, nel 2024.
La guida di Bassano non è solo un semplice elenco di titoli, ma un viaggio profondo nei tópoi, nelle regole e nelle caratteristiche di un sottogenere che ha saputo evolversi nel corso dei decenni, pur mantenendo intatta la sua capacità di inquietare e affascinare. Il saggio passa in rassegna ben 138 film, iniziando dai primi esperimenti cinematografici degli anni ’30 fino ad arrivare alle produzioni più moderne, tracciando così un arco storico che racconta l’evoluzione della paura che lo squalo suscita in noi. La sua analisi non si limita alla mera narrazione dei film, ma si addentra nei meccanismi che hanno reso questo filone così distintivo, esplorando la sua relazione con l’inconscio collettivo e il modo in cui il mostro marino sia divenuto simbolo di paure universali, come quella dell’ignoto e del pericolo imminente.
Uno degli aspetti più affascinanti di “Sharkology” è l’attenzione riservata agli elementi narrativi che definiscono la sharksploitation, tra cui la figura del “cacciatore” (lo squalo stesso), le dinamiche di sopravvivenza e l’ambiguità del mare, che diventa un palcoscenico di violenza e mistero. Bassano svela anche come i film di questo sottogenere siano riusciti a riflettere tematiche più profonde, come l’avidità, la violenza della natura, la paura dell’ignoto e, negli anni più recenti, persino l’ecologia e il disastro ambientale. Non mancano riflessioni sulle influenze culturali e sulle iconografie che lo squalo ha prodotto, diventando un simbolo delle tensioni e dei timori della società moderna.
A rendere ancora più ricca l’opera, l’autore ha incluso una serie di interviste inedite con registi, produttori e professionisti del settore, che, a cinquant’anni dalla storica uscita di Jaws, continuano a innovare e reinterpretare questo genere. Questi contributi offrono uno sguardo unico su come il filone degli squali sia riuscito a rimanere attuale e capace di attrarre nuovi appassionati, nonostante l’evoluzione del cinema e delle tecniche narrative.
“Sharkology” non è solo un saggio per gli appassionati del cinema di genere, ma anche per chi è curioso di capire come uno degli animali più temuti e studiati della Terra sia riuscito a conquistare il cuore (e i timori) del pubblico attraverso le decadi. La guida di Bassano rappresenta una risorsa fondamentale per chi desidera comprendere la storia della sharksploitation, un genere che, nonostante le sue origini di exploitation e spesso di bassa lega, ha saputo conquistare un posto nella cultura popolare mondiale.
Il libro, edito da Weird Book nella collana Insomnia, si propone come una lettura imperdibile per tutti coloro che sono affascinati dal mondo del cinema horror e dei mostri marini. Con un formato compatto (15 x 22 cm), un prezzo accessibile (25,90 €) e un’accurata ricerca storica, Sharkology è il compagno ideale per esplorare la storia e l’evoluzione di uno dei sottogeneri più affascinanti e duraturi del cinema.
In conclusione, Sharkology non è solo un tributo al genere degli squali, ma una vera e propria analisi culturale e cinematografica che ci permette di vedere sotto una nuova luce i film che ci hanno terrorizzato per decenni. Con l’approfondimento di Bassano, anche il più casuale spettatore potrà riscoprire il cinema degli squali in tutta la sua complessità, tra emozioni forti, critiche sociali e, naturalmente, la paura di ciò che si nasconde sotto la superficie del mare.
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