Gli Anunnaki dominano da millenni la Terra Oscillante, nutrendosi della carne degli umani. Ranit è l’unica sopravvissuta della nobile Casta delle Ombre. Nonostante sia poco più di una ragazzina e’ pero’ dotata di tali poteri da indurre gli Anunnaki, i dominatori mutaforma della sua terra, a una fuga precipitosa. Spinta da una inestinguibile sete di vendetta li inseguirà attraverso pianure sconfinate e valichi montuosi, decisa a sterminarli fino all’ultimo. Una caccia spietata e senza tregua che la porterà perfino a varcare il portale dimensionale fino al nostro mondo, dove sarà costretta a prendere una decisione disperata che cambierà per sempre il suo destino.
In “Shan-rà. Il canto della spada” Giada Bessi, la giovane autrice ha realizzato una storia interessante e davvero ben sviluppata, con molta cura per i particolari con descrizioni mai troppo prolisse che lasciano molto all’immaginazione del lettore. La scrittura fluida accompagna bene il lettore dall’inizio alla fine.
La trama è ben costruita, non toglie nulla ai canoni di un classico libro di genere fantasy, senza risultare pedissequo e noioso nello sviluppo della vicenda. I protagonisti e personaggi principali sono ben caraterizzati, la protagonista sa essere determinata e fragile allo stesso tempo. I sentimenti sono la chiave portante della vicenda dove opere estreme di crudeltà e spietatezza si mescolano con parti commoventi e tenere. Al contrario, la caratterizzazione delle nemesi della protagonista non risulta troppo esplorata, forse proprio per dare un maggiore senso di mistero ai lettori in modo da aumentare il coinvolgimento con le avventure di Ranit. Le ambientazioni sono molto vicine alla nostra vita quotidiana ed è sorprendente questo mix tra un’ambientazione così fantastica eppure così realistica. Il finale da degna conclusione al libro ma lascia intendere che non tutto è finito.