Zerocalcare, noto per il suo Strappare Lungo i Bordi, sembra essere ormai un’icona celebrità a tutti gli effetti. Con tutte le sue opere fumettistiche e la nuova serie Netflix, è arrivato persino a organizzare una mostra a Milano chiamata “Dopo il botto“, in cui presenterà oltre 500 tavole originali.
Ma è davvero pronto per tutto questo?
Con milioni di copie vendute, 14 libri pubblicati e una nuova serie in arrivo su Netflix, sembra proprio che Zerocalcare sia al culmine della sua fama. Ma sorprendentemente, lui si dice la stessa persona di sempre. Ecco la sua mossa da esperto: crescere in un ambiente in cui nessuno legge i giornali e nessuno sa chi cavolo sia Zerocalcare.
Uno dei personaggi più riconoscibili e amati di Zerocalcare è Secco, l’amico di Zero che appare in diversi fumetti dell’autore. La sua presenza è costante, ed è un elemento fondamentale nella costruzione narrativa di Zerocalcare. Secco è un personaggio che gioca sul senso di inadeguatezza comune a un’intera generazione. È una figura che vive di sogni e ambizioni, ma che allo stesso tempo sembra totalmente indifferente alle ansie e alle preoccupazioni della vita quotidiana. È un personaggio imperturbabile, che si muove attraverso le proprie giornate senza lasciarsi coinvolgere dalle difficoltà. La sua frase iconica, “A me nme frega ‘n ca**o. Annamo a pià ‘n gelato?“, rappresenta perfettamente la sua filosofia di vita: un atteggiamento di menefreghismo e rilassatezza di fronte alle avversità. Ma Secco non è solo un personaggio che offre momenti di comicità e leggerezza. La sua presenza è importante perché aiuta Zero a superare le proprie paure e insicurezze. È il “l’ultimo tassello della catena alimentare” di Zero, colui che, con la sua calma e il suo menefreghismo, riesce a disinnescare le paranoie dell’autore.
In un’intervista al quotidiano Sole24Ore, Michele Rech (alias Zerocalcare) spiega che tutto questo successo lo ha “ripudiato” al punto che persino il suo amico Secco, quello “reale” e che gli ha dato del venduto. Eh sì, Secco lo ha davvero preso sottogamba. Ma è solo invidia? Sembra più una scusa per fuggire da tutto questo peso che ha sulle spalle.
La fama, l’attenzione, il successo… erano meglio i bei vecchi tempi, quando Zerocalcare poteva fare come gli pareva senza preoccuparsi delle aspettative dei fan. Ora si sente in debito verso di loro, come se dovesse qualcosa a chi lo ha seguito e apprezzato. Che responsabilità, ragazzi!
E poi c’è l’armadillo, la coscienza di Zerocalcare. Invece di essere un aiuto, sembra solo aggiungere benzina al fuoco. Lo spinge a scappare da tutti questi “accolli” che il mondo gli impone, solo per un senso di colpa. Ecco perché non sta facendo bene le cose, troppi progetti che rischiano di portarlo alla delusione collettiva. Nuova serie su Netflix, mostra a Milano, nuovi libri… L’armadillo dice che potrebbe essere la fine di Zerocalcare. Quanta drammaticità per un fumettista, eh?
Quindi, pubblico, tenetevi pronti a vedere Zerocalcare lottare con le sue nevrosi da fama e successo. Riuscirà a sopportare il peso della sua celebrità? O finirà per ritirarsi su un’isola deserta, a disegnare per sé stesso e per un pubblico di uccelli marini? Chi lo sa. La vita di un fumettista non è affatto facile, anche se sembra tutto rose e fumetti colorati.