Esattamente venticinque anni fa, il 20 dicembre 1996, usciva nelle sale americane Scream – noto in Italia come Scream – Chi urla muore – destinato a segnare una svolta epocale nel genere horror. Diretto dall’acclamato maestro del brivido Wes Craven, già celebre per capolavori come Nightmare – Dal profondo della notte e La Casa Nera, il film portava un nuovo approccio allo slasher grazie alla sceneggiatura di Kevin Williamson, che con astuzia e originalità introdusse i cliché horror in modo innovativo, dando vita a un mix irresistibile di paura e ironia. Il cast stellare comprendeva Neve Campbell nel ruolo di Sidney Prescott, David Arquette come il vice-sceriffo Linus Riley e Courteney Cox, indimenticabile nel ruolo della giornalista Gale Weathers.
Il successo di Scream si tradusse in una saga di culto: seguirono tre sequel cinematografici e una serie TV, con un pubblico che continuava a crescere e ad apprezzare l’iconico Ghostface. Il killer mascherato, ispirato alla celebre opera L’Urlo di Munch e dal look inquietante, divenne rapidamente una figura emblematica dell’horror moderno. Ma cosa rende Scream così unico e influente?
La trama di Scream: omicidi, mistero e riferimenti horror
Il film si apre in modo esplosivo: la giovane Casey Becker, interpretata da Drew Barrymore, riceve una telefonata misteriosa mentre aspetta il fidanzato. La conversazione si trasforma presto in un gioco perverso, nel quale Casey è costretta a rispondere a domande sui film horror per salvare la propria vita e quella del ragazzo, Steve. Incapace di rispondere correttamente, entrambi vengono brutalmente uccisi da un individuo travestito da Ghostface, dando inizio a una serie di omicidi che gettano nel panico la tranquilla cittadina di Woodsboro.
A investigare sul caso ci sono il vice-sceriffo Linus e la giornalista Gale, mentre la protagonista Sidney Prescott, interpretata con intensità da Neve Campbell, si ritrova a rivivere i traumi legati all’omicidio della madre avvenuto solo un anno prima. Sidney stessa diventa bersaglio del killer, il quale continua a tormentarla con telefonate minacciose, facendo emergere sospetti su Billy Loomis, il fidanzato di Sidney, interpretato da Skeet Ulrich. Il film prende poi una piega ancora più tesa e intricata durante una festa organizzata da Stu Macher (Matthew Lillard), amico di Sidney, dove Ghostface semina terrore e rivela il suo macabro piano.
Scream e le nuove regole dell’horror
Scream non è solo un thriller mozzafiato, ma anche una riflessione metacinematografica sul genere horror. Craven e Williamson hanno infatti sapientemente utilizzato gli stereotipi del genere per poi ribaltarli, creando un universo in cui i personaggi sono consapevoli delle “regole” degli horror classici, ma le violano o le reinterpretano in modo inaspettato. Randy Meeks, il personaggio interpretato da Jamie Kennedy, si fa portavoce di queste regole, affermando che per sopravvivere in un horror è necessario, ad esempio, evitare di fare sesso, non bere o drogarsi e mai dire “Torno subito”.
Questi elementi di autoconsapevolezza e citazionismo hanno reso Scream una vera e propria rivoluzione, al punto che People Magazine dichiarò: “Ha fatto per i telefoni quello che Psycho ha fatto per le docce.” La maschera di Ghostface divenne simbolo di una nuova epoca per l’horror e conferì al film un’aura cult che persiste fino a oggi.
Il dietro le quinte: curiosità e retroscena
La genesi di Scream ebbe origine con Kevin Williamson, che scrisse la sceneggiatura ispirandosi a un’esperienza personale terrificante. La Dimension Films acquisì la sceneggiatura e propose la regia a Craven, il quale inizialmente rifiutò, essendo rimasto scottato dal flop di Vampiro a Brooklyn. Ma tutto cambiò quando scoprì che Drew Barrymore avrebbe fatto parte del cast. Williamson, entusiasta di lavorare con Craven, accolse con piacere il contributo del regista, che riuscì a infondere nella pellicola un equilibrio perfetto tra orrore e sarcasmo.
Un altro dettaglio interessante riguarda il casting di Sidney Prescott: Drew Barrymore era originariamente candidata per il ruolo, ma fu lei stessa a preferire il personaggio di Casey Becker, sacrificabile nella sequenza di apertura. Williamson, fan di Psycho di Hitchcock, colse subito l’opportunità di sorprendere il pubblico, rimandando al destino di Marion Crane. Neve Campbell ottenne infine il ruolo di Sidney, preferita rispetto a nomi come Reese Witherspoon e Molly Ringwald.
La voce di Ghostface, iconica e sinistra, è stata doppiata in ogni capitolo della saga da Roger L. Jackson. Per mantenere autentico il terrore degli attori, Jackson veniva sempre tenuto nascosto durante le riprese delle telefonate, creando una tensione reale tra lui e gli attori. “Osservavo Drew Barrymore da una finestra con il cellulare microfonato,” raccontò Jackson, “ed era come se davvero la stessi guardando attraverso gli occhi dell’assassino”.
L’eredità di Scream: dal successo al fenomeno culturale
Scream ha lasciato un segno indelebile non solo nel mondo dell’horror, ma anche nella cultura pop in generale. La serie ha saputo rinnovarsi e mantenere un dialogo con i fan più accaniti attraverso sequel e adattamenti televisivi, esplorando sempre nuovi modi di reinventare il mito di Ghostface. Wes Craven e Kevin Williamson hanno dato vita a un’opera che non solo ha spaventato, ma ha anche divertito e fatto riflettere il pubblico. Il successo del film ha ispirato numerosi registi e ha aperto la strada a una nuova generazione di horror metacinematografici, che mescolano paura e consapevolezza.
A venticinque anni dalla sua uscita, Scream resta un film imprescindibile per tutti gli appassionati di cinema e in particolare per gli amanti dell’horror, capace di stregare anche chi si avvicina al genere per la prima volta. Tra scene iconiche, personaggi memorabili e colpi di scena mozzafiato, Scream continua a essere uno dei più celebri e amati slasher di sempre.